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Queen ai Mountain Studios di Montreux

Commuoversi in un museo? Difficile ma non impossibile, soprattutto se quanto esposto ci apre una parte del nostro passato; e non deve essere per forza un passato doloroso, la riapertura di un canale che ci scaraventa all'improvviso in quello che fu può aiutarci a percepire la sensazione del tempo che passa, delle emozioni provate. La musica inoltre ha il magico potere di portare con se ricordi che abbiamo saldamente ancorato ascoltandola. Chi non si é legato ad una canzone in un periodo particolare? Riascoltandola ad anni di distanza ecco riscorrere quelle sensazioni a cui essa abbiamo associato.

Ecco, credo si capisce che intendo dire.

Se poi il sound é sopraffino la combo esplosiva é fatta. Si mi son emozionato a risentire i Queen tutto attorno a me. Percepisco qualcosa che aleggia nel piccolo museo a loro dedicato all'interno del casinò di Montreux

Entrata del museo dedicato ai Queen e la loro permanenza in Svizzera

Va detto che in tutta Montreux la presenza del gruppo britannico si mastica un po' ovunque; a partire dalla celeberrima statua che si affaccia sul lago Lemano e assiepata dai fan dell'ultima ora che ci si struscicano contro come mosche sul miele.

Praticamente impossibile pensare di fare una foto pulita durante il giorno

Veri fan? Sta di fatto che nel "Queen, The studio Experience"  la folla é molto minore

La statua di bronzo di Freddie Mercury, che si trova sul lungolago di Montreux, in Piazza del Mercato, è stata donata alla città dai Queen e dal Freddie Mercury Estate.
Alla scultrice ceca e membro della Royal British Society of Sculptors, Irena Sedlecká, fu commissionato di scolpire la statua che venne poi inaugurata il 25 novembre 1996 dai genitori di Freddie, Bomi e Jer Bulsara, dalla cantante lirica Montserrat Caballé, e da Brian May e Roger Taylor dei Queen.

Queen: The Studio Experience


Questa mostra è allestita nella zona del Casino che in origine ospitava i Mountain Studios.
Gli studi erano inizialmente su due piani - collegati da televisori a circuito chiuso - con la sala di controllo nella sua posizione attuale e lo studio di registrazione al piano di sopra. Il resto dello spazio espositivo era in origine un bar del Casino.

La sala di registrazione

Lo 'studio' o 'sala di registrazione' era originariamente al piano superiore della sala di controllo. Le scale sono state rimosse e quello spazio ora fa parte del Casinò. E' stata allestita questa scena per mostrare l'atmosfera di una tipica configurazione di una sessione di registrazione.
A differenza della Sala C, lo studio al piano di sopra aveva un suono più controllabile, compresa una zona 'morta' della stanza con superfici più morbide, meno riflettenti e una zona 'live', più viva con superfici riflettenti più dure, tra cui una pietra importata dalle Hawaii !


Studio di registrazione, archivio museo

Le cose potevano diventare pericolose là dentro, come sottolineò lo studio del designer Tom Hidley :
"Nel 1978 ai Mountain Studios di Montreux, ho testato la chitarra solista dei Deep Purple con un gruppo di 7 elementi da 132db SPL sul pavimento dello studio (con adeguate protezioni per le orecchie, ovviamente). Faceva un GRAN RUMORE!"
La canzone 'Under Pressure' fu scritta e registrata al piano superiore dello studio dai Queen e David Bowie durante una jam session a tarda notte nell' agosto del 1981.

La sala di controllo

La sala di controllo non è cambiata molto rispetto ai tempi in cui i Queen lavorarono qui. L'unica cosa che è stata sostituita è il banco Neve originale. Al suo posto è stata messa una riproduzione dell'originale che permette ai visitatori di realizzare i propri remix di alcuni dei classici del Queen. Buona parte degli impianti e delle apparecchiature audio sono rimaste le stesse di quando di proprietà della band.

