La pianta della cittadina di La Chaux de Fond é un unicum in Svizzera. Le progettazione di strade perfettamente parallele e con gli isolati ben spaziati uno dall'altro differenzia il consueto raggruppamento di costruzioni di cui siamo abituati nei vecchi nuclei dei nostri paesi e cittadine.
L'incredibile precisione e parallelismo di La-Chaux-de-Fonds
La Chaux-de-Fonds ricorda un tipico schema delle città americane, quando i coloni avevano una terra nuova di pacca da colonizzare e non si sentiva più la necessità di ammassarsi uno addosso all'altro come nella vecchia Europa.
A La Chaux-de-Fonds questo é stato possibile grazi ad un evento preciso che ha cambiato la storia del "villaggio più grande del mondo" come amano definirsi i loro abitanti.
A La Chaux-de-Fonds questo é stato possibile grazi ad un evento preciso che ha cambiato la storia del "villaggio più grande del mondo" come amano definirsi i loro abitanti.
Ma andiamo con ordine
12'000 a.C.
Vivere a 1000 metri di altezza in mezzo a delle foreste inospitali non ha nulla di naturale! La più antica vestigia umana conosciuta in Svizzera é quella di un uomo della regione vittima di un incidente di caccia in una grotta della regione avvenuto ben 12000 anni fa.
Bisognerà però attendere il XIII° e XIV° secolo per vedere dei contadini partiti dalla valle di Ruz installarsi progressivamente nelle montagne neocastellane.
Come Le Locle e altre località dell'arco giurassiano, La Chaux-de Fonds è nata dal disboscamento dell'altopiano. All'inizio del XVI° secolo, quando la maggior parte di questa deforestazione è stata completata, non conta più di 200 abitanti.
L'uomo di Bichon
Il più anziano "Chaux-de-Fonnier" conosciuto é un uomo Cro-Magnon, vittima dell'orso che stava cacciando e che si era rifugiato ferito nella grotta di Buchon, situata sopra di Doubs.
La scoperta di questo scheletro in questa grotta, nel 1956, dimostra che la regione era già occupata alla fine dell'ultimo periodo glaciale per dei cacciatori-raccoglitori.
Cranio dell'uomo di Cro-Magnon, grotta di Bichon/ La Chaux-de-Fonds, 12'000 o 11'000 a.C.
Facsimile in resina sintetica. Realizzata con l'ausilio di uno scanner medico 3D nel 2014.
Abitare a "La Chaz de Fonz", una vita rude in una terra ingrata
Per molto tempo inferiore in numero a quella di Le Locle o di La Sagne, la popolazione resta dispersa nelle fattorie. Tuttavia, all'incrocio delle vie di comunicazione ancora primitive, nasce la "Veille Chaux". La vita quotidiana dei primi abitanti era modesta. Il legno era il materiale più utile ed era al centro di un'economia basata sull'allevamento e sulla coltivazione di pochi cereali.
Il toponomio legato al paesaggio e agli uomini
Il significato e l'origine del nome della città non sono unanimemente condivisi. La parola "Chaux" deriva dalla radice pre-indoeuropea calmis che significa "altopiano arido, pascolo magro". La parola "fonds" sembra ispirarsi al termine latino fons, fontem che significa "sorgente, fontana". La spiegazione più probabile è un collegamento con Fontaines (Val de Ruz). In origine, La Chaux de Fonds era un pascolo estivo utilizzato dagli abitanti di Fontaines.
Intorno al 1350, la località si chiamava Chaz de Fonz (Chaz, che in dialetto vodese significa pascoli in cui affiora il calcare giurassico e che non sono adatti alla coltivazione), poi intorno al 1378 Chault de Font. Intorno al 1420 Chauz de fonds e intorno al 1438 Chaud de Fond.
