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Lavoro minorile in Svizzera nel XIX e XX secolo - Tessile

Espressione come "da che parte vien su il sole" o "olio di gomito", sono sempre meno presenti. La vita oggi é decisamente comoda se rapportata anche solo a qualche anno fa. La normalità per nuova generazione é vivere nelle comodità ed avere una serie di diritti, piuttosto che di doveri.

Bambini lavoratori nel XIX e nel XX secolo

In molte epoche e società, la famiglia è una comunità di lavoro e il contributo dei bambini è essenziale. Gli adulti si occupano dei lavori pesanti e i bambini svolgono quelli commisurati alle loro forze. Imparano giocando, comunicando, condividendo e collaborando. Il lavoro dei bambini non è quindi un fenomeno nato con le prime fabbriche, bensì un'antica usanza vitale nell'agricoltura, nell'artigianato e nell'industria a domicilio.
Può tuttavia assumere tratti di sfruttamento, potenziati dalla rivoluzione industriale, inducendo a trascurare la salute e l'istruzione dei bambini.
Oggi per lavoro minorile s'intende ogni attività lavorativa sotto i 15 anni compiuti, il limite di eta previsto dalla legge.

«Ischä» (estrazione del ghiaccio) a Rothenthurm, inverno 1959/60, copia.
 Archivio della chiesa Rothenthurm, fotografo pastore Pius Züger (1914-1994)

Industria a domicilio

Nel lavoro o industria a domicilio la produzione si svolge a casa, in genere in un'azienda agricola. La collaborazione di tutti è una necessita incontestata. Talvolta, i committenti mettono a disposizione utensili e macchine, oltre a fornire le materie prime o i semilavorati.
Orari prolungati, cattive condizioni alimentari e abitative e lavoro minorile sono la norma. Il reddito dipende dalle commesse.
Il lavoro non è disciplinato, la legge non prevede alcuna restrizione. Nel 1905 un quarto delle 133'000 persone impiegate nell'industria a domicilio ha meno di 14 anni.

Scena di una casa contadina. Due figlie sono sedute ai telai, davanti al forno il figlio maggiore arrotola steli di paglia, quello minore e la figlia con il cappello intrecciano cimose. L'uomo in abiti da città è l'intermediario tra operai e commercianti. Ritira una consegna di cordine.
Famiglia di intrecciatori di paglia nel Freiamt argoviese, ca. 1840, pittore sconosciuto, olio su tela.

Industria della paglia

In alcune aree rurali come i Freie Ämter, il distretto della Sense, la valle Onsernone, il Vallese e l'Unterland zurighese, la lavorazione della paglia e praticata dal XVI secolo, soprattutto nel semestre invernale.
La lavorazione della paglia a domicilio o in fabbrica è pagata meno del lavoro tessile.
I bambini svolgono operazioni semplici, spesso tutto il giorno, talvolta anche di notte. Negli anni 1830, nei Cantoni di Argovia e Lucerna sono create apposite "scuole di intreccio", che promuovono l'apprendimento scolastico limitando gli orari di lavoro dei bambini.

Specialità della famiglia - Abili manine fabbricano finissime decorazioni in paglia. In genere queste specialita sono prodotte in un determinato Comune o regione, talvolta da una sola famiglia.
Decorazioni in paglia: i cosiddetti «Schnüerli»,
«Knopfli», «Rappli» e «Rugeli», 1900-1950. Schweizer Strohmuseum, Wohlen
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Utensili per la lavorazione della paglia  «Sternliapparat» 
per fabbricare decorazioni di paglia a stella, non datato. Schweizer Strohmuseum, Wohlen
Spaccapaglia con punta centrale e nove bordi taglienti, ca. 1850-1860 
 Utensile per fabbricare nastri di paglia, ca. 1850-1860. 
Raschietto, ca. 1850-1860 
 Fustella per ritagliare ghirlande semicircolari a zigzag, fabbrica di utensili Blanchard, 
Parigi, ca. 1850-1860, Freiamt.