La sala di controllo oggi 
Questo è il punto in cui Freddie registrò le sue ultime parti vocali.

Lo studio è stato progettato da Tom Hidley. La sua azienda Westlake Audio aveva introdotto il concetto di una sala di controllo con proprietà acustiche standardizzate in modo di consentire ai produttori musicali di fare un progetto in qualsiasi parte del mondo mantenendo l'uniformità del suono. I Mountain Studios furono uno dei primi studi di Westlake a venire costruiti al di fuori degli Stati Uniti.

La sala di controllo è stata costruita con quattro altoparlanti per fornire un monitoraggio 'Quad'. Al giorno d'oggi il formato 'Quad' è stato sostituito dal 5.1 e da altri formati di suono surround, ma l'effetto è lo stesso che si può sentire qui nel Queen Studio Experience. In questa sala di controllo Freddie Mercury ha scritto e registrato le sue ultime canzoni.

Mountain Studios

II 4 dicembre 1971 un incendio divampò all'interno del Casinò di Montreux durante un concerto di Frank Zappa & The Mothers of Invention al Montreux Jazz Festival. L'incendio, appiccato da un fan con una pistola lanciarazzi, fu immortalato dai Deep Purple nel loro brano, "Smoke On The Water", scritto e registrato proprio qui a Montreux.

L'incendio

Peter Schneider ricorda che le sedie che normalmente si trovavano nell'auditorium erano state rimosse.  Allo stesso modo, Alain Rieder afferma"... non c'erano sedie, non era ancora la moda dei concerti in piedi, e quindi il pubblico si sedette sul pavimento [...]".

Schneider ha notato che l'evento è iniziato intorno alle 14.00. Il locale aveva personale di sicurezza, volontari dell'Ufficio del Turismo di Montreux e quattro vigili del fuoco a disposizione durante il concerto. La Figura mostra la band sul palco in cui è visibile la parte incassata del soffitto e, sebbene ci siano delle tende sul retro, è possibile che ci siano anche delle finestre nelle vicinanze.

Frank Zappa e i membri di The Mothers of Invention sul palco.

L'incendio è scoppiato tra le 16:15 e le 16:20. Un membro della band dei Deep Purple ha dichiarato che "verso la fine del concerto, qualcuno dietro di noi ha sparato un bengala che è salito fino alle travi. Il calore della luce al fosforo ha innescato un incendio".  Una testimone oculare ha riferito che un giovane vicino a lei ha sparato con una piccola pistola all'inizio del concerto e in seguito ha sparato di nuovo, innescando l'incendio nel soffitto. Questa versione dei fatti è stata contestata da Schneider, che ritiene che un ragazzo stesse lanciando fiammiferi accesi verso il soffitto basso. Tuttavia, altrove è stato riportato che "I testimoni hanno visto l'incendio iniziare da una lampada elettrica a sospensione in tela vicino a un soffitto di bambù [...] suggerendo un cortocircuito".

Indipendentemente dal modo in cui è scoppiato l'incendio, è opinione comune che inizialmente abbia coinvolto il soffitto. Rieder ricorda: "All'inizio l'incendio è molto piccolo, penso che si spegnerà rapidamente e il concerto continuerà". Schneider dice: "Ricordo di aver guardato dietro di me e di aver visto una grande palla di fuoco. Siccome ero molto fatto, mi sembrava bellissima [...] in realtà pensavo che il fuoco facesse parte dello spettacolo!!!".  Queste descrizioni ricordano l'incendio della discoteca Station, dove alcuni spettatori inizialmente pensavano che le fiamme sulle pareti del palco facessero parte dello spettacolo. 

La fotografia dell'incendio del soffitto mostra quelle che sembrano essere delle decorazioni appese sotto il soffitto.
 L'incendio all'interno della sala concerti: (a) fotografia scattata da Alain Bettex. (b) Riproduzione di una fotografia sgranata pubblicata originariamente nella Nouvelle Revue de Lausanne. 

