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Petrarca - 136 - La perdita del tempo

Di una cosa sono geloso, il mio tempo libero. Non c'é nulla di più prezioso. Di conseguenza sprecare il tempo dovrebbe essere un peccato capitale. Come valutare se il tempo é da definire sprecato o meno il dibattito é aperto. 

Petrarca indica chiaramente come riconoscere il tempo sprecato, mentre per il significato di tempo non sprecato é meno preciso. 

Purtroppo buona parte del nostro tempo siamo obbligati ad utilizzarlo per guadagnarci da vivere. Sprecato? Si potrebbe valutare se lavorare a tempo pieno non ci procuri più di quel che realmente necessitiamo. Prima ancora dovremmo valutare di cosa realmente necessitiamo per vivere. Spesso questi bisogni sono beni materiali, superficiali, non indispensabili e intellettualmente arricchenti per vivere. Petrarca lo sottolinea più volte e, come già letto in passato, il consiglio appena accennato é quello di utilizzare il tempo per un nostro miglioramento intellettuale: utilizzare il proprio tempo per la meditazione e uno sviluppo interiore é la miglior maniera di impiego.

Parola al Petrarca

Dolore: Lamento la perdita del mio tempo.

Ragione: La perdita di tempo è più grave della perdita di denaro. Il denaro non è necessario per una buona vita e se viene perso può essere recuperato. Il tempo invece è necessario e non può essere recuperato. Tuttavia, il denaro viene spesso perso contro la volontà delle persone, mentre il tempo viene sprecato volontariamente.

Dolore: Ma io perdo tempo involontariamente!

Ragione: C'è solo un difetto che l'età porta all'uomo: Tutti pensiamo troppo al denaro”. L'avidità colpisce ogni età, ogni stile di vita e ogni genere. Costringe le persone a sprecare il loro tempo e le priva di ciò che sarebbe veramente utile nella loro breve vita. Preoccupato solo dall'avidità, sprechi tutta la tua vita senza alcun riguardo per te stesso o per la tua (vera) gioia. 

Se pensi di essere spinto dalla rabbia, dal dolore, dall'amore o da qualche altra passione dello spirito, allora ti sbagli, perché tutte hanno la stessa causa nell'avidità di cui abbiamo parlato prima. E tutte sono volontarie, nessuna ti viene imposta,

Seneca diceva: “La perdita più vergognosa è quella che deriva dalla negligenza”.

 Anche se il nemico ti tenesse in catene e la tua morte fosse imminente, questo potrebbe impedirti di compiere buone azioni, ma non di fare pensieri pii e salutari, che in queste situazioni sono particolarmente luminosi e meritori e non certo una perdita di tempo. E non lo sono nemmeno in altre circostanze: tali pensieri possono essere fatti anche nella botte di Regolo, nel toro di Falari o sulla croce di Teodoro di Cirene. Comunque la si guardi, la colpa del tempo perso è tua e solo tua. Ma, come al solito, accusi la natura di aver reso il tempo transitorio, anche se nulla su questa terra è eterno, e ti assolvi per tutto, anche se la colpa di tutto è tua! 

Quasi ogni giorno sprechi il tempo, lo butti via e lo disprezzi come se fosse qualcosa di umile e senza valore.

Analisi della vignetta

Un vecchio barbuto siede a riflettere al tavolo. Tre orologi misurano il suo tempo, eppure si lamenta: “Piango la perdita del tempo”. Una clessidra si trova proprio di fronte a lui sul tavolo, un grande orologio a torre è incastonato nella parete di fronte a lui e un orologio da parete con un peso è appeso alla parete di fondo. Entrambi gli orologi segnano le 12, anche quello sul retro, tranne per il fatto che il 12 non si trova nella parte superiore del quadrante, ma dove di solito si trova il 2 sugli orologi. Oltre alle ore, l'orologio della torre mostra i dodici segni dello zodiaco. Ci dicono anche che il tempo è scaduto, poiché la lancetta si trova sui Pesci, il segno dell'ultimo mese d'inverno. Secondo gli insegnamenti astrologici, questo segno è associato al temperamento flemmatico, il cui tipico lamento, allora come oggi, è: “Piango la perdita del tempo”. Molto meglio di Petrarca, l'artista lascia che sia il suo quadro a rispondere al dolore: “Non fissare il tempo che passa, riempilo di lavoro e non avrai motivo di lamentarti per la perdita della tua vita!”.

Da una prospettiva spirituale, dopo aver caricato il carro dell'anima, vediamo ora lo spirito barbuto invecchiato seduto al tavolo di un uomo ricco nella sua casa di mattoni, contemplando il tempo che passa della sua vita fisica, che ora si oppone a lui sotto forma di natura. Perché cos'è il tempo? Il tempo è il cambiamento delle forme della natura. Quindi il fatto che qualcosa cambi, che gli orologi si muovano, per così dire, è determinato dalla natura, ma ciò che cambia è determinato dalla mente o dalla coscienza dell'osservatore.

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