L'ultimo spazio che affronto alla triennale di Milano é casa Lana. La sensazione appena entrata mi riconduce alla casa di Lecourbe di Zurigo.
Entrata alla Casa Lana di Ettore Sottsass
Tra le varie bozze, visionarie e meno, interpretabili e meno, mi colpisce uno schizzo
Il collegamento alle mie recenti visite in Val Bavona é immediato. Quella degli splüi, segno tangibile dettato dalla necessità di sopravvivere ad ogni costo che non lascia il tempo per ipotizzare altri significati
La scala della Casa del Lana risulta precisa, geometricamente perfetta e può persino permettersi di non raggiungere lo scopo di raggiungere la sommità della pietra. Eccesso di tempo e materiali, penserebbe il vallerano, vergognosamente scialacquati per una forma d'arte del tutto improduttiva e senza secondi fini. Il viaggio metropoli - valle isolata selvaggia é estremo, così come é estremo il confronto delle opere che passa da uno stato di sopravvivenza ad uno meno concreto di forma d'arte. Sento fin qua migliaia di visitatori interrogarsi, centinaia di avi storcere il naso
Disegni per i destini dell'uomo: Una volta o forse più volte succede a tutti di passare attraverso una porta che conduce all'ignoto.Che cosa c'è al di la della porta? Che cosa succederà? Ci sarà il medico con la sua assoluzione o con la sua definitiva condanna? ci sarà il giudice con la sua assoluzione o con la sua definitiva condanna? O forse ci aspetta finalmente il sorriso sereno dell'amore? Ci sono situazioni che prima o poi- più o meno - nella vita succedono a tutti, situazioni sulle quali non c'è controllo, situazioni che ci fanno tremare le gambe e rendono incerti i nostri passi sulla terra
Che cosa c'entra il design con i destini?
Forse sarebbe meglio abituarsi a disegnare l'oscura incertezza piuttosto che presumere il disegno della certezza.
Mentre nella Casa Lana presente alla triennale si espongono foto inerenti ad architetture impossibili nella vita di stenti della Val Bavona il sogno diventa necessità, le fantasticherie diventano fatiche e concretezza. Le parole vaneggianti fatte in un ambiente ospitale che permette di avere queste preoccupazioni si trasformano in un impenetrabile silenzio del vallerano intento a costruire la sua sopravvivenza
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