In un'intervista registrata per la TV francese, Zappa dice "...questo ragazzo corre su [...] con un estintore" e quando lo usò "il fuoco uscì dal soffitto e questa parte del tetto cadde". 
Sembra anche che siano stati fatti dei tentativi di usare un avvolgitubo. Un commentatore ricorda che "Claude [Nobs] aveva già maneggiato una 'manichetta antincendio' [...] il getto raggiungeva a malapena i 2 metri di altezza... la pressione era stata ridotta per evitare che la macchina del caffè esplodesse !!!!". Uno dei vigili del fuoco in servizio ha anche tentato, senza successo, di utilizzare una manichetta.

L'incendio si diffuse rapidamente nella Clessidra e poi nel resto dell'edificio. Un testimone ha ricordato: "Il fumo denso aveva riempito la stanza e si era fermato a un livello di circa un metro dal pavimento; al di sotto l'aria era grigia, ma si poteva ancora vedere qualcosa".

Guardando verso la Clessidra con il fuoco ormai completamente sviluppato.

Al suo culmine, l'incendio è stato descritto da un testimone oculare [1] come "...una torcia gigantesca che emette un fumo nero visibile per decine di chilometri". Le immagini del casinò durante l'incendio mostrano ampie impalcature dovute ai lavori di ristrutturazione in corso, che "bruciavano come torce" 

Subito dopo essersi accorto dell'incendio, si sente Zappa dire al pubblico "Fuoco! Se volete gentilmente muovervi con calma verso l'uscita, signore e signori. Con calma". Secondo Schneider l'assenza di sedie e l'ora del giorno permisero al pubblico di muoversi facilmente verso le uscite. Ricorda: "Mi sembra di ricordare che qualcuno al microfono abbia detto: 'Non fatevi prendere dal panico'. In realtà nessuno si fece prendere dal panico perché quasi tutti erano così fatti che la paura non si fece sentire e il pubblico uscì in modo più o meno ordinato". Una citazione simile racconta: "Ricordo che c'è stato pochissimo panico nell'uscire, perché all'inizio non sembrava che ci fosse un incendio".

I vigili del fuoco di Montreux hanno ricevuto l'allarme alle 16:22 e i primi mezzi antincendio sono arrivati dopo 3 minuti e mezzo, nello stesso momento in cui l'ultimo spettatore ha lasciato l'edificio attraverso la porta principale. Inizialmente sono arrivati circa 80 vigili del fuoco dalle aree circostanti

Fotografia scattata da un edificio vicino evidenzia i danni al casinò.

L'incidente non ha causato morti e Zappa ha dichiarato "...ci sono stati pochissimi feriti, ci sono state tre persone che sono andate in ospedale" di cui uno era uno dei roadies coinvolti nell'esplosione. 
La persona che si suppone abbia sparato il bengala è fuggita dalla scena e non è mai stata arrestata dalla polizia svizzera.

Quando, cinque anni dopo, il nuovo Casinò di Montreux fu riaperto questo comprendeva uno studio di registrazione allo stato dell'arte: i Mountain Studios, progettati e costruiti dal leggendario studio designer Americano Tom Hidley. 

I Mountain Studios divennero rapidamente la meta di registrazione preferita di alcuni fra i più grandi nomi della musica: AC / DC, David Bowie, Iggy Pop, Chris Rea, Rolling Stones, Yes, Rick Wakeman, Led Zeppelin, Brian Ferry, Stan Getz e Nina Simone, per non parlare poi della musica prodotta durante il Montreux Jazz Festival e il Festival della televisione 'Rose d'Or de Montreux.

I Queen furono proprietari degli studi tra il 1979 e il 1993. Nel 2002 la struttura venne poi trasferita a Attalens, vicino a Chatel Saint Denis.

Queen nel 1974

I Queen e i Mountain Studios

La band aveva già pubblicato sei album e conquistato il mondo quando venne per la prima volta ai Mountain Studios nel luglio del 1978 per iniziare a registrare il suo settimo album, Jazz.

