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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

Le montagne al Kunstmuseum di Basilea

Da amante delle montagne non riesco a rimanere insensibile agli enormi quadri rappresentati paesaggi alpini al Kusnstmuseum di Basdilea. Questi quadri permettono un rilassamento totale, non nascondo eventi storici o altre azioni che potrebbe cambiare la loro interpretazione: sono nsemplicemente natura allo stato puro AUGUSTO GIACOMETTI (1877-1947) Berge, 1904 Mountains Montagnes Öt auf Leinwand, vom Künstler bemalter Holzrahmen mit einem Beitrag aus dem Birmann-Fonds erworben 1970 ALEXANDRE CALAME (1810-1864) La valle di Rosenlaui con il Wetterhorn, 1856 La valle di Rosenlaui con il corno di Wetter Olio su tela Dono dell'Associazione dei Musei Volontari 1856 GIOVANNI SEGANTINI (1858-1899) All'abbeveratoio (mucche al giogo), 1888  Olio su tela Deposito della Fondazione Gottfried Keller, Ufficio federale della cultura, MICHAEL WUTKY (1739 - 1823) Eruzione del Vesuvio, 1796 Olio su tela ALEXANDRE CALAME (1810 - 1864) Al bordi del lago d'Uri, 1849 Olio su tela AUGUSTE BAUD-BOVY

Processi agli animali - Capitolo II - La questione morale

Un avvocato sta arringando deciso durante un processo, ci avviciniamo ad ascoltare Gli animali, disse, sono comparsi nel mondo prima dell'uomo, ed è stato Dio in persona a stabilire che si alimentassero di vegetali, e perché no?, delle foglie di vite. Ergo, facendo scempio dei pampini esercitavano un loro diritto naturale, e pertanto dovevano essere considerati del tutto innocenti. Chiedeva, insomma, una assoluzione piena! Dal canto suo il pubblico ministero, perdutamente antropocentrico, opinò che gli animali, tutti gli animali, erano stati posti dal Signore al nostro servizio e, che, se ci procuravano dei danni , tale era il caso dei maggiolini, tradivano il loro mandato, e dovevano venire puniti . I giudici caddero in preda a una vera e propria crisi di coscienza. Che fare? L'unico sistema per por freno alla rovina provocata da questi sciami di perniciose creature era il ricorso all' «aiuto metafisico », e la loro cacciata o sterminio con gli incantesimi e gli anatemi s

La perla del MEG: mantella di piume hawaiiana

Moltissime le vetrine da osservare al Museo Etnografico di Ginevra (MEG), ogni vetrina lascia a bocca aperta, ogni vetrina più di quella precedente in un crescendo che sembra non aver fine. Difficile districarsi e poter affermare quale sia la migliore. I curatori del MEG però una certezza ce l'hanno, ovvero quale sia quella più preziosa, che ammetto, impossibile non notare. Considerata da Eugène Pittard, fondatore del MEG, l'opera più preziosa del Museo, questa mantella di piume proveniente dalle Isole Hawaii è una delle sole cinquantaquattro esistenti. Realizzati con migliaia di piume di passeriformi che un tempo vivevano su queste isole, questi mantelli venivano indossati dai capi durante le cerimonie o in situazioni rischiose, come i combattimenti, dove si supponeva che dessero protezione. Una fitta rete di fibre di olona veniva realizzata dagli uomini di alto rango con gli anceuds dei pescatori; le piume rosse venivano attaccate in piccoli ciuffi e si creavano disegni aggiu