Tipico artigianato in paglia - A sinistra i fusti tagliati sono attorcigliati in cordini, a destra e preparata la bobina, dietro il telaio i cordini di paglia sono intessuti in nastri e in fondo a destra i fusti sono appiattiti con la pressa.
Industria della paglia e dell'intreccio a Wohlen (AG), ca. 1900, copia. © Schweizer Strohmuseum.
Wohlen.

Copricapo estivo  Originariamente i cappelli di paglia a tesa larga sono indossati da contadini o artigiani come protezione durante il lavoro. Nel XVIII secolo, gli abitanti borghesi delle città scoprono il cappello di paglia come accessorio di moda estivo.
Cappello da bambino con cordino di paglia, decorazioni e fiocco di velluto, senza data. 
Schweizer Strohmuseum, Wohlen

Scuole d'intreccio

Nelle scuole per la lavorazione della paglia di Argovia e Lucerna, i bambini imparano la tecnica e al contempo lavorano per le case commerciali. Durante l'orario scolastico, la scuola non ammette bambini in età scolastica. D'estate l'orario di lavoro dei bambini è limitato al giorno, d'inverno non si va oltre le 23.

Regolamento delle scuole per la lavorazione della paglia, Schongau, 31.1.1834, copia.
 Schweizer Strohmuseum, Wohlen

Lavori ausiliari

Alla fine del XVIII secondo, nell'industria tessile lavorano decine di migliaia di uomini, donne e bambini, il 95 per cento dei quali a domicilio. Lavorano nella tessitura di nastri di seta a Basilea, nella filatura di cascami nella Svizzera centrale o ricamano per i commercianti di san Gallo e Appenzello.
I bambini aiutano i genitori con le bobine, i fili, gli aspi e la lucidatura. Spesso lavorano (parallelamente alla scuola) fino a sei ore al giorno: il mattino presto, sul mezzogiorno e dopo scuola fino a notte fonda.

Il pittore di soggetti storici Ludwig Vogel dipinge il quadro romantico di una giovane filatrice nell'elegante soggiorno di una casa signorile.
Le condizioni di lavoro dei lavoratori a domicilio sono spesso meno confortevoli.

Josepha Räber a Hildisrieden sopra Sempach seduta all'aspo e Aspo di Biberegg, dipinti da Ludwig Georg Vogel, 3.10.1816, disegno a penna su carta, disegno a matita.

Donna al telaio e ragazzo all'incannatoio nel laboratorio tessile, ca. 1905, 
Gebrüder Wehrli, copia. © Biblioteca nazionale svizzera, EAD-WEHR-743-A

Bambina di Rohrbach che prepara bobine, ca. 1890-1910, 
fotografo Heinrich Lunte, Zurigo, copia.  Schweizerisches Sozialarchiv

Bambina di sette anni all'incannatoio, ca. 1890-1910, 
Svitto, fotografo Adolf Odermatt, Brunnen, copia. Schweizerisches Sozialarchiv

Ricamo

Alcuni bambini iniziano giã a sei anni a infilare gli aghi per il ricamo, al servizio del ricamatore. L'infilatura e il collegamento richiedono tempo.
L'invenzione della macchina per l'infilatura, che infila meccanicamente i fili nelle sottili crune degli aghi, accelera notevolmente questa operazione.

Sia in fabbrica sia nella lavorazione a domicilio il ricamo è riservato agli uomini, mentre i bambini si occupano, prima e dopo scuola, di infilare
i fili e sostituire gli oltre 300 aghi, poiché occorrono una buona vista e dita sottili.

Ricamatore al pantografo (che riduce e riproduce ripetutamente il motivo) della macchina per il ricamo, bambino alla macchina per l'infilatura, ca. 1912, probabilmente Appenzello, copia.

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