News Of the World uscito nel 77 fu l'ultimo album non registrato nei Mountains Studios

La band scoprì in fretta che Montreux offriva una tregua, lontana dal clamore dei mass media, e permetteva di scrivere e registrare in un contesto di pace.
Quando i membri della band tornarono a Montreux nel 1979 per incidere la post-produzione del loro album live Live Killers, decisero di acquistare gli studi.

David Richards era all'epoca il produttore interno e ingegnere dei Mountain Studios. Egli diventò in seguito un amico fidato e produttore associato di molti dei loro album successivi.
"La prima volta che li incontrai fu quando vennero qui per realizzare l'abum Jazz. Stavano lavorando con il loro staff tecnico e avevano Roy Thomas Baker come ingegnere. Il nostro fu un incontro molto breve. Fu anche quando decisero di acquistare gli studi e così mi trovai improvvisamente con un nuovo impiego. Avevo dei nuovi datori di lavoro ed erano i Queen".

- David Richards

Freddie ai Mountains Studio

L acquisto degli studi da parte dei Queen solidificò il rapporto tra la band e Montreux che dura tuttora.
I Queen hanno registrato in totale sette album ai Mountain Studios, compreso il loro ultimo album Made in Heaven - un album che Freddie Mercury non riuscì a sentire nella versione finale

Le sessioni ai Mountains Studios - Jazz

Le sessioni di registrazione per il settimo album dei Queen, Jazz, iniziarono nei Mountain Studios nel luglio del 1978 e furono completati nel corso dell'anno negli Super Bear Studios di Nizza, in Francia.

Fu durante le sessioni di registrazione a Montreux che il Tour de France attraversò la città, ispirando così Freddie a scrivere 'Bicycle Race' e Brian a scrivere 'Fat Bottomed Girls.

"Ci ha portato un sacco di critiche, ma è un pezzo divertente. "
- Brian a proposito di 'Fat Bottomed Girls'

I Queen si unirono al produttore Roy Thomas Baker che aveva già lavorato ai primi quattro album della band. L'album contiene tredici tracce e comprende i singoli : 'Don't Stop Me Now', 'Fat Bottomed Girls', 'Bicycle Race, ' Jealousy' e 'Mustapha'.

"Fu scritto dal punto di vista in cui lui [ Freddie ] stava vivendo la sua vita in quel momento e se la stava godendo alla grande, quindi non fermatelo, e non ci siamo mai sognati di fermarlo. E' stato scritto col cuore e anche con molta ironia ".
- Roger a proposito di 'Don't Stop Me Now'

E non fu solo l'album in se stesso che attirò l'attenzione.
Il party per il lancio dell'album dei Queen, Jazz, si svolse 31 ottobre 1978 presso il Fairmont Hotel di New Orleans e passò alla storia come mitico. La festa iniziò a mezzanotte e proseguì per tutta la notte. I 400 ospiti, molti dei quali provenienti dal Regno Unito, dal Giappone e dal Sud America, furono intrattenuti da lottatrici nude nel fango, nani, percussionisti, spogliarelliste, acrobati e artisti del monociclo, travestiti e molti altri ancora.

Il video iconico realizzato per promuovere il singolo 'Fat Bottomed Girls, pubblicato come doppio lato A insieme a 'Bicycle Race, uscì il 13 ottobre del 1978 e fu caratterizzato dalla presenza di sessantacinque donne nude che pedalavano, su delle biciclette prese a noleggio, in giro per lo stadio di Wimbledon nel sud di Londra. Un poster della corsa fu inserito all'interno della copertina dell'album - ad eccezione degli Stati Uniti dove fu bandito dai negozi e venne sostituito con un coupon che i fans potevano richiedere per richiederlo.