Considerazioni sulla Vecchia guerra di Zurigo

 La Vecchia guerra di Zurigo é lunga e costellata da diversi avvenimenti che danno modo di prendere qualche spunto. Contesto generale  A metterla giù in modo veramente empirico la Vecchia Guerra di Zurigo mi ricorda il sottoscritto quando va al lavoro. Sono solito prendere il treno che si affolla man mano mentre scendo la valle. Quando arrivo a destinazione lascio evidente il mio posto libero ma senza designare chi abbia il diritto a sedersi al mio posto (ovviamente). Gli utenti vicini in piedi fanno a gara a che si siede per primo reclamando il diritto di possedere il posto.  Tradotto io sarei il conte Federico VII di Toggenburgo che muore senza lasciare eredi mentre i vicini che si avventano sul posto lasciato libero sono i cantoni vicini di Zurigo Svitto e Glarona. Qualcuno arriva prima, qualcuno deve restare in piedi, e scatta la rissa. Alleati fino ad un certo punto Le alleanze e i patti tra le varie comunità sono un ginepraio assoluto. Una comunità può essere alleata con delle al

Casa Winkelried di Stans

La curiosità é un requisito base per chi si vuole lanciare per musei. Ogni più piccola esposizione merita di essere visitata perché all'interno di essa possono celarsi chicche pronte a meravigliarci, ne basta una, basta avere gli occhi e lo spirito giusto per farla nostra. È con questo spirito che mi appresto a varcare la soglia del piccolo museo "casa di Winkelried", uno dei tre musei presenti a Stans nel cantoni Nidvaldo. Questo é il rimo della giornata e dalla sbirciatina che ho dato su internet dovrebbe trattare specialmente l'arte. Casa Winkelried Stans Diversi gli oggetti artistici (e anche particolari) presenti nella casa museo. Paesaggio alpino Reliquiari di San Benedetto da Nursia e di San Flaviano I due reliquiari sono cosiddetti "reliquiari da esposizione", in quanto hanno una lastra di vetro sul davanti attraverso la quale si possono vedere le reliquie conservate all'interno. I reliquiari sono in legno e la parte anteriore è ornata da una las

Processi agli animali - capitolo I - Maiali assassini

Sbigottimento. Non saprei quali altre parole utilizzare quando alla serata informativa sulle streghe e il Malleus Maleficarum sento citare per la prima volta i "processi agli animali". Nella breve parentesi di uno dei relatori si parla anche di "avvocati" ed "impiccagioni di cavalli". L'argomento suscita indubbiamente curiosità. La prima verifica, quella più veloce é su internet: A Falaise, nel 1386, la scrofa che aveva dilaniato il viso e le braccia di un bambino piccolo fu condannata ad «aver maciullate e straziate la testa e le gambe anteriori» prima di essere impiccata. Tutto fa pensare che non si volesse soltanto liberarsi dell'animale, ma punirlo per le sue malefatte. Ho la conferma: di punto in bianco, a 46 anni di età vengo a conoscenza di questa assurdità umana, mi sembra impossibile non averne sentito parlare prima, e ancora non mi rendo conto della complessità dell'argokento in cui mi sto ficcando Il frontespizio di questo libro str

La madonna nera di Einsideln

Ancor prima che nominare l'abbazia di Einsiedeln spesso viene nominata la madonna nera di Einsideln, vera e propria protagonista del posto. Anche al mio arrivo, nelle prime ore del mattino, mi fiondo all'interno e trovo già dei credenti intenti a sbucciarsi le ginocchia davanti a lei  la Madonna nera di Einsideln È probabile che già nella seconda metà del XIII secolo la cappella, sorta dove un tempo Meinrado aveva costruito la propria cella, ospitasse una statua della Vergine. A questa epoca si potrebbero far risalire le origini del pellegrinaggio a Einsiedeln e dunque la venerazione della statua come immagine miracolosa. In una miniatura del cosiddetto Guttäterbuch del 1588, Cristo, assistito da San Pietro, altri santi e angeli, benedice la cappella. La Cappella delle Grazie nella parte occidentale della chiesa del monastero. L'incisione su rame di Simone Martini mostra lo stato in cui si trovava prima che la cappella venisse rivestita con pietre scure. I donatori di ques