Troviamo anche la grafia La Chaux de Fons (senza trattino e senza la lettera d)
Altitudine 1000 ms.l.m. Un destino legato all'orologeria
Quando La Chaux-de-Fonds fu fondata come comune nel 1656, era solo un villaggio di contadini nelle montagne del Giura. Tuttavia, a partire dal 1830, grazie al boom dell'orologeria iniziato un secolo prima, divenne una città industriale. I componenti degli orologi venivano prodotti e assemblati in una serie di laboratori collegati tra loro.Nonostante la sua posizione remota, la città divenne una metropoli dell'orologeria, aperta al mondo e orgogliosa del suo sviluppo, accogliendo molti lavoratori immigrati.
Nel XX secolo questo sviluppo è proseguito, ma è rimasto dipendente dall'evoluzione dell'economia orologiera.
Dedica d'obblogo all'orologio sulla piazza davanti alla stazione
Pierre Jaquet-Droz 1721-1790
Pierre Jaquet-Droz era un orologiaio-meccanico il cui viaggio alla corte del re di Spagna nel 1758-1759 gli aprì le porte di una clientela internazionale. Con il figlio Henry-Louis e Jean-Frédéric Leschat, costruì androidi che vennero esposti con successo in Europa per vendere le loro pendole, orologi e tabacchiere di lusso. La loro carriera è proseguita con l'apertura di laboratori a Londra e a Ginevra.
Anonimo, Casa Jaquet-Droz, litografia, L.Haag, XIX° secolo
Verso il 1760, Jaquet-Droz acquista la dimora del "getto d'acqua". Spaziosa e elegante, rifletteva l'emergente reputazione internazionale dell'azienda.
1787
Alla fine del XVIII secolo, le case costruite nel villaggio ospitavano solitamente botteghe e negozi. I quartieri periferici sono rimasti agricoli
Henri Courvoisier-Voisin, Deuxième Vue de La Chaux-de-Fonds prise des Endroits en 1787,
incisione a colori, riproduzione Collezione privata
1790, prima dell'incendio del 1794
Il villaggio é densamente popolato attorno alla piazza centrale.
Popolazione 4415 abitanti
LE PRIME MANIFESTAZIONI RIVOLUZIONARIE (1792-1794)
La Rivoluzione francese, sostenuta dalla presenza di molti francesi, portò alla messa in discussione delle istituzioni dell'Ancien Régime. Gli abitanti erano divisi tra gli "orangisti*", fedeli al re e legati ai contadini, e i "patrioti" repubblicani, numerosi nella comunità degli orologiai. Scoppiarono disordini e la maggior parte dei manifestanti fu esiliata.
Albero della libertà eretto nel 1792 vicino alla futura Place de la Carmagnole.
Una città progressista
La Rivoluzione francese mise in discussione il potere e lo status del sovrano del Principato di Neuchâtel, il Re di Prussia. Gli abitanti delle montagne si sentirono esclusi dal processo decisionale e alcuni di loro, legati al mondo dell'orologeria, espressero la loro opposizione tra il 1792 e il 1794, poi nel 1831 e infine nel 1848. La Repubblica proclamata il 1° marzo 1848 fece di La Chaux-de-Fonds il baricentro economico e politico del cantone, anche se la capitale rimase Neuchâtel. Nel "più grande villaggio del mondo", come veniva chiamato allora, trovarono posto i radicali, i liberali e più tardi i socialisti.
L'incendio del 1794
Nel 1794, un incendio distrugge quasi tutta La Chaux-de-Fonds. Segnò la fine della protesta politica legata alla Rivoluzione francese, ma anche una rottura con le origini contadine della comunità. La città che sorse rapidamente dalle sue ceneri doveva essere industriale e operaia, costruita su una pianta a griglia. Dal 1850 al 1914, la popolazione è triplicata, raggiungendo i 39.000 abitanti.
