Passa ai contenuti principali

Canidi nella casa di Dio

Ritagliarsi il tempo.
Un imperativo. 
E in questo ci riesco bene, anche a costo di avere la siepe più malcurata del vicinato. Mi programmo quindi 3 giorni a Pavia con l’obiettivo primario la visita sulla battaglia di Pavia 1525 con punto apice la visione dei 7 arazzi fatti venire appositamente da Capodimonte per l’anniversario.

Trovo però il tempo per inserire nel fitto programma la visita numerosi luoghi di interessi nella perla lombarda. Il primo di questi é la chiesa di Santa Maria del Carmine (che descriverò nello specifico in un altra occasione)

Diversi gli elementi a colpirmi, degli indiani d’America o una coincidenza temporale sorprendente, ma malgrado questo la vera “bomba” arriva mentre sto per uscire ed é di tutt’altro genere.
Persino la buona santa Clara, intravista poco prima sembra rimanere spiacevolmente colpita.

Santa Clara sembra quasi rivoltarsi nella tomba, o meglio girarsi nella teca alla vista della sacrilega presenza nella chiesa si Santa Maria del Carmine a Pavia

Veniamo al punto: una signora si aggira beatamente col suo gesto amico a quattro zampe per la chiesa.
Questo nonostante la presenza del custode con il quale addirittura la signora conserva amabilmente 


Certo la faccenda da buon ateo non mi turba particolarmente ma capisco che per un credente la situazione potrebbe essere diversa. 

Nel mio cassetto ove conservo le memorie ho un paio di elementi alla voce “cane + chiesa” che all'improvviso riemergono

Modo di dire dialetto di Airolo

Furtünó mé n čégn in gésa: fortunato come può essere un cane che compare in chiesa durante una funzione.

L'espressione "fortunato come un cane in chiesa" non è un modo di dire comune; la frase più diffusa è "sfortunato come un cane in chiesa". Questo detto deriva dal fatto che in passato i cani non erano ammessi nei luoghi di culto, e chi entrava con uno era destinato a essere scacciato e maltrattato, rendendolo quindi molto sfortunato in quel contesto.

Questo avvalora la tesi del “non piacere” nel condividere luoghi di preghiera con quadrupedi, anche se si tratta del più fedele amico dell’uomo.


Di tutt’altra opinione il secondo punto di vista che ripropongo

Il tempio di Lione

Questo dipinto è una delle rare testimonianze visive dei primi giorni della Riforma in Francia. È la più antica rappresentazione di un tempio protestante. Si differenzia fondamentalmente dagli edifici cattolici.

Il Tempio di Lione chiamato Paradiso
 Jean Périssin - 1565 - Olio su tela

I cani sono una caratteristica regolare delle incisioni protestanti. Il migliore amico dell'uomo è presente nel dipinto del Tempio del Paradiso esposto al MIR. Si pensa che il cane simboleggi la fedeltà, un valore cardinale della Riforma, ma la sua presenza nel Tempio potrebbe anche indicare che la Chiesa, sotto il governo protestante, è stata desantificata, poiché questo animale era spesso associato all'impurità.

La legge

Ma alla fine cosa dice la legge?
Il diritto canonico, costituito dalle norme giuridiche formulate dalla Chiesa cattolica, che regolano le attività dei fedeli e delle strutture ecclesiastiche nel mondo, non si pronuncia in merito nè vietando, ma neppure autorizzando l'accesso dei cani in chiesa.

Con questo non stiamo dicendo che i cani possano entrare durante le funzioni, poichè ogni chiesa può adottare un proprio regolamento interno, disponendo o meno l'accesso degli animali nel luogo di culto.

E' il parroco che decide chi può entrare, l'importante è che il divieto, nel caso ci fosse, sia segnalato all'esterno in maniera chiara (il divieto non vale per i cani accompagnatori di non vedenti secondo la legge n. 60 del 2006).

Nel caso di cerimonie particolari, come matrimoni o funerali, è possibile richiedere al parroco la possibilità di far partecipare anche gli animali, è ormai consuetudine far portare le fedi agli sposi dal cane di famiglia.