Innuendo

Per la prima volta i Queen non andarono in tour dopo l'uscita di un album (The Miracle). La salute di Freddie stava peggiorando e la band decise di tornare subito in studio. Le registrazioni ebbero luogo qui ai Mountain Studios e al Metropolis di Londra tra il marzo 1989 e il novembre 1990.


Innuendo sarebbe stato l'ultimo album che Freddie Mercury avrebbe visto completato.
 
Nonostante le sue cattive condizioni di salute, Innuendo contiene alcune delle sue più potenti ed emozionanti interpretazioni vocali. La salute di Freddie determinò la struttura, la modalità e il contenuto delle sessioni di registrazione, pianificando delle pause regolari e prolungate intervallate da periodi di intenso lavoro.

"Freddie sapeva che il suo tempo era limitato e voleva davvero continuare a lavorare e andare avanti. Sentiva che quello era il modo migliore per tenersi su di morale e voleva lasciarci più materiale possibile. Eravamo ovviamente d'accordo con lui e lo appoggiammo fino in fondo."
- Roger

La copertina dell'album fu realizzata dalla band e da Richard Gray e presenta una immagine ispirata dal 'Giocoliere degli universi; un disegno dell'illustratore ottocentesco Grandville tratto dal libro Un Autre Monde.


"Innuendo fu una specie di improvvisazione e il brano venne effettivamente registrato nella sala concerto del Gran Casino, che si trova proprio qui accanto.
Impostammo tutto come per una performance dal vivo e non appena iniziarono a suonare e trovarono un bel ritmo, un buon groove e qualche accordo Freddie disse 'Oohh, mi piace' e si precipito nella sala concerto al piano di sotto e iniziò a cantarci sopra."


- David Richards a proposito del brano 'Innuendo' 

La band non era mai stata più unita o protettiva. Furono compatti nel sostenere Freddie nel suoi ultimi mesi di vita. Mentre i membri della band lottavano per affrontare l'imminente perdita della persona che avrebbero poi descritto come "Il membro più amato della loro famiglia", sia Brian che Roger si impegnarono affinché le sessioni di Innuendo, e le registrazioni successive che avrebbero costituito l'album Made in Heaven, riflettessero un curioso miscuglio di tristezza e di divertimento e alcuni dei momenti migliori che loro quattro abbiano mai trascorso insieme.


"Buona parte di tutto questo fu, stranamente, davvero molto gioioso. Sembra strano da dire, ma so che Freddie ha vissuto veramente dei bei momenti in quell'ultimo periodo. E' stata dura, ma ci fu tanta gioia durante le registrazioni finali. Freddie non si lasciò mai prendere dallo sconforto. Era sempre 'su' di morale quando era nello studio di registrazione ed era sempre pieno di idee e di grande entusiasmo e passione."
- Brian

L'ultimo video dei Queen realizzato per il singolo 'These are the days of our lives' fu girato ai Limestone Studios il 30 maggio 1991. Freddie era così debole che fu necessario sollevarlo per metterlo sul palco e poterlo filmare.

Made in Heaven

Il quindicesimo album dei Queen, Made In Heaven, venne iniziato nel gennaio 1991 presso i Mountain Studios, con tutti e quattro i membri della band impegnati, come al solito, a lavorare sul nuovo materiale. Il precedente album Innuendo non era ancora stato pubblicato sebbene il singolo tratto dall'omonimo album si fosse già piazzato al numero 1 delle classifiche inglesi.

Freddie rimase totalmente concentrato e determinato affinché il lavoro continuasse il più a lungo possibile, e la band si rese disponibile a lavorare nonostante le sue condizioni di salute si peggiorassero rapidamente. L'obiettivo era chiaro. Avevano bisogno di registrare quanto più materiale possibile nel poco tempo che restava.

