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Visualizzazione dei post da giugno, 2023

Uomo selvatico di Lucerna e una leggenda della Val Verzasca

In occasione della visita di Lucerna inevitabilmente mi imbatto nell’uomo selvatico, anzi per essere più corretti negli uomini selvatici dato che in questa città sono spesso raffigurati in coppia Esattamente sopra la porta Ovest di accesso alla città Il mistero svelato Tutte le volte che ho percorso il Kappelbrucke il mio sguardo andava diretto sulle tavole sotto il tetto dello stesso. La curiosità ha preso il sopravvento così in data odierna, a un anno di distanza, decido di comperare il libro che cataloga le tavole, anche se in tedesco. Un anno fa tentennai e non lo comperai. Uno delle prime pagine mi aiuta a svelare la provenienza dell'uomo selvatico di Lucerna Una delle tavole del Kappelbrücke rappresenta l'uomo selvatico. Il potente gigante di Reiden fa oscillare un albero sradicato. Dal libro che cataloga tutte le tavole apprendo che:  nel tardo Medioevo figure che simboleggiano la forza e la libertà " Gli uomini selvatici, e i selvaggi in generale, sono figure popol

Otto cilindri per i pesci

Quando si pensa ad un incidente che coinvolge una bella e famosa donna su un auto sportiva mentre corre su una strada tortuosa torna alla mente Grace Kelly in quel del principato di Monaco: "Intorno alle 9:45, in prossimità del pericoloso tornante detto coude du diable, l'ultimo prima della confluenza della D 37 con la Moyenne Corniche (D 6007), la principessa perse il controllo della vettura che, dopo aver sbandato notevolmente, sfondò il muretto di protezione, rovinò giù dalla scarpata capovolgendosi più volte e arrestò la sua caduta precipitando nel giardino di Villa Jean Pierre, una residenza privata situata una quarantina di metri più a valle" Un secondo esempio ci porta a pochi anni orsono con la folle fuga dai paparazzi per Parigi con lo schianto sotto il ponte dell'Almat che portò poi alla morte la principessa Diana. Anche in questo caso una giovane e bella donna, in più in comune con Astrid il punto in comune di essere una una regnante Non solo Grace e Diana

Henry Guisan e lo spirito del Grütli

“Solo la morte libera il Soldato svizzero dal suo dovere verso il Paese” Ordine del giorno 28 giugno 1940 di Henry Guisan In breve: n ella primavera del 1940, le truppe tedesche occupano in breve tempo i Paesi Bassi, il Belgio e parti della Francia. Il Consigliere federale Pilet-Golaz alimenta l'incertezza fra la popolazione per via di un discorso in cui prefigura la necessità che la Svizzera debba ora adeguarsi alla nuova realtà politica. Poco tempo dopo, il 25 luglio 1940, Guisan chiama a rapporto tutti i comandanti militari sulle alture del Grütli. Markus Somm, Général Guisan. Résistance à la mode suisse, Berne, Stämpfli, 2010 «Sul prato del Grütli gli ufficiali furono disposti ad emiciclo per seguire il discorso del Generale. Sotto i loro occhi il lago e, lontano, sulla riva opposta, la linea ferroviaria del Gottardo. La Svizzera, signora dei colli alpini, con le sue montagne come ultimo rifugio. Davanti a questo maestoso paesaggio, di fianco al Generale, una bandiera svizze

Incidente ferroviario di Münchenstein

Non sono un amante di sciagure a fatti "casuali" che sono capitati nella storia. La domanda che però mi sorge é quella se effettivamente si tratta di semplici imprevisti o se oppure potevano essere evitati. Così come nella vicenda della buzza di Biasca lo zampino dell'uomo c'é tutto; inevitabile la frana ma si é cincischiato troppo nello svuotamento del lago generato dallo smottamento. Un "appiglio umano" lo si trova in maniera ancora più evidente nell'incidente di Münchenstein. Tra i nome appare anche quello di Eiffel (si quello della torre), che si ritrova sua malgrado il nome affiancato, ma senza colpe, a quello di una sciagura. Sono venuto a conoscenza dell'incidente in un ambito completamente diverso: la prima immagine é stata realizzata da Karl Jauslin, pittore che in prevalenza si occupava di riporodurre eventi storici, ma non solo. Grazie a Karl quindi scopro questa triste pagina di storia, così come casualmente scoprii anche quella del tunn

Leader comunisti in vendita online

 Ãˆ con estremo disgusto che segnalo questo articolo in vendita su Wish sul quale sono casualmente incappato Il set comprende cinque figure di leader sovietici della primavera 1945: I. V. Stalin, V. M. Molotov, L. P. Beriya, N. S. Krusciov, N. S. Vlasik. Durante l'era di Stalin morirono tra i 20 e i 60 milioni di persone, é a queste che penserete mentre pitturate gli occhi di questo, altrimenti grigio, modellino? Dettagli corretti di abiti, uniformi e riconoscimenti. Il set può essere utilizzato in diorami con modelli di autovetture sovietiche della Seconda Guerra Mondiale. A pezzettini é l'unico modalità in cui questi personaggi avrebbero potuto non nuocere all'umanità Produttore: ICM Models Model kit: ICM35613 Paese/Regione di produzione: Ucraina Età consigliata: dai 14 anni in su (ma mai dire!) Non inserisco il link per non correre il rischio che qualcuno avesse la malsana idea di comprarlo. Il costo é sui 15.-, a chiunque si segnala pago più che volentieri derrate alimen

Haus zur Treib - la sede del primo parlamento

Che la Confederazione avesse una capitale dal primo giorno é noto. Meno noto é che la parola Eidgenossenschaft (Confederati) nasce addirittura 60 anni dopo il patto del Grütli. "Il termine Eidgenossenschaft, con cui nel 1351 si autodefinì per la prima volta la lega dei cantoni Uri, Svitto, Untervaldo e Lucerna con Zurigo, afferma lo status legale del patto solenne giurato e definisce un insieme di terre legate all'aiuto reciproco" Infatti la Confederazione non ha avuto una stato centralizzato forte fino al 1798, quando questa nuova forma di governo che fu portata dai francesi causò rivolte in tutto il paese e rimase attuabile per soli 5 anni; poi a furia di rivolte e sommosse il buonsenso prese il sopravvento e Napoleone mediò con gli svizzeri (atto di mediazione appunto, che decentralizza il potere della confederazione nei vari Cantoni). Treib nel 1825 Ma facciamo un passo indietro, cosa comportavano allora in pratica i vari patti di alleanza tra le varie comunità svizze

Guerre napoleoniche: mito vs realtà

 Tra gli amanti della storia italofoni un nome non sfuggirà di certo; é quello di Alessandro Barbero, uno storico italiano molto amato, uno di quei personaggi che trasmette con incredibile semplicità gli avvenimenti, uno di quei personaggi che trasmette emozioni; se tutti i professori di storia avessero il suo talento avremmo oggi avremmo molti più storici che onicotecnici (quelli che pitturano le unghie). Approfitto di uno dei suoi innumerevoli interventi nei vari festival per riportare il concetto, quello vero, di guerra napoleonica, così diversa di come ce la immaginiamo causa scelte cinematografiche che sono si spettacolari a scapito però della realtà storica. Marciare, aspettare. Marciare, aspettare. Marciare, combattere. Il combattimento è soltanto uno degli elementi del discorso della guerra ed è perfino un momento abbastanza raro. Le guerre durano molti mesi all'epoca di Napoleone e i giorni di battaglia sono singoli giorni che ogni tanto punteggiano una vicenda che invece