Non c'é mai pace

Commenti

Post popolari in questo blog

Santa Maria in Calanca

Ci sono piccoli angoli del nostro territorio, che non distano molto da casa, dei quali siam soliti dire “prima o poi ci vado”. E poi non si va mai. Uno di questi angoli é senza dubbio Santa Maria in Calanca. Ad un tiro di schioppo da Grono che é a sua volta ad un tiro di schioppo da Bellinzona, che é a sua volta ad un tiro di schioppo da ogni insediamento del Canton Ticino. Insomma se si vuole andare ci si va. Punto. Santa Maria vista dal sentiero che sale da Castaneda Brutte presenze in quel di Castaneda La mia visita invero parte da Castaneda, ad un tiro di schioppo (evidentemente) da Santa Maria. In una cappella nella parte bassa del paese, scorgo personaggi piuttosto inquietanti. Un santo Stefano dal viso angelico e segnato dalla bella gioventù osserva un San Fulgenzio piuttosto incupito per non dire adirato. Dalle mie parti direbbero "non ha una bella cera". Leggendo poi una breve biografia del personaggio alcune suoi scritti non aiutano a rasserenare, in particolare cit...

Pavia 1525 - Ante esposizione V1

No, questa non me la perderò. Dopo aver incredibilmente mancato l'esposizione temporanea sulla battaglia di Marignano 1515 al museo nazionale di Zurigo, poi parzialmente ricostruita scavando qua e la , decido di prestare la massima attenzione e prendermi per tempo sulle esposizioni temporanee. Gli anno dal 2000 in avanti sono molto succosi, infatti esattamente 500 anni fa andava in scena il secolo più incredibile della storia: una selva di avvenimenti di cui sovente vengono organizzate commemorazioni per il 500esimo. Quindi 2025-500=1525, l'anno della battaglia di Pavia. Ad essere pignoli l'esatto compleanno della battaglia, il 24.02.1525, l'ho snobbato, ma attendo pazientemente l'arrivo di 8 arazzi dal museo di Capodimonte per recarmi al castello della cittadina lombarda per l'esposizione sulla battaglia. ATTENZIONE SPOILER! (o anche piccolo riassunto) Fu la battaglia in cui quel che restava della gloria degli svizzeri in armi fu definitivamente spazzata via, m...

Scioperi svizzeri

Mia nonna diceva sempre di non parlare né politica né di religione durante gli incontri conviviali. A casa però le discussioni più accese ruotavano proprio attorno al tema politico. Con il susseguirsi delle epoche le ideologie hanno mutato assai l’impatto sulla società. Ho però sempre pensato che se fossi vissuto ai tempi della nonna sarei stato con ogni probabilità della sua stessa fazione. Basta vedere cosa proponeva il comitato di Olten nel 1918: il diritto di voto e di eleggibilità per le donne, l'introduzione della settimana di 48 ore e l'assicurazione per la vecchiaia e l'invalidità. Come non essere d'accordo? Oggi questi punti sono delle ovvietà, ma non fu sempre così...anzi come vedremo sorprendentemente durante le ondate di peste, nella perenne guerra padrone - operaio ,  il coltello dalla parte del manico passò decisamente in mano a questi ultimi....e se così non era bastava a ricorrere all’arma dell’ultima spiaggia, arma potentissima: lo sciopero. Alexandre ...

Valle di Muggio - Tre Personaggi

Delle valli principali del Ticino solo una é rimasta incredibilmente ancora inesplorata dal sottoscritto. Finalmente decido di agire e intraprendere una prima spedizione appiedata che prevede la percorrenza di tutta la valle con "entrata trionfale" dagli alti pascoli invece che una scontata salita dall'imbocco di Morbio. Così facendo dovrò per forza percorrerla tutta e non rinunciare dopo le prime fatiche come avrei potuto fare salendo dal fondovalle.  La partenza é il Generoso e l’arrivo é previsto a Balerna. Finalmente avrò modo di immergermi in maniera completa in questo angolo di Ticino. A pochi centinaia di metri dalla vetta del Generoso. Sullo sfondo la valle di Muggio dove si distinguono i primi villaggi. In primo piano un pastore sale lentamente.... Incontri casuali Ancora non lo so ma tre personaggi estremamente pittoreschi mi stanno aspettando lungo il percorso. Lo stile di vita che ho deciso di intraprendere mi espone volentieri a questo tipo di incontri, non ...

Dürer tatuato - prima parte

Ho un debole per Albrecht Dürer, molto marcato. Molto meno per i tatuaggi. Diciamo che se proprio fossi obbligato a tatuarmi qualcosa, la scelta potrebbe facilmente cadere su un opera dell’incisore tedesco. Pensieri ben distanti da me nella giornata del 8 febbraio 2025. L’obiettivo odierno era il moulage di Zurigo appena finito di visitare. La strada di rientro verso la città vecchia passa davanti all' ETH di Zurigo (politecnico). Edificio principale rispettivamente Graphische Sammlung, Politecnico federale svizzero (ETH Zürich) in Svizzera Ero passato di lì ore prima in direzione del moulage e sulle sue fiancate, tra tanti personaggi non mi é scappato, con grande sorpresa, quello di Albrecht Dürer. E li ero già contento, la giornata era già guadagnata, un accenno ad uno dei miei artisti preferiti, che volere di più? Lo spicchio della facciata del Politecnico di Zurigo dedicato a Dürer Il resto poi l’ha fatto la mia curiosità: notare che l'edificio era aperto al pubblico, entr...

