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Considerazioni sulla Vecchia guerra di Zurigo

 La Vecchia guerra di Zurigo é lunga e costellata da diversi avvenimenti che danno modo di prendere qualche spunto.

Contesto generale 

A metterla giù in modo veramente empirico la Vecchia Guerra di Zurigo mi ricorda il sottoscritto quando va al lavoro. Sono solito prendere il treno che si affolla man mano mentre scendo la valle. Quando arrivo a destinazione lascio evidente il mio posto libero ma senza designare chi abbia il diritto a sedersi al mio posto (ovviamente). Gli utenti vicini in piedi fanno a gara a che si siede per primo reclamando il diritto di possedere il posto. 
Tradotto io sarei il conte Federico VII di Toggenburgo che muore senza lasciare eredi mentre i vicini che si avventano sul posto lasciato libero sono i cantoni vicini di Zurigo Svitto e Glarona. Qualcuno arriva prima, qualcuno deve restare in piedi, e scatta la rissa.

Alleati fino ad un certo punto

Le alleanze e i patti tra le varie comunità sono un ginepraio assoluto. Una comunità può essere alleata con delle altre e contemporaneamente con i loro diretti nemici. Come districarsi? 

Inoltre come visto anche più tardi nel caso più eclatante di Marignano essere parti integranti di un patto non significa per forza accorrere in aiuto, questo specialmente quando si tratta di sostenere un aggressore: Uri, Zugo Untervaldo e Berna temporeggiano parecchio prima di scendere di fianco agli alleati di Svitto e Glarona che a loro differenza sono direttamente implicati per dei vantaggi economici  in caso possedessero quelle terre.

Berna poi entra solo quando la vittoria sembra cosa certa, comportamento che fa ritornare alla mente l’è testa in guerra di Mussolini dopo un anno di conflitto su quello che riteneva ormai il carro dei vincitori.

Zurigo inoltre va cercare alleanze con lo straniero (con il quale aveva un patto a differenza che gli altri cantoni), un po’ come tenere il piede in due scarpe, alla fine si sceglie inevitabilmente quella più comoda.
La guerra del Sonderbund del 1847 (in tempi relativamente recenti dunque) sarà l’ultimo episodio in cui dei Cantoni svizzeri chiederanno aiuto a potenze straniere

Indisciplina

Uno dei primi fatti che colpisce é l’essere indisciplinati. Le truppe si provocano e basta una serie di ingiurie e insulti a creare una reazione impulsiva e scoordinata. 

Erano stati così provocati da "parole malvagie, turpi e poco discrete" che, contrariamente ai consigli dei loro capitani, partirono immediatamente all'attacco in disordine

L’impressione é che il comando non abbia alcun controllo sui propri soldati che, forse complice il vino, rischiano di mandare all’aria una guerra per questione di onore.

Il Margravio Wilhelm von Hachberg fu accusato di aver causato indisciplina tra le truppe richiedendo, nella stessa lettera, vino per le truppe al fine di aumentarne il morale ("dann habend wir win, so sind wir alle sament dester froilicher"). 
Tuttavia, ciò viene relativizzato dal fatto che l'alcol ha probabilmente giocato un ruolo importante per tutti coloro che sono stati coinvolti in questa guerra

L’onore

Anche l’onore gioca un ruolo importante: parte dell’effettivo zurighese rifiuta di seguire il grosso dell’esercito dopo che questo si ritira praticamente senza aver combattuto. Stesso dicasi per quelle truppe che seguono a ruota barconi lanciati imprudentemente all’attacco per la paura di essere tacciati di codardia. Anche il questo caso le virtù, la salvaguardia dell’onore prende il sopravvento sulla ragione facendo compiere atti in seconda analisi scellerati in ottica di successo finale. 

Le cose cambieranno velocemente: ad inizio XVI secolo i soldati svizzeri sono i più forti e temuti proprio basandosi su pilastri per il combattimento come la disciplina e la coordinazione tra i reparti. L’arrivo di nuove figure di comando, i cosiddetti ufficiali bassi (gli odierni caporali e sergenti) permettono di avere una presenza più vicino ai soldati e controllarne meglio le gesta.

I martiri

Altro punto che salta all’occhio é la presenza di martiri, sia da una parte che dall'altra. Si tratta del borgomastro di Zurigo Stüssi sul ponte della Sihl, gli asseragliati del Greifensee e i basilea nella battaglia di San Giacono sulla Birsa

Statua dedicata a Rudolf  Stüssi a Zurigo

Il protagonista, l’eroe indiscusso da parte zurighese fu il suo borgomastro Stüssi. La leggenda, perché di leggenda si tratta, lo vede soccombere sul ponte della Sihl mentre solo, ripeto solo, copre la ritirata dei suoi concittadini. Solo un vile stratagemma di un soldato nadcostosi sotto il ponte riesce ad avere ragione di lui, innalzando irrimediabilmente il suo martirio nell’Olimpo degli dei. Non sapremo mai come é morto Stüssi ma le tradizione ce lo impone in questo modo 

La morte di Stüssi vista da Karl Jauslin

Sui martire del Greifensee ho trattato molto. Qui si tratta di classico: gli assediati si difendono ad oltranza dagli assedianti. Spesso viene promesso un trattamento di rispetto in caso di arresa ma anche spesso se questa tarda ad arrivare la reazione degli assedianti non mantiene la parola. Un esempio celebre nella storia svizzera é la guarnigione di Grandson che si arrese alle promesse dì incolumità fatte da Carlo il temerario ma prontamente disilluse. Tutta la guarnigione fu annegata e impiccata. 

