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Henkermuseum Sissach parte I: la tortura e la pubblica umiliazione

C'ero già andanto verso la fine del 2022 fallendo miseramente, già perché l'Henkermuseum di Sissach é aprto solo due domeniche pomeriggio al mese e se non si presta attenzione si rischia di andar la per nulla.

Oggi apriva alle 14, così dopo una tappa a Zurigo per la mostra temporanea sulle leggende della Alpi (semi horror, quindi a tema) mi lancio nel ridente canton Basilea campagna.

Copertina del flyer é già tutta un programma

Appena entro nel minuscolo Henkermuseum capisco non resterò deluso; ad accogliermi un uomo di mezza età in stivaletti e gilet di pelle, capisco subito che é ilo curatore e che é appassionato.

Tra le altre cose ho scoperto l''esistenza dell'Henkermuseum a Ennenda nel museo dell'ultima strega Anna Göldi, eri infatti indicato che la spada utilizzata per la sua esecuzione fosse conservata a Sissach nell'Henkermuseum.

Il diavolo sembra darmi il benvenuto in questa 
condensata esposizione di strumenti di tortura ed esecuzione

Mi tuffo all'instante nel piano inferiore

Le umiliazioni pubbliche

La briglia della comare

Tra i moltissimi oggetti trovo le maschere che venivano indossate dalle persone messe alla berlina.

La briglia della comare Venne usata dai mariti del ceto medio, per umiliare le donne o le scolaresche che apparivano troppo loquaci, come punizione. Le donne punite venivano condotte anche in giro per le strade, esposte al pubblico ludibrio.

Maschere della vergogna provenienti dalla Germania e dall'Austria esposte all'Henkermuseum

Nell'Inquisizione, fu usata contro vari accusati e condannati di eresia, per impedire che pronunciassero blasfemie, celebre il caso di Giordano Bruno, al momento del prelevamento dalla prigione per essere mandato a morte sul rogo.

Durante la tratta degli schiavi dall'Africa, la mordacchia fu utilizzata contro i prigionieri, onde impedire che mordessero i negrieri e gli acquirenti

Possibili applicazioni delle maschere della vergogna

Anche se sembra uno di quei celebri falsi storici riguardanti la tortura, come la Vergine di Norimberga o la “Pera”, le fonti storiche che ne parlano sono di tutto rispetto, fra cui si annovera la Wellcome Collection, la British Library e, in Italia, l’enciclopedia Treccani, che però menziona uno scopo diverso, ovvero come punizione per i bestemmiatori e i condannati.

Uso della mordacchia (o briglia della comare) nel New England – litografia datata 1885.

Lo Schandmantel

Una mi era fino ad oggi sfuggita, lo Schandmantel, o mantello della vergogna; erano dei barili di legno talvolta rivestiti di lamiera  Era una pena finalizzata a umiliare il condannato che doveva indossarlo in pubblico per subirne l'umiliazione e inoltre poteva essere insultato e colpito con verdura marcia che gli veniva lanciata contro.



Modello del 1775 presso il museo nazionale bavarese

Già nel XVIII secolo i tribunali imponevano punizioni vergognose per reati minori. Lo scopo era quello di esporre pubblicamente il condannato per dissuadere gli altri. Uno strumento di punizione era la botte della vergogna, chiamata anche cappotto spagnolo. Questa botte doveva essere trasportata lungo un percorso prestabilito e sotto sorveglianza attraverso il villaggio o la città. Il mantello conservato al Museo Nazionale Bavarese mostra tutti i reati per i quali l'uso del mantello della vergogna era una punizione. Finora si conoscono solo altri due esempi dipinti, anch'essi realizzati nel XVIII secolo.

In entrambi le raffigurazioni noto che il Fensterln é punibile con questa forma di umiliazione pubblica

...e in Ticino?

Trovo un unico esempio in questo disegno di Vincenzo Vela. Va sottolineato che sono passati quasi 100 anni dagli esempi sopra riportati

L'esposizione alla berlina, nel 1853, di un certo Bernardo Bernasconi, assassino, per motivi politici, dell'avvocato Benigno Soldini di Chiasso (Disegno di Vincenzo Vela, Proprietà della Confederazione svizzera, in deposito presso i Museo Vela, Ligornetto).

