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Visualizzazione dei post da agosto, 2023

31 fatti legati alla flagellazione

Sono morboso? Al terzo libro dedicato alle punizioni / torture la domanda é tornata a farsi viva nei meandri della mia moralità. Poi pensandoci bene quasi tutte le mie letture fanno riferimento a grandi drammi o sofferenze, tutte storie realmente accadute. Non ho scelta, o mi riconosco come un morboso scatenato oppure diplomaticamente cerco di mettermi la coscienza a posto rivalutando i miei interessi in un "osservare con sdegno ed incredulità fino dove può spingersi la perversione umana" (versione da snocciolare a chi mi chiede dei miei interessi. Ecco quindi un altro libro sui genris dedicato alla flagellazione & derivati. Riporto piccoli stralcione dei fatti che più mi hanno colpito o fatto sobbalzare sul sedile del treno. Il tamburino, 1820 #1: Un tempo, per esempio, una punizione adottata in caso di infanticidio consisteva nel costringere il genitore responsabile del crimine a vivere per alcuni giorni e notti con il cadavere del bambino legato al collo, un metodo che

L'esposizione mancata

Nel settembre del 2015 ebbi modo di mangiarmi le dita: mi persi incredibilmente l'esposizione temporanea sul 500esimo della battaglia dei Giganti. Il motivo fu semplice, disarmantemente semplice, mi recai a Zurigo per vedere la mostra in corrispondenza dei giorni esatti la battaglia (13 e 14 settembre) per poi scoprire una volta a Zurigo che la mostra temporanea era già stata smantellata. Seguì una mail al museo nazionale che mi rispose spiegandomi i motivi di questo delta temportale e donandomi in piccolo libro uscito in contemporanea della mostra temporanea  Questo chiaramente non mi bastò: dopo vaste e ampie ricerche tutto quello riportato in questo post faceva sicuramente parte dell'esposizione temporanea del 2015.  MARIGNANO 500 ANNI FA Nel 1515 Marignano divenne teatro di guerra. Il 13 e il 14 settembre, truppe confederate e francesi vi combatterono per il controllo di Milano. La mostra "1515 Marignano" ci riporta alla battaglia e anche al periodo successivo. La

Kiltgang e derivati di Uri (part 2)

Il pretendente che nottetempo va sotto la finestra dell'amata con tanto di scala per poterla raggiungere pensavo fosse tipico delle favole. Già tempo addietro avevo avuto modo di approfondire l'argomento rendendomi conto che si tratta invece proprio di una tradizione ampiamente praticata e riconosciuta in alcune parti della Svizzera Il conviviale Kiltgang Durante la conviviale Kiltgang, i ragazzi andavano in giro in gruppo di notte e cercavano di entrare nelle case dove vivevano le ragazze virili. Il motivo dell'incursione notturna era solitamente quello di corteggiare il favore di una ragazza. I ragazzi notturni chiamavano dr Hüss-Jumpfärä e attiravano le ragazze cantando rime erotiche. La curiosità si affacciò alla finestra e ben presto si udì lo scricchiolio della chiave di casa nella serratura semi-arrugginita della porta. In men che non si dica, i Nachtbüäbä erano in piedi nel salotto. Ora l'atmosfera si animava con il suono dell'organo a mano, dell'arpa d

Il corno d'Uri

Su più libri di testo leggo del suono del corno d'Uri che preannuncia la carica degli Svizzeri nelle battaglie. Questo strumento é tipico e inconfondibile come le vesti di chi l’ha l’onore di portarlo, o almeno questo da quanto appare dai disegni e dipinti giunti fino a noi. Il portatore risulta sempre molto facile da individuare nel campo di battaglia. Alfiere e suonatore del corno d'Uri Le notizie più antiche sull'"Uristier" appaiono nelle canzoni storiche popolari del XV secolo. Il portatore e soffiatore del corno di Uri, vestito con i colori nazionali nero e giallo, indossava come copricapo un berretto di gugel con due corna di toro che sporgevano dai lati. Rappresentazione della battaglia di Grandson nella Cronaca di Lucerna di Diebold Schilling il Giovane, 1515. Al centro si distingue chiaramente il corno d'Uri intento a suonare L'ornamento del corno del "toro di Uri" non aveva solo lo scopo di spaventare gli avversari, ma la testa del toro

La battaglia di Laupen

Se si va a rovistare in rete le informazioni sulla battaglia di Laupen sono abbastanza scarse. Alcuni dati sono chiari ed inconfutabili, come gli schieramenti, da una parte Berna, i cantoni primitivi (Uri Svitto e Untervaldo), Soletta, Morat, Burgdorf e Thun dall'altra Friborgo, il vescovo di Basilea di Losanna e di Sion più potenze ancor oggi straniere come l'Austria e i savoiardi Vetrata commemorativa per il 600° della battaglia Chiari furono anche i fatti che portarono allo scontro, l'esito della battaglia e le sue conseguenze.Come spessissimo accade mancano dati inerenti allo scontro vero e proprio. Per saperne di più decido di recarmi direttamente sul posto e di trovare risposte nel museo presente al castello Scorcio sul castello di Laupen Laupen Laupen era una fortezza e una città imperiale, una città di confine e di ponte, un importante nodo di trasporto nell'Uechtland: che importanza per un villaggio di appena 250 abitanti! Già in epoca romana, nella zona in cui