Il terzo martirio fu inaspettato, allargando il conflitto ad altre forze estere (gli armagnacchi) Zurigo pensava di aver trovato un alleato capace di distogliere le forze confederate che convergevano tutte contro di lui.

Essi non avevano fatto il conto con le forze di Basilea che combatterono fino allo stremo asserragliate nel lazzareto di San Giacomo

Alla fine furono sconfitte ma il loro martirio ebbe comunque successo, gli armagnacchi abbandonarono l'idea di continuare con l’invasione delle terre dei confederati e lasciando così Zurigo sola al suo destino

Corporazione di sarti

Oggi nel nostro immaginario collettivo li immaginiamo esili, molto effemminati e con una vaga tendenza gay, più stilisti che sarti. Una volta invece era una categoria di lavoratori che faceva capo ad una corporazione e come tutte le altre corporazioni forniva uomini abili al combattimento

Per compensare l'indebolimento delle difese del Letzi per il momento, vennero dispiegate al Letzi truppe aggiuntive sotto Hans Meis provenienti da Männedorf, Stäfa e dalla Corporazione dei Fabbri e dei Sarti di Zurigo

Battaglie navali

Se si chiede a qualsiasi svizzero se sul nostro territorio ci sono state battaglie navali la risposta sarebbe probabilmente no.

Difficile infatti immaginare battaglie sui nostri laghi, la nostra mente é solita associare queste battaglie a enormi flotte che si fronteggiano al largo oppure in qualche baia. Un lago sembra troppo stretto per poter contenere una certa tipologia di scontri. Lascia quantomeno un velo di sorpresa trovarsi dinnanzi alle cronache della battaglia che raffigurano navi da guerra battenti bandiere delle varie comunità di montagna Svizzere. 

Ma non solo sul lago di Zurigo si combatterono battaglie navali. Anche sul lago di Lugano ci furono battaglie navali tra Milano e Como nelle perenne lotta per il dominio dell vallate ticinesi.

Travestimenti e inganni a Brugg

Il cavallo di Troia é forse il più antico stratagemma di cui siamo a conoscenza. Con l’inganno si possono ottenere risultati stupefacenti. Così in maniera molto subdola, e con pretesti discutibili, Brugg fu attaccata nottetempo, bastò un vestito da ecclesiastico per trarre in inganno la guardia all’ingresso di Brugg e devastare la cittadina. 

Quando il guardiano chiese chi fossero lui e i suoi compagni, Falkenstein disse il suo nome e, indicando il suo compagno Hans von Rechberg, che indossava una veste clericale, aggiunse: "Il vescovo di Basilea e il suo seguito sono con me, portiamo pace e fretta al campo fuori Zurigo ai nostri signori di Berna". Il guardiano aprì ignaro il cancello e due cavalieri

 La Vecchia Guerra di Zurigo non si fece mancare nulla.

Tanto rumore per nulla?

La guerra, malgrado spettacolare e piena di colpi di scena (ho omesso qui la lotta per il possesso di Bremgarten) portò alla fine cambiamento piuttosto limitati in ottica di territorio. 

Verrebbe da dire "tanto rumore per nulla" ma non é nella prima volta nella storia che dopo sforzi enormi la situazione territoriale finale di un lungo periodo di combattimenti si discosta di poco da quello iniziale, basta pensare alla ben più statica guerra di trincea della prima guerra mondiale

I veri cambiamenti furono a livello di coesione

Zurigo torna in possesso di quasi tutti i territori perduti, ma falliscono le sue mire espansive nell'area della Svizzera orientale.
Nel trattato di pace, Zurigo si impegna inoltre a sciogliere l'alleanza con gli Asburgo, q
uesto regolamento limita la possibilità finora vigente di allearsi con qualsiasi controparte in maniera sostanziale. Le alleanze confederali acquistano cosi una valenza maggiore rafforzando i legami fra i cantoni.

In seguito al trattato di pace, nel 1450 gli otto vecchi cantoni rinnovano le loro alleanze.
Le esperienze della Vecchia Guerra di Zurigo portano i vecchi cantoni a consolidare le relazioni fra di loro.
Quella che era una rete di alleanze non compatta diviene un'unione di alleanze sempre più coesa.

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