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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

Lupi mannari moderni e contemporanei

Leggere storie da antichi racconti di tempi lontani aiuta ad avvolgere il tutto in un alone di mistero fino a impedirci di stralciare in modo definitivo la plausibilità di avvenimenti evidentemente fantasiosi. Al contrario provare a considerare una plausibilità sempre sullo stesso tema per avvenimenti avvenuti in epoca contemporanea é sinonimo di follia. Come mai questa differenza? Il lupo mannaro Nel XVI secolo il lupo era considerato una minaccia e un pericolo nelle aree rurali, sia per gli animali da allevamento (ad esempio pecore, capre o mucche) che per le persone stesse. La paura degli animali selvatici, in questo caso del lupo, ha ricevuto una nuova delega attraverso il mito del lupo mannaro. Il lupo mannaro era accusato di aver devastato gli animali e l'uomo che si supponeva ne fosse il mandante avrebbe ucciso bestialmente il bestiame dei suoi simili. Peter Stump  Le poche informazioni su Peter Stump provengono da vari opuscoli contemporanei che trattano il caso e che scriv

La nascita della riforma

"Dinnanzi a due mali scegli quello minore".  È questa la frase con cui esordirei per parlare con qualcuno sul tema della Riforma. Fare cassetta  Dalle nostre parti l'espressione é soprattutto collegata alla polizia cantonale che piazza radar in punti strategici per "far cassetta" ovvero per tirar su un po' di soldi a scapito di poveri e già tartassati cittadini. Il punto cardine é l'ignoranza ed il danaro, connubio pericolosissimo. Il purgatorio é stato inventato da poco e le conseguenze si fanno sentire, malgrado le chances di finire diretti all'inferno si sono notevolmente ridotte ora si punta a trascorrere meno tempo possibile nel purgatorio. Si ma come? La chiesa cattolica a Roma, interessata alla realizzazione della reggia del Vaticano si trova senza mezzi finanziari per la sua costruzione, anche perché aveva già contratto un enorme debito per le guerre antifrancesi in Italia. Le casse piangono, urgono soluzioni. Si ma come? Due "Si ma com

Museo della comunicazione - numeri telefonici di servizio

Ancora fino a pochi anni orsono tutte le economie domestiche avevano un numero di casa cosiddetto fisso, il famigerato numero fisso. Lo stile di vita era molto diverso, si poteva telefonare solo fin dove arrivava il cavo attaccato alla presa (nel mio caso in corridoio), poi via da li si era liberi. Mi immagino questo concetto al giorno d'oggi quante persone andrebbero in ansia non potendo più contattare in maniera celere i propri figli / mariti / mogli e chi più ne più ne metta 111 il padre dei numeri di servizio C'erano poi tutta una serie di numeri di servizio da chiamare per ricevere le informazioni più disparate, diciamo un sistema surrogato alla rete internet che manderà completamente in decadimento questi servizi. "Chiamiamo l'11 quando non sappiamo dove abita il signor Meier", si legge nel saggio di un alunno del 1945. Il servizio di informazioni telefoniche era uno strumento quotidiano per gli svizzeri dell'epoca. Indirizzi, numeri di telefono, informa

Da Albrecht Dürer a Andy Warhol (parte 1: Albrecht Dürer)

Inutile negarlo; la copertina dell'esposizione temporanea " Da Albrecht Dürer a Andy Warhol " é stata particolarmente azzeccata. Se poi si aggiunge che il primo dei due artisti citati é intriso di fascino e aurea misteriosa fa si che il mix risulti un richiamo irresistibile per una appassionato dilettante come il sottoscritto. L'azzeccatissima locandina In particolare la visita diventerà presto un "Dürer contro il resto del mondo". Per questo motivo divido la visita in due parti iniziando con il protagonista assoluto: Albrecht Dürer Il personaggio Il minimo che posso dire é che sia un vero peccato che artisti come Albrecht Dürer si siano estinti da 500 anni fa; tutta la vena di pittori del XV e XVI secolo hanno per me un fascino intramontabile ed irripetibile. In particolare che Dürer avesse talento lo si nota già nel suo autoritratto all'età di 13 anni Autoritratto di Dürer all'età di 13 anni Wikipedia lo descrive così: è stato un pittore, incisor

Casa Lana - scale di accesso

L'ultimo spazio che affronto alla triennale di Milano é casa Lana. La sensazione appena entrata mi riconduce alla casa di Lecourbe di Zurigo. Entrata alla Casa Lana di Ettore Sottsass Tra le varie bozze, visionarie e meno, interpretabili e meno, mi colpisce uno schizzo  Disegni per i destini dell'uomo: Una volta o forse più volte succede a tutti di passare attraverso una porta che conduce all'ignoto.Che cosa c'è al di la della porta? Che cosa succederà? Ci sarà il medico con la sua assoluzione o con la sua definitiva condanna? ci sarà il giudice con la sua assoluzione o con la sua definitiva condanna? O forse ci aspetta finalmente il sorriso sereno dell'amore? Ci sono situazioni che prima o poi- più o meno - nella vita succedono a tutti, situazioni sulle quali non c'è controllo, situazioni che ci fanno tremare le gambe e rendono incerti i nostri passi sulla terra Che cosa c'entra il design con i destini? Forse sarebbe meglio abituarsi a disegnare l'oscur

Storia della colonna infame

Il mio professore di Italiano ci raccontò "I promessi sposi", ma lo fece in maniera accurata, con grande passione da renderlo eternamente ancorato alle memorie. In particolare due passaggi mimò con grande enfasi, camminando su e giù nella classe tra i banchi: l'incontro di Don Abbondio coi bravi e soprattutto tutto quello che riguarda la storia nella storia, le conseguenze sociali della peste dilagata a Milano e che entra prepotentemente nel racconto. Tra le varie sfaccettature legate al morbo la più significativa fu quella degli untori, nata dall'isteria e senso di perdita del lume legata alla morte che imperversava incontrastata in città Untori extra peste Nella ricerca delle cause del propagarsi della peste c'è un'altra cosa che accade, una cosa terribile; riguarda il sospetto, trasformato presto in certezza, che esistano individui, gruppi contaminati e agenti di corruzione: gli untori. Maghi e streghe, vagabondi e prostitute, e soprattutto ebrei. Sono lor