"Quando decidemmo di metterci a registrare queste tracce, avevamo già discusso di tutto e sapevamo di avere i giorni contati. Quindi il nostro piano era solo di utilizzare Freddie al meglio, per quanto possibile. Abbiamo praticamente vissuto in studio per un po' aspettando che chiamasse per dire : posso venire per qualche ora oggi. Mi disse 'Fammi cantare qualsiasi cosa. Scrivimi qualsiasi cosa e io la canterò. Darò tutto me stesso. Vi lascerò tutto il materiale che posso.

- Brian

Fu durante le sessioni di registrazione di 'Mother Love' che tutto diventò "troppo" per Freddie e il 10 novembre 1991 ritornò a casa a Londra, fu il suo ultimo viaggio.
Non tornò a completare le registrazioni.

Il giorno prima di morire Freddie rilasciò un comunicato stampa tramite Jim Beach, il manager della band, confermando di avere l'AIDS.

"Dopo l'enorme congettura della stampa nel corso delle ultime due settimane, desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell' HIV e ho contratto l'AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino ad oggi per proteggere la privacy di chi mi circonda. Tuttavia, è giunto il momento che i miei amici e i miei fans in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai miei dottori e a tutti coloro che, in tutto il mondo, lottano contro questa terribile malattia. La mia vita privata è da sempre stata molto speciale per me e sono famoso per la mia riluttanza nel concedere interviste. Vi prego quindi di capire che si continuerà in questo modo."

Freddie morì Domenica 24 novembre 1991.

Nel 1993 Brian, Roger e John si misero a completare l'album che avevano iniziato con Freddie due anni prima. Made In Heaven prese il titolo da una delle canzoni soliste che Freddie registrò nel 1985, e quando l'album venne finalmente pubblicato si affermò rapidamente e definitivamente come una delle opere più belle e complete dei Queen.
Roger, John e Brian dedicarono Made in Heaven allo spirito immortale di Freddie Mercury 

"E' un perfetto epitaffio teatrale per una vita dedicata all'arte con grande ingegno e creatività"

- Entertainment Weekly

Logo

Freddie disegnò il logo iconico dei Queen rappresentante i segni zodiacali dei quattro componenti della band: due leoni per il segno del Leone ( Roger Taylor e John Deacon), un granchio per il Cancro ( Brian May) e due fate per la Vergine ( Freddie Mercury ). Il logo comprende anche una grande Q, una corona e una fenice.

Freddie e Montreux

Nel 1980, Freddie Mercury affittò una casa sul lungolago vicino a Montreux e la chiamò 'The Duck House' (la casa della papera). La vista dalla casa, che appare sulla copertina dell'ultimo album dei Queen Made in Heaven, ispirò molte canzoni di Freddie, fra cui proprio l'ultimissima, 'A Winter's Tale'

.... E tutto cosi bello
Come un paesaggio dipinto nel cielo
Le montagne si slanciano più in alto
Le ragazzine gridano e piangono
Il mio mondo si avvita, avvita e avvita
E' incredibile
Mi fa barcollare
Sto sognando :
Sto sognando !...?
Oooh - è beatitudine.

La copertina di Made in Heaven che ritrae la statua di Freddy che guarda verso il lago

Nel suo ultimo anno di vita Freddie si mise a ristrutturare un appartamento sul Quai des Fleurs. Iniziò il progetto ben consapevole che non sarebbe riuscito a trasferirsi lì, ma ciò gli premise di esprimere al massimo la sua passione per l'arredamento di interni e lo distrasse dalla sua malattia.

Un fonico raconta

Fra il 1984 e il 1991, questa stanza è probabilmente il posto dove ho trascorso più tempo in assoluto. Eppure, quando sono tornato a sedermi qui nel giugno 2013, per mettere a punto gli altoparlanti e fare una dimostrazione di missaggio per il progetto Studio Experience, non mi aspettavo di provare tanta commozione.
Quella musica, in questa stanza, dopo tanto tempo... "Mother Love", l'ultima registrazione della voce di Freddie. Avevo lavorato a quelle sessioni nel maggio del 1991 come assistente, con Dave che dirigeva, e anche Brian, Roger e John erano presenti.


