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Il castello di Wildegg

Quello che mi si presenta agli occhi nelle ultime ora della mattinata é una tipica fortezza circondata dalla tranquillità della campagna; il castello di Wildegg nel canton Argovia


Cronistoria del castello:

Dopo il 1200: i conti di Asburgo fondano il castello di Wildegg, lo scopo a sorvegialre un posto strategico situato sul corso del fiume Aar.

1242: Per la prima volta ilo castello viene menzionato, é ancora occupato dai senatori asburgici che detengono anche il secondo castello di Habsburg nella regione


1348-1415: una volta estinta la famiglia degli Habsbuourg Wildegg il castello viene amministrato dai signori di Hallwyl sempre per conto degli Asburgo.

1415: i bernesi conquistano l'Argovia, nel quadro di questa campagna il castello di Wildegg é assediato ma senza successo, ma Thüring von Hallwyl, il signore del castello, deve comunque arrendersi ed aprire le porte alle truppe bernesi


1483: La città di Berna vende il castello così come tutte le terre a Kaspar Effinger, appartenente alla nobiltà terriera argoviese. Il castello rimarrà di proprietà della famiglia Effinger per 11 generazioni

1552: un fulmine colpisce il castello di Wildegg che brucia quasi completamente. Successivamente la struttura viene ricostruita in modo più elaborato.

Verso il 1770: Bernardo Effinger modifica la struttura della fortificazione per ottenere un castello abitativo in stile barocco. L'edificio assume praticamente la fisionomia attuale


1798: con l'arrivo dei rivoluzionari in Svizzera la famiglia Effinger perde buona parte dei diritti signorili riguardo Wildegg.

1912: Julie von Effinger, l'ultima esponente della sua famiglia, dona l'intero dominio del castello alla Confederazione Elvetica.


1917: In qualità di succursale del Museo Nazionale Svizzero il castello viene aperto al pubblico

L'atrio di entrata, sulla facciata a sinistra tutti i proprietari del castello



Ogni castello annovera tra i suoi proprietari un eroe, così come a quello di Hallwyl anche il castello di Wildegg ha il suo eroe; Bernardo Effinger. Secondo la tradizione Bernardo ha partecipato alla battaglia di Vienna del 1683 come colonnello agli ordini di Leopoldo I. In questa battaglia, così come quella nel XIV secolo, i turchi prendono d'assedio gli austriaci rintanati nella città di Vienna.
L'Impero Ottomano sotto il Sultano
Mehmet IV  fu sconfitto dalle truppe imperiali e dai loroe i loro alleati.
Gli Ottomani fuggirono lasciando dietro di sé preziosi tesori, che furono divisi tra i vincitori.
Si dice che anche Bernhard Effinger abbia portato a casa una parte del bottino che è entrato a far parte del tesoro di famiglia come "bottino turco".

La cotta di maglia e la scimitarra rappresentano il bottino di guerra riportato da Bernanrdo dalla battaglia di Vienna. Lo stesso Bernardo rimane ferito

Oggi, tuttavia, non è più chiaro cosa originariamente apparteneva ad essa. Il migliore documentata è la maglia dell'armatura ad anelli. Cosa è certo tuttavia, che alcuni degli oggetti risalgono a un periodo successivo. Non può essere non si può escludere che le generazioni successive hanno arricchito la collezione e aggiunto oggetti postumi agli eventi.

Un altra particolarità é il tavolo da biliardo, acquistato da Niklaus Albrecht (1735-1803) per i propri figli nel 1783. Questo oggetto di lusso costerà 130 fiorini, l'equivalente di un anno si salario di un precettore. Il biliardo era un giorco riservato essenzialmente agli uomini.
La tappezzeria rossa e bianca rievocano una tenda da campo militare, ma può anche essere un gusto di gioco molto in voga nella cerchia dei militari.

Il generale francese André Masséna durante le guerre di coalizione avrebbe giocato a questo tavolo mentre prendeva gli accantonamenti nella zona di Lenzburg nel 1799

Degni di nota sono anche i splendi giardini coltivati sulle pendici del castello, questo é dovuto allo stile barocco assunto dal castello, specialmente influenzato dai giardini di Versailles alla corte del re di Francia


Mi lascio alle spalle un castello molto ben tenuto e immerso in una quieta campagna. Nei pressi del castello anche una grande fattoria con vacche, pecore e cavalli. L'invito é quello di ritornare a farci visita.

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