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Orologi stupefacenti a Winterthur - Parte 1: La collezione di orologi da tasca di Oscar Schwank

Dopo la visita all'enorme musei sulla misura del tempo e degli orologi non avrei più pensato di poter trovare qualcosa che mi meravigliasse alla stessa maniera. Per l'ennesima volta devo utilizzare uno dei verbi a mi più cari: ricredersi

Quadrante di orologio risalente alla rivoluzione francese ma ancora col quadrante diviso in 12 ore

Parte 1: La collezione di orologi da tasca di Oscar Schwank

Il 2012 segna una tappa importante nello sviluppo della Collezione Kellenberger: il Museo riceverà circa 220 orologi da tasca dalla collezione di Oscar Schwank, arricchendo la sua esposizione con un settore dell'orologeria finora poco trattato.

Riuniti ed esposti nella mostra permanente, questi pezzi pregiati del XVI-XX secolo raccontano la storia del prodigioso sviluppo dell'orologeria portatile. Tra questi ci sono alcuni rari orologi rivoluzionari del 1793-1795, che testimoniano la divisione decimale della misurazione del tempo introdotta durante la Rivoluzione Francese. Preziosi orologi da tasca con automi, talvolta accompagnati da meccanismi musicali, rivelano l'aspetto ludico di questi orologi, destinati soprattutto a intrattenere l'alta società.

Edouard Juvet, fleurier - 
orologio in oro e smalto realizzato per il mercato cinese, 1865 circa 
stimato 100'000 - 130'000 da Sotheby's

Da giovane, Oscar Schwank (*1937) pose la prima pietra della sua collezione acquistando un antico orologio d'argento durante il suo apprendistato come orologiaio. In seguito aprì un negozio di orologeria a Zurigo e divenne lui stesso un appassionato collezionista di orologi antichi. Per molto tempo, l'accesso alla sua collezione fu riservato a una ristretta cerchia di persone privilegiate, prima che venisse mostrata al pubblico a Winterthur.

Il Patek Philippe

In occasione dell'inaugurazione del Museo dell'Orologeria di Winterthur nel novembre 2017, Oscar Schwank aggiunge alla sua collezione un raro orologio da tasca Patek Philippe con tourbillon. Questo magnifico modello di fascia alta è stato prodotto in soli 350 esemplari nel 1925. Questo orologio da tasca colma una lacuna nella collezione di Oscar Schwank.


Orologio in oro smaltato con automa "da cucina", Ginevra, 1820 circa; 
orologio in oro con tourbillon, Ginevra, 1931/32;

Musicali

Orologio in smalto dorato a forma di mandolino
Ginevra, circa 1820. G. Achard & Co. Scappamento a verga, molla del bilanciere, catena a miccia

Orologio in smalto d'oro a forma di mandolino Ginevra, 1800 ca. Fres Veigneur (quadrante),
F. Veigneur N 14662 (movimento). Scappamento a verga, spirale, catena a miccia.

Orologi di legno

Così come a La-Chaux-de-Fonds una delle cose3 a turbarmi maggiormente furono gli orologi di legno. Ancora oggi faccio fatica a credere al loro funzionamento, quasi nemmeno se vedessi quei piccoli ingranaggi girare. Mi sembra impossibile riuscire a costruire un sistema così complesso e resistente col legno (!). Con tutti quegli orologi sfavillanti rischiano di passare in secondo piano. Ma questo non deve essere! 

Paragono volentieri la loro genialità alla gallerie ferroviarie del Gottardo vecchio: tutti a gridare al miracolo sul tunnel Airolo Göschenen quando le gallerie elicoidali a livello tecnico sono un miracolo secondo a nessuno. Ecco, gli orologi in legno per me sono le gallerie elicoidali


Orologio da tasca in legno Kirov (originariamente Vyatka) RU, circa 1840, segno russo. Bronnikow. Movimento in legno, scheletrato, scappamento a cilindro; Ruota di scappamento, bilanciere e Coq in avorio, meccanismo di carica con maniglia su ruota a cricchetto, cassa in legno e catena in legno.

