La battaglia di Giornico del 1478 risulta ad oggi il successo più eclatante e glorioso avvenuto sulle nostre terre dalla notte dei tempi a oggi. Lo scontro avvenuto nel 1478 rimane però in parte avvolto dal mistero, come spesso accade esistono molte informazioni inerenti il subito prima e il subito dopo del combattimento
Allo scopo di ricostruire il più fedelmente possibile i fatti d'arme avvenuti nel dicembre 1478 decido di avvalermi di più fonti possibili per confrontarle e giungere ad una conclusione plausibile sugli eventi occorsi in Leventina sul finire del XVI secolo
Monumento alla battaglia eretto nella parte meridionale del paese di Giornico
La battaglia secondo Wikipedia IT
Gli