Per introdurre il tema delle ordalie prendo ad esempio quei film che ancora prima dei titoli di testa mandano una prima parte di film decisamente accattivante per stimolare subito a pieno regime la curiosità dello spettatore.
Occorre comunque sapere due minime cose: l'ordalia era una prova fisica che serviva per confermare l'innocenza o al colpevolezza di un imputato. Ce ne erano di tutti i gusti. Per iniziare ne scelgo una di nicchia, quella della bara, o miracolo del sangue
L'ordalia della bara
Questa credenza non è completamente scomparsa ovunque, esistono ancora casi relativamente recenti.
Ecco, per esempio, una lettera pubblicata nella " Initiation" di Parigi datata d'EI Boquete (America del Sud) 1906 e firmato "Taty".
Una bruja o strega indiana mi raccontava un giorno che è facilissimo riconoscere tra mille persone un assassino. La sua presenza, mi diceva, farà sanguinare le ferite della vittima, se si allontana, l'emorragia cesserà. Dunque, facendo avvicinare al morto o ferito tutte le persone sospettate si potrà infallibilmente scoprire l'assassino controllando le ferite della vittima. Purtroppo, il criminale non va spesso a contemplare il cadavere della sua vittima.
Il soldato Hans Spiess viene condannato per l'omicidio della moglie Margret avvenuto a Ettiswil nel 1503 grazie al "miracolo del sangue". Sebbene sia sopravvissuto alla tortura senza confessare, confessa il crimine presso la bara della donna morta nel cimitero. Viene giustiziato accanto alla tomba da lui stesso scavata. Cronaca di Lucerna di Diebold Schilling dell'anno 1513
Assassinio all' Hacienda
Tuttavia io volli assicurarmi della veridicità di ciò e l'occasione mi fu data nel momento più inatteso.
Il giorno 8 dello scorso giugno, verso le quattro del pomeriggio, fui avvertito che il mio amico Giulio M... era stato colpito mortalmente al dorso da quattro palle, non lungi dalla sua proprietà; non si conosceva assolutamente l'assassino.
L'indomani alle ore 8 del mattino, lo stato del ferito peggiorava.
Avvicinai una vecchia indiana la quale si era ritirata in disparte e sembrava assolutamente estranea a ciò che avveniva nella grande sala dell'Hacienda, dove su un letto da campo giaceva disteso il ferito.
Mi avvicinai ad essa e le chiesi il suo parere. "L'assassino è tra gli assistenti" mi rispose, "poiché il guaritore non ha potuto arrestare l'emorragia".
Con l'aiuto del metodo abissino conobbi immediatamente l'assassino. Lo presi, lo feci legare e gli intimai di dire la verità. Sul principio egli negò, poi improvvisamente si inginocchiò, confessò e domandò perdono alla sua vittima. Immediatamente consegnato all'autorità fu accompagnato sotto buona scorta alla prigione del villaggio di El Boquete.
Cronaca sempre inerente il soldato Hans Spiess mentre affronta l'ordalia della bara, in alto a destra nel riquadro é ricostruito l'assassinio della moglie - Johann Jacob Wick, raccolta di notizie. 1560-1587 ;
Finché fu presente ai piedi del letto della vittima le ferite sanguinarono abbondantemente, tosto che fu allontanato, il ferito riprese vita e diede ai suoi una vaga speranza di salvezza. Disgraziatamente, il chirurgo non poté estrarre le palle una delle quali aveva spezzato una vertebra; dopo undici giorni di crudele agonia, il mio povero amico Giulio M... soccombeva...".
Si rileverà che in questo caso colui che sanguina, è un ferito e non un morto, ciò rende meno interessante il fatto. Quando si tratta di un vivente ci si può domandare difatti molto più facilmente se non debba attribuirsi a semplice coincidenza il fatto che, presente l'assassino, la ferita continuò a sanguinare e cessò dopo il suo allontanamento.
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