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Il corno d'Uri

Su più libri di testo leggo del suono del corno d'Uri che preannuncia la carica degli Svizzeri nelle battaglie.
Questo strumento é tipico e inconfondibile come le vesti di chi l’ha l’onore di portarlo, o almeno questo da quanto appare dai disegni e dipinti giunti fino a noi. Il portatore risulta sempre molto facile da individuare nel campo di battaglia.

Alfiere e suonatore del corno d'Uri

Le notizie più antiche sull'"Uristier" appaiono nelle canzoni storiche popolari del XV secolo. Il portatore e soffiatore del corno di Uri, vestito con i colori nazionali nero e giallo, indossava come copricapo un berretto di gugel con due corna di toro che sporgevano dai lati.

Rappresentazione della battaglia di Grandson nella Cronaca di Lucerna di Diebold Schilling il Giovane, 1515. Al centro si distingue chiaramente il corno d'Uri intento a suonare

L'ornamento del corno del "toro di Uri" non aveva solo lo scopo di spaventare gli avversari, ma la testa del toro doveva avere un effetto su chi lo indossava. 

Nel quadro che immortala il ritrovamento del cadavere di Winkelried dopo la battaglia di Sempach del 1386 ha una posizione di primissimo piano, il suonatore del corno (che si vede bene portato sulla schiena) condivide il centro della scena mentre il futuro eroe nazionale svizzero morto mentre stinge ancora le lance nemiche

Anche nel dipinto di Karl Jauslin il toro Urano occupa il centro della scena, l'uomo é di dimensioni considerevoli, solo il cavallo che si appresta ad affrontare lo supera. Nella mano destra stringe una spada con la quale si appresta a sferrare un colpo mentre nella sinistra stringe il corno che fu perso proprio in questa epica battaglia

Il suo corno è un corno due volte attorcigliato, con rifiniture in metallo, probabilmente proveniente da un toro italiano. Il suono delle corna doveva avere un effetto straordinario, come nella battaglia di Grandson del 1476. La cronaca in rima della guerra di Svevia del 1499 di Nikolaus Schradin riporta: "Il toro di Ure canta una canzone sgarbata".

Corno d'Uri presente al museo di storia di Altdorf - Prestito dal canton Uri

Ma l'"Uristier" fu coinvolto anche in occasioni più pacifiche, come le giostre di carnevale dell'inizio del XVI secolo.

L'antico Harsthorn, risalente a epoche precedenti, andò perduto a Marignano nel 1515. Gli urani, tuttavia, mantennero in campo il loro guerriero mascherato fino al crollo della Vecchia Confederazione.


Il 14 settembre 1515 i confederati elvetici resisi conto della sconfitta abbandonavano in schiere ordinate i campi tra Zivido di San Giuliano e Melegnano lasciando sul terreno migliaia di morti e uno dei corni di battaglia il Toro di Uri che suonarono la sera del 13 verso mezzanotte e il giorno 14 settembre all'alba durante la battaglia di Marignano e altresì per la ritirata dei confederati.

Sappiamo dunque che il vecchio corno "Uristier" (Il Toro di Uri) a Marignano è scomparso ma lo trovò un lanzichenecco tedesco Bernard Schudi di Lindau (oggi città austriaca) ma nonostante estese ricerche non fu mai ritrovato.


Tra le date riportate si legge Laupen 1339, Näfels 1388, Morat 1476
Tuttavia, se prestiamo fede a quanto riportato sopra sono state aggiunte in un secondo momento in quanto il corno andò perso nella battaglia dei Giganti del 1515

L'"Uristier" è sopravvissuto come singola maschera fino ai giorni nostri. Guida il gruppo Harst alla corporazione parrocchiale e alle parate festive con la partecipazione ufficiale di Uri.

I due corni di riserva furono catturati dai bernesi nella seconda battaglia di Villmergen nel 1712. Nel 1798, durante i disordini elvetici, scomparvero dall'arsenale bernese. Una delle Harsthorn è entrata nel museo del Cantone di Basilea Città nel XIX secolo attraverso il commercio di oggetti antichi. In occasione dell'anniversario della Confederazione svizzera, nel 1941, la città di Basilea donò l'Harsthorn allo Stato di Uri.

Altra rappresentazione del corno d'Uri per l'associazione svizzera di tiro in occasione dei campionati del 1955 - Museo svizzero del tiro Berna

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