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Kiltgang o "naa a carèi"

Quando Tinder non era concepibile, quando c'era poco da nascondersi dietro ai filtri.

"Molto radicata era nel comune di Airolo l'usanza di recarsi nottetempo a visitare le fanciulle da marito. I giovanotti facevano, parecchi insieme, e se qué d'una terra scontravansi con quelli d'un altra, allora o si cacciavano a sassi o si veniva alle mani. Ebbero luogo gravissimi disosrdini; e il buon senso ha quasi del tutto spenta cotesta pratica così cara agli alpigiani svizzeri sotto la denominazione di kiltgang"

Stefano Franscini 

Franz Niklaus König, Der Kiltgang, 1801

Il termine indica, soprattutto nelle aree rurali, l'usanza, praticata secondo precise norme morali, dei giovani maschi di fare la corte alle ragazze. Soli o in gruppo rendevano visita alle ragazze in età di matrimonio, entrando nelle loro camere o intrattenendosi nei salotti delle case. La richiesta di poter entrare in casa veniva spesso formulata alterando la voce, con belle parole o particolari formule di corteggiamento (Kiltspruch). Vi facevano tipicamente parte inoltre lotte notturne tra pretendenti rivali.
I maschi forestieri erano mal tollerati; l'usanza perseguiva quindi scopi endogami. All'intimità tra uomini e donne erano imposti dei limiti, varianti da regione a regione; il rapporto con l'altro sesso durante il Kiltgang era controllato dalle locali congreghe giovanili. Se dalla frequentazione risultava una gravidanza, per la coppia solitamente ne conseguiva l'obbligo di matrimonio

Le prime menzioni del Kiltgang in Svizzera risalgono al XVI secolo, ma il costume è senz'altro molto più antico. Non costituisce una particolarità svizzera ed è attestato in vaste zone dell'Europa centrale e settentrionale; nell'area alpina e prealpina si è tuttavia diffusa in una grande varietà di forme, descritta nei racconti di viaggio e rappresentata dai Kleinmeister del XVIII e XIX secolo come una curiosità folcloristica. Altri termini utilizzati localmente per designare il Kiltgang erano z'Stubeti go o z'Liecht go, Hengert (nei Grigioni), naa a carèi (nella Vallemaggia, in Lavizzara e Verzasca, con varianti locali) e héberger (nel canton Vaud).

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