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Sempach 1386: la battaglia e il tributo

Quella combattuta nei pressi di Sempach nel 1386 é una di quelle battaglie desinate ad entrare nella leggenda svizzera. In particolar modo quando la Svizzera necessita di leggende

Come si é giunti a questo? Gli Asburgo (sempre loro!) vogliono riunire i loro possedimenti in un ducato. Contemporaneamente le città confederate di Berna, Lucerna, Basilea e Soletta allargano il loro potere. Ecco il motivo principale che sfocerà nella battaglia di Sempach

Una battaglia leggendaria necessita del gesto leggendario che di conseguenza crea il personaggio leggendario. La Svizzera, come tutti gli altri stati necessitava un eroe in cui potersi identificare, le sorti di questo scontro di cui si sa relativamente poco ha aiutato (non senza un pizzico di fantasia ) a crearlo.

Per immergervi meglio,  immaginate che state camminando per le viuzze di una città, sapete che c'é il vostro acerrimo nemico da qualche parte, ma lo immaginate in un altra parte della città. E ora immaginate che appena svoltato l'angolo ve lo ritrovate improvvisamente di fronte. Dopo un attimo di stupore reciproco vi avventate su di lui. È un po' quello che é successo nelle campagne attorno a Sempach, due eserciti che si ritrovano all'improvviso uno di fronte all'altro, senza che gli esploratori dei due eserciti avessero preannunciato la vicinanza dell'esercito nemico.

La morte di Leopoldo III d'Austria, uno dei pochi dipinti che non raffigura il gesto leggendario di Winkelried (castello di Lenzburg)

Due frasi, non una di più, è quanto dedica la cronaca della città di Zurigo (fonte: Confederazione) alla battaglia del 9 luglio 1386: "Il duca Leopoldo e i suoi signori furono i primi a prendere posizione sulla montagna. Poiché i Confederati volevano sloggiarli, i signori scesero". I cronisti confederati e austriaci concordano su un punto: all'inizio il vantaggio era degli austriaci, "sul monte". Poi l'equilibrio deve essersi spostato, perché gli austriaci abbandonarono la loro posizione e furono i confederati a trovarsi finalmente sull'altura. Nessuna delle due fonti - amica o nemica - specifica le ragioni di questa svolta, chi l'abbia provocata e come sia avvenuta. Il testo è, a dir poco, povero di dettagli.

Fu appunto li che gli svizzeri, molti anni dopo (che vinsero la battaglia) inserirono il fatto leggendario; un loro soldato si avventa sui nemici, abbracciando più lance nemiche su di se, immolandosi per creare un varco, poi risultato decisivo, nelle file austriache. 

La leggenda, come spesso accade, nasce in realtà molto tempo dopo i fatti; nelle cronache contemporanee alla battaglia non si trova nessun accenno né a una impresa eroica, né a un Winkelried.

L'atto eroico viene disegnato  una prima volta nel 1513 mentre nel 1577 il prete di Sempach redige un rendiconto della battaglia nel quale l'atto di Winkelried occupa la parte centrale. Abbiamo appena assistito alla nascita della leggenda di Arnold Winkelried.

Arnold Winkelried viene pianto alla fine della battaglia, abbraccia ancora le lanche dei nemici, gli abiti sono chiari, il suo viso ricorda quello di Cristo. I suoi compagni appaiono non meno importanti che il defunto (museo dei patti federali, Svitto)

Arnold Winkelried non fu un nome preso a caso, si trattò un omaggio al comandante di Unterwaldo che si battè in modo valoroso, e naturalmente lasciandoci le piume, nella battaglia della Bicocca (a nord di Milano) il 27.4.1522

Il gesto eroico di Winkelried é stato riproposto nelle chiavi più disparate, secondo sola alla mela trafitta dalla freccia di Tell. Qui sotto una breve carellata

La prima rappresentazione dell'atto eroico di Winkelried ci é pervenuto grazie a Diebold Schilling nella celebre "cronaca del 1513. Winkelried non ha ancora un nome e non é altro che un dettaglio della battaglia. Il nome gli verrà dato nel 1577 

Winkelried si lancia coraggiosamente nella "terra di nessuno" per dare una svolta alla battaglia.
È l'unico che guarda verso lo spettatore nel momento clou trasmettendo l'eroismo del momento



"Prendetevi cura di mia moglie e dei miei bambini"
Winkelried si trova a diretto contatto alla linea austriaca. Decide di compeiere il suo atto eroico, prende tra le sue braccia più lance nemiche possibili prima di gaurdare all'indietro per gridare il suo testamento morale ai suoi alleati

Graffito nel sottopassaggio dell'autostrada che collega il campo di battaglia ala cittadina di Sempach


Nel monumento a lui dedicato sulla piazza a Stans, lo spirito di sacrifico di Arnold che guarda all'indietro é riportato alla massima potenza stile "io lo tengo fermo tu pensa al resto"

Non fanno più i lotti di una volta


Trafitto dalle lance, l'eroe di Sempach si regge in maniera instabile sul dragone che ha apparentemente appena ucciso. L'amalgama é fatta tra la morte dell'eroe i e il combattimento con il drago, questo crea confusione

Versione liberale; Winkelried intento a crearsi un passaggio verso la libertà (Martin Disteli, 1830)

La versione conservatrice: contrariamente ai suoi compagni Winkelried porta un armatura completa, come quella di Leopoldo III. Qui Winkelried non appare né come un eroe della rivoluzione, né come un porta bandiera liberale

Nel XVIII secolo, Rousseau e altri filosofi dell'illuminismo isistono sul valore dell'individuo. Schellenberg, un illustratore molto richiesto a quei tempi, a interpretato Winkelried in questo senso. L'eroe é al centro, i due eserciti uno alle estremità a fanno da contorno

Winkelried ripreso anche su una stufa nel museo nazionale di Zurigo

La battaglia riportata in una delle tavole sopra il kappelbrücke di Lucerna

Originale sotto piatto del ristorante della fondazione Sempach 1386, situato vicino alla cappella della battaglia

La Navyboot crea addirittura una linea suolata del gesto.
Originale ma destinato a rovinarsi in fretta e a poca immeritata visibilità

Il prezzo poi é per quelli che si accendono il sigaro bruciando la banconota minimo di 100.-

Chiudo con una nota moderna (come le suole delle scarpe sopra) ma altrettanto coloria:

"Quale bastardo mi ha spinto? - un'allusione a un episodio della battaglia di Sempach che è stato rivisitato da generazioni di scolari - dimostra che la Piccola Svizzera ha dato vita a un numero impressionante di figure singolari, insolite e affascinanti.



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