Ma ricordo una giornata in particolare, poco tempo dopo l'inizio del lavoro su "Mother Love", che per me ha un significato molto speciale e molto personale. Gli altri membri della band erano assenti, e Freddie era arrivato da qualche giorno a Montreux per prepararsi a registrare le sue parti vocali per "A Winter's Tale". II lavoro sulla canzone era iniziato a gennaio, poi avevano cambiato la tonalità, finito di scrivere i testi, e Freddie era pronto a cantare. Il giorno fissato per le registrazioni Dave si sentiva male e quando lo dissi a Freddie, lui rispose soltanto "... e allora toccherà a te, darling"!


Freddie aveva l'abitudine di registrare nella sala di controllo, con un minimo di monitor e niente cuffie; una cosa molto privata, solo lui ed io, e il divieto assoluto di accesso a chiunque altro per tutto il pomeriggio. Cantò l'intera canzone di seguito tre o quattro volte e poi decise di concentrarsi su alcune parti che secondo lui richiedevano più attenzione, così registrammo fino a cinque versioni diverse dei passaggi più difficili, pronte da compilare durante il missaggio. Oltre alle parti vocali principali Freddie registrò anche alcune armonie vocali in multitraccia verso la fine della canzone. E mi resi conto che aveva una immagine mentale nitidissima di quale esecuzione, di quale frammento si trovasse su quale nastro. Così, per esempio, poteva chiedermi di estrarre un certo verso da una certa traccia, per incollarlo in un'altra dove gli era riuscito meno bene, senza dover prima controllare dove fossero: se lo ricordava benissimo.

E per tutto il tempo, anche se riusciva a malapena a reggersi in piedi nonostante l'aiuto del bastone e faticava a toccare note che si aspettava fossero tranquillamente alla sua portata, non perse nemmeno un' ombra del suo incredibile umorismo e del suo buonumore.

E questa è la storia di come mi ritrovai a passare una giornata in studio a tu per tu con Freddie, a registrare una delle sue ultime incisioni. In seguito Jim mi disse che Freddie era molto contento di come si era svolta la sessione, e ovviamente lo ero anch'io.

JUSTIN SHIRLEY-SMITH

Il Mercury Phoenix Trust 

Il Mercury Phoenix Trust fu fondato da Brian May, Roger Taylor e dal loro manager Jim Beach in memoria dell'icona leggendaria della rock band Queen, il cantante Freddie Mercury, morto nel 1991 a causa dell'AIDS.
Negli ultimi 21 anni, il Trust ha distribuito oltre 15 milioni di dollari a suo nome e ha finanziato più di 700 progetti per la lotta mondiale contro l'AIDS.
18 milioni di orfani che hanno perso uno o entrambi i genitori a causa dell'AIDS hanno un disperato bisogno di aiuto mentre lottano per sopravvivere e costruire la loro vita. diventando spesso un riferimento come 'capo famiglia' per i loro fratelli più piccoli. Il Trust ha finanziato finora dei progetti in 57 paesi.

Questa malattia ha un impatto enorme su tutta la comunità, compresi i nonni che si ritrovano a prendersi cura dei nipoti causa la morte dei propri figli. Anche loro hanno bisogno di aluto e di informazione.
Il modo per combattere questa malattia è attraverso la conoscenza e, in effetti. sono i giovani nelle zone più colpite che stanno portando avanti le campagne di prevenzione.