Le torture

La pera

Altri oggetti mi colpiscono nelle vetrine, uno su tutti é la cosiddetta pera, ma non si hanno prove che sia mai stata impiegata in epoca medioevale né si hanno esemplari originali dell'epoca; inoltre non si trovano riscontri bibliografici né tanto meno artistici originali dell'epoca; gli unici esemplari esistenti risalgono al XIX secolo e sono conservati in diversi musei europei a americani. Più tardi dicuterò con il Varesi (proprietario del Museo) però senza permettermi di confutarla come un falso post medievale (così come la cintura di castità per dirne una)

Tra un infinità di schiaccidita di fianco alla piccola illustrazione la pera, che é costata 6000.- al museo

La pera in esecuzione

Sleepy Hollow

Altro pezzo impossibile di non notare é una gabbia toracica, un cartellino dice che é quella originale utilizzata nel fil Sleepy Hollow

La gabbia toracica, oltre agli spuntoni nella zona dei capezzoli ci sono delle viti che potevano essere regolate all'altezza dei finachi o del viso (vedi rettangolo blu)

Sempre al piano inferiore esposte diverse raffigurazioni di torture

Pout purri di punizioni

Sminuzzato, bollito e sollevato

Nelle raffigurazioni mancano tre classiconi dell'epoca che riporto qui presi da una cronaca dei XV secolo: la ruota e la bollizione del condannato, e che ci crediate o no all'Henkermuseum é presente anche un pentolone....

Ruota e bolliti in questa cronaca

Questo quadro che raffigura il martirio dei tre santi di Zurigo si può notare la tortura completa della ruota: oltre a rompere gli arti poi la tortura prevedeva che il corpo inerme fosse legato alla stessa ruota ed esposto sotto il sole per ore intere tra atroci dolori dovuti alla rottura degli arti

La ruota presente all'Henkermuseum é dotata di un rinforzo metallico su una parte della circonferenza. Da tutte le illustrazioni che ho visto questo dettaglio mi é sempre sfuggito.

 Riandando a pescare trovo nella ruota nel castello di Lenzburg 
lo stesso pezzo di metallo applicato su una parte della circonferenza (si nota nella foto nella parte superiore)



Il terzo classicone corrisponde anche con la tortura più usata in Svizzera, o almeno é quella che ho visto con più frequenza nei castelli che ho visitato: lo strappo. Una ricostruzione e una raffigurazione di questa tortura non manca nell'Henkermuseum

Interrogatorio con mezzi ausiliari. Spesso venivano aggiun ti dei pesi ai piedi dell'interrogato

Lo strappo veniva usato per cercare di far confessare l'imputato Molto usato anche nel processo alle streghe. Spesso la sola vista dello strumento di tortura portava l'accusato a confessare, se però resisteva alla tortura poteva essere in alcuni casi lasciato libero, oppure riportato a distzanza di giorni all'interrogatorio. Nel caso della "colonna infame" (caso che portò a degli innocenti cittadini ad essere condannati per aver unto e propragato la peste a Milano nel XVIIesimo secolo) la confessione sotto tortura doveva essere confermata anche in condizioni normali.

Acchiappa uomini

Acchiappa-uomini costituito da un pesante collare metallico a spillo con bocca incernierata, su una lunga asta di legno

L'acchiappa uomini é l'oggetto in alto a destra alla sinistra della lama, 
é composto dal cerchio in ferro con un apertura in cima ad un asta in legno

Si ritiene che questo collare metallico a spillo incernierato su una lunga asta di legno sia un acchiappa-uomini.  Gli acchiappa-uomini erano utilizzati in Europa alla fine del 1700 in tempo di guerra. Il terrificante collare tirava giù i cavalieri da cavallo. In tempo di pace, si pensa che il dispositivo l'acchiappa-uomini veniva usato anche per intrappolare e contenere prigionieri violenti.

Theresiana

La Constitutio Criminalis Theresiana (chiamata anche Nemesis Theresiana o semplicemente Theresiana) fu una raccolta di leggi penali emanata nel 1768 dalla sovrana austriaca Maria Teresa (1717–1780). Grazie alla Theresiana fu possibile stabilire un diritto sostanziale e processuale penale uguale per tutti i territori governati dagli Asburgo. 

Secondo le nuove idee dell'illuminismo, le disposizioni contenute nel nuovo codice limitarono sostanzialmente l'uso della tortura giudiziale, ampiamente presente nell'ordinamento precedente, anche se tale pratica verrà abolita completamente solo nel 1776

Edizione della Theresiana del XVII secolo 
La figura indica come posizionare le dita, alla fine i due pezzi in legno vengono serrati con forza andando a schiacciare le dita della vittima


Tralascio qui altri mezzi di tortura minori come schiacciadita, ferri per marchiare sedie con spuntoni, oggeti per la costrizione ecc, tutti attrezzi presenti ma che tratterò un altra volta

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