Belli i capelli

La lunghezza massima dei miei capelli l’ho raggiunta nel 1994 quando mi arrivarono quasi alle spalle. Durò poco. Ora a 20 anni di distanza il mio pensiero inerente i capelli é "meglio grigi che assenti".  Non fanno sicuramente parte della mia quotidianità ma tornano saltuariamente nei miei pensieri quando lo scarico della doccia si ottura.  Al castello di Valangin ho modo di approfondire il tema e rendermi conto che anche loro fanno parte in qualche modo della storia Volantino dell mostra temporanea NON C'È NESSUN PELO IN CIÒ CHE PORTA FORTUNA: IL PIEDE, IL TALLONE E LA LINGUA Detto di Trinidad e Tobago Peli e capelli come barriera contro le aggressioni esterne  Proprio come la pelle, anche i peli hanno diverse funzioni. Prima di tutto, fanno da barriera fisica e aiutano a regolare la temperatura, soprattutto grazie al sudore.  I capelli proteggono dal sole, una funzione che i peli hanno perso perché ormai sono troppo sparsi per essere davvero efficaci. I peli pubici...

Isole di Brissago

Talmente vicine, talmente scontate che alla fine gli autoctoni non ci vanno, o meglio, procrastinano col rischio di non andarci mai. E sbagliano, sì perché le isole di Brissago sanno presentare diversi scenari molto diversi tra loro nel giro di pochi ettari Se possibile ancora più vari rispetto al parco Scherrer di Morcote Il bagno romano Da buon semi autoctono atipico alle isole ci sono già stato, ma con la testa sono sempre rimasto a riva. Malgrado questo un posto l'ho ben immagazzinato in un angolino dei miei ricordi: il bellissimo bagno romano.   Bagno romano Sebbene le isole siano state frequentate in epoca romana, come confermato da reperti archeologici, il "bagno romano" non è un'autentica rovina dell'antichità, ma una costruzione moderna che richiama quello stile. Costruito nel 1927 dal proprietario dell'epoca, il mercante tedesco Max Emden. Si tratta di un'opera architettonica e paesaggistica, parte del giardino botanico, che comprende una piscina...

Nice (Nietzsche) che dice?

Ero un pischello quando in cuffia mi passavo un brano di Zucchero Fornaciari tratto dall’album “Oro incenso e birra: "Nice che dice?". A distanza di decenni mi ritrovo di nuovo a cospetto di Nice, che nel frattempo scopro scriversi Nietzsche. Non é la musica a portarmi da lui, ma proprio quei pensieri che evidentemente Zucchero faticava nel cogliere durante i suoi studi. Non che io a differenza sua li colga, semplicemente vengo in possesso di un libricino che con la scusa di seguire il pensiero del filosofo snocciola consigli “semplificati” a destra e manca. Dato che trovo alcuni di essi estremamente utili e concreti li propongo qui, pronti da utilizzare in vista di periodo down come crisi di mezza età o giornata post sbronza. Ognuno di noi ha la stoffa del filosofo, ha solo bisogno di assistenza e di un interlocutore esperto. L'essere umano è molto vulnerabile quando si trova di fronte alla mancanza di fiducia o alla perdita di un proprio caro e queste due esperienze pos...

Cinque mercenari

Malgrado la sconfitta di Marignano il valore dei soldati svizzeri é riconosciuto in tutta Europa. Gli svizzeri escono dalla scena politica votata all’espansionismo e si ritirano nel loro territorio a ridosso delle Alpi che diventa a tutti gli effetti un enorme caserma da cui re e papi possono attingere. Gli svizzeri infatti si dedicheranno anima e corpo, ovviamente dietro lauti compensi, al mercenariato che come vedremo sarà anche la salvezza della stessa Svizzera. Ma che vita é quella del mercenario? La dura vita del mercenario Non si sapeva mai quando e se si sarebbe tornati a casa, oppure se si sarebbe finiti massacrati su un campo di battaglia, chissà dove, all'estero. Morire lontani da casa, su un campo di battaglia. Albrecht Dürer - lanzichenecco e morte 1510 Poi la guerra era molto diversa da oggi. Era una guerra in cui ci si guardava negli occhi, era combattimento ravvicinato.  I mercenari svizzeri avevano la reputazione di essere guerrieri durissimi. Nelle truppe svizzere...