Freddie stesso disse, * Dio aiuta coloro che hanno questa malattia e sono senza soldi. *

Emozioni

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Non ce ne sono tantissime, ma quando viene organizzata una conferenza sulla storia delle nostre vallate faccio il possibile per partecipare. A quella sulle emigrazioni dalle valle ambrosiane giungo appena in tempo e trovo la saletta delle conferenze del Museo di Leventina molto affollata. Giusto il tempo di trovare una sedie in seconda fila e la conferenza inizia.     La compagnia Correcco-Bivio assicurava viaggi in tutto il mondo e con una traversata dice in sei giorni cui celerissimi vapori postali Emigrazione e immigrazione In realtà non si trattava solo di emigrazione, la trasversalità da montagna a montagna faceva sì che ci fossero delle famiglie che partivano dai comuni in altitudine per andare a lavorare nelle città d'Italia e contemporaneamente in questi comuni arrivavano persone da fuori a fare il boscaiolo , per esempio nel mendrisiotto arrivano dalla Val d'Antrona, dalla val Brembana, oppure spostamenti trasversali da valle a valle: dalla val Verzasca si spostavan...

Donne sfiorite

Questo idilliaco quadro l’ho visto due volte in pochi mesi: alla galleria Züst di Rancate e al MASI di Lugano pochi mesi dopo. Ma poco importa. Idilliaco e utopico  Il canto dell'aurora, 1910 - 1912 Luigi Rossi (1853–1923) 1910–1912, olio su tela. MASI Lugano. Deposito Fondazione Antonio Caccia. Acquisto 1913 Sotto un ampio cielo, si apre il paesaggio della Capriasca, luogo di villeggiatura estiva del pittore, in cui sono collocate quattro contadine che intonano un canto, orientate verso i punti cardinali. Il tema dei contadini al lavoro, ampiamente trattato dall’artista, mostra un rapporto sereno fra la natura e l’uomo, mentre la resa pittorica, dalle pennellate parzialmente filamentose, rende il soggetto quotidiano atemporale e simbolico. Quello che importa sono le identiche sensazioni che mi ha trasmesso entrambi le volte. La prima cosa che ho notato sono le gerla: vuote! Finalmente e inesorabilmente vuote! Ci voleva un quadro per una visione simile, che io ricordi non esiste fo...

Una nuova partenza

Ho gestito un blog dal 2004 al 2016 Dal 2016 ho preso una pausa, nel frattempo il mio stile di vita e i miei interessi sono mutati, si potrebbe sostenre che sono passato dall'epoca "tardo bimbominkia" al "consapevole di un esistenza da sfruttare bene", o ancora, come amo dire, aver cambiato la mia stagione umana, che sia da "primavera a estate" o da "estate a autunno" non l'ho ancora capito. Nel frattempo i miei interessi si sono spostati fondamentalmente su due temi: montagna e storia. Perché Suvorov55? Suvorov55 é un nome che riesce a racchiudere entrambe le mie passioni, cosa abbastanza difficile in una parola; si tratta di un percorso proposto da una delle innumerevoli app di escursionismo che propone di ripercorrere il percorso fatto dal generalissimo Suvorov nelle alpi svizzere nel contesto delle guerre napoleoniche, il percorso si chiama appunto Suvorov55 ed é una dei miei innumerevoli obiettivi che mi sono proposto di raggiungere....

Ufenau

L’ho rasentata durante la passeggiata Einsiedeln - Rapperswil, e mi sono fatto ingolosire. La presenza del Huttenwyl li esiliato non ha fatto altro che aggiungerci fascino. Approfitto di una giornata tersa per andare in avanscoperta della piccola ma affascinante isola di Ufenach (o Ufnach). Giusto per approcciarmi in maniera soft prendo il primo battello da Zurigo Bürkiplatz e mi godo il docile ondeggiare verso la parte meridionale del lago Ripresa con un drone da un'altezza di 300 metri: Arnstein, il punto più alto dell'Ufenau con i suoi 17 metri, si trova a destra del molo. Foto: Emanuel Ammon/Aura Cartina del 1844 dell'isola di Ferdinand Keller Dal 1857 i battelli a vapore attorcano a Ufenau. Da quel momento si assiste a un incremento di visite sull'isola e con esso souvenirs come questa cartolina degli anni 1900 Preistoria Le tracce della presenza umana su Ufnau risalgono alla preistoria. I resti di un tempio gallo-romano del II/III secolo d.C. dimostrano che l...