Orologio da tasca in avorio con cassa in legno Kirov (originariamente Vyatka) RU, intorno al 1850, segno russo. Bronnikow. Movimento in avorio, scheletrato, scappamento a cilindro, carica con maniglia su ruota a cricchetto, cassa in legno

Orologi rivoluzionari

Il calendario rivoluzionario francese entrò ufficialmente in vigore il 22 settembre 1792. Con effetto retroattivo, il 15 luglio 1789, giorno successivo alla presa della Bastiglia, fu proclamato primo giorno dell'"An i de la liberté" (anno uno della libertà). I rivoluzionari abbandonarono il calendario gregoriano e introdussero il tempo decimale: l'anno era composto da dodici mesi di trenta giorni, ciascuno con tre decadi di dieci giorni. Di conseguenza, c'era un solo giorno libero ogni dieci giorni: il giorno era diviso in dieci ore di cento minuti di cento secondi.

L'anno iniziava ora a mezzanotte, il giorno del vero equinozio d'autunno per l'Osservatorio di Parigi. Il nuovo calendario si basava su due principi: allineare l'anno repubblicano ai movimenti celesti e misurare il tempo con calcoli più precisi e simmetrici applicando il sistema decimale nel modo più ampio possibile. Si trattava di un sistema laico, ispirato al desiderio di razionalità e che valorizzava il ciclo della natura e il lavoro agricolo.

D'ora in poi l'anno sarebbe stato composto da dodici mesi uguali di trenta giorni ciascuno, con nomi ispirati al clima e alle stagioni, più cinque giorni dedicati alle feste repubblicane, le "sans-culottides". Dopo un ciclo di quattro anni, cioè una franciade, alla fine dell'anno viene aggiunta una sesta sans-cullotide per allineare il calendario repubblicano ai movimenti del cielo.

Orologio da tasca rivoluzionario Francia, circa 1793/95, indicazione delle ore decimali e standard, scappamento a verga, spirale, catena a miccia.

Ovviamente gli orologiai dovettero adeguarsi a queste nuove direttive, dotando i loro orologi e le loro pendole di quadranti che riportavano i nomi dei giorni del decennio, il giorno del mese e i nomi dei mesi repubblicani. Tra il 1793 e il 1796, i quadranti di orologi e pendole furono trasformati: alle ore duodecimali e alle loro divisioni sessagesimali si aggiunsero le divisioni decimali del tempo", continua il Journal de l'exposition. La doppia numerazione rese più facile per il pubblico familiarizzare con il nuovo orario. Sui quadranti degli orologi decimali compare un'ampia varietà di indicazioni. 

Alcuni esempi: su cerchi concentrici, le stesse lancette indicano le 5 ore corrispondenti alle 12 ore di una mezza giornata, o le 10 ore corrispondenti alle 24 ore (2 x 12 ore) di un giorno, oppure le 10 ore, disposte in due giri (giorno e notte), sopra le ore duodecimali (da I a XII). 

Solo alcuni orologiai, come Louis Berthoud, Robert Robin, Pierre-Basile Lepaute e Antide Janvier, riuscirono a costruire cronometri o orologi interamente decimali per misurazioni e osservazioni scientifiche.
Orologio da tasca rivoluzionario Francia, circa 1793/95. segno. Jsaac Droz. 
Display per ore e minuti decimali, ore e minuti standard, calendario repubblicano (30 giorni), scappamento a verga, spirale, catena a miccia.

Le esigenze della vita quotidiana, l'importanza del commercio estero e l'impossibilità di modificare gli orologi esistenti dovevano però vanificare questa iniziativa. Il 7 aprile 1795, 500 giorni dopo la sua attuazione, la Convenzione promulgò una legge che sospendeva definitivamente la divisione decimale del giorno e dell'ora. Alla fine del XX secolo, il progetto fu riproposto dagli scienziati in occasione di importanti conferenze come la Conferenza Generale dell'Associazione Geodetica Internazionale a Roma nel 1883, la Conferenza Internazionale sulla Standardizzazione delle Longitudini e del Tempo a Washington nel 1884 e il Congresso Internazionale di Cronometria tenutosi all'Osservatorio di Parigi nel 1900. La preoccupazione principale di tutti i promotori del tempo decimale era quella di mettere in diretto accordo le divisioni del tempo e la circonferenza della Terra.

Il mese del Brumaio

 Nel 1898 fu persino organizzato un concorso internazionale per gli orologiai che dovevano progettare orologi graduati secondo il sistema decimale, con più di venti partecipanti. Data la portata dei cambiamenti richiesti, l'ora decimale sarebbe morta una seconda volta, ma non senza lasciare il segno. Per quanto riguarda Swatch Group, il suo Internet Time batte al ritmo di 1.000 battiti al giorno!

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