Nel 1894, in occasione del centenario dell'incendio, considerato un evento fondante dello sviluppo urbano, si celebra l'ascesa di La Chaux-de-Fonds allo stato di città
Abraham-Louis Girardet, Chaux de fonds Incendiée, incisione su carta, riproduzione 1802
Biblioteca della città di La Chaux-de-Fonds
L'esplosione di un barile di polvere da sparo ha innescato l'incendio che ha avvolto il villaggio nella notte tra il 4 e il 5 maggio 1794. Come in molti altri luoghi colpiti dall'incendio, la vicinanza degli edifici e i tetti in legno hanno favorito la propagazione delle fiamme, che hanno distrutto più di 60 case ed edifici pubblici come il tempio, le aule di giustizia e la scuola. A La Chaux-de-Fonds non ci sono stati morti, ma 170 famiglie sono rimaste senza casa.
Ricostruzione subito dopo l'incendio del 1794
Si iniziano a in travedere costruzioni che rispettano una griglia
Veduta della città, ricostruita dopo l'incendio del 1794.
Acquerello di anonimo, 1805 circa (Museo di storia di La Chauux-de-Fonds
1835 piano generale
DAL LATO DESTRO AL LATO SINISTRO
Liberare la terra per essere liberiNel XIX secolo, La Chaux-de-Fonds si espanse secondo un piano urbanistico a scacchiera adottato nel 1834 e regolarmente aggiornato. Nel 1900, la città ha incorporato il vicino comune di Les Éplatures. L'espansione della città continuò in modo meno denso; le zone settentrionali e più soleggiate (dette "endroit") si svilupparono prima di quelle sul versante meridionale (dette "envers"). Compaiono i primi quartieri di ville e fabbriche. La seconda metà del XX secolo ha rafforzato questa tendenza e ha visto anche la costruzione di grandi edifici in cemento con tetti piatti.
A ovest, in direzione di Le Locle, è stata creata un'area industriale e commerciale.
Anonimo, Plan général d'alignements pour le village de la Chaux-de-Fonds [...], Neuchâtel:
Nicolet & Jeanjaquet, litografia, 1841, riproduzione
La griglia della città
1845
Piazza del municipio verso il 1845
1848
Ecco un'incisione di Auguste Jacot-Baron che rappresenta la Grand-Rue, intorno al 1848.
Aveva ancora i suoi giardini... ma non aveva ancora una fontana...

Litografia colorata da un disegno di L. Droz (Museo di storia di La Chaux-de-Fonds)
1863
La città nel 1863. Litografia di Heinrich Siegfried pubblicata da Heinrich Appenzeller a Zurigo
1880
1886
Julien Calame du Torrent, Veduta di La Chaux-de-Fonds da Les Crêtets nel 1886, olio su tela, 1886
Museo di storia La Chaux-de-Fonds
La città si è sviluppata sul versante settentrionale della valle, verso la stazione ferroviaria, che è entrata a far parte del tessuto urbano all'inizio del XX secolo.
1893
Henry Louis Aubry, Veduta della vecchia stazione merci, olio su tela, 1893-1904
Museo storico, La Chaux-de-Fonds
Tra il 1903 e il 1912, più di 50.000 tonnellate di merci sono state trasportate ogni anno solo sulla linea La Chaux-de-Fonds / Sonceboz.
1898
Questa città industriale in piena espansione è comunque molto verde, visto che ci sono alberi anche in mezzo alla strada principale. Popolazione: 32.238
1899
1936
La struttura a scacchiera della città come risulta da una fotografia aerea realizzata nel 1936
(Ufficio federale di topografia)
1950
2010
Le vie di circolazione rapide prendono sempre più importanza con l’argomentazione di un sempre maggiore traffico di pendolari. Popolazione 37'524 abitanti
2023
La particolare planimetria del villaggio più grande del mondo affascina oltre misura, ci si potrebbe benissimo sentire in una sperduta cittadina del midwest americano, il vialone drittissimo e senza fine lasca addosso al visitatore il gusto di qualcosa di nuovo ed inconsueto e non si smetterebbe mai di osservare tanta precisione che appaga l'occhio. Un po' quello che trasmette questo posto con le innumerevoli rappresentazioni grafiche. Tornerò a breve per approfondire la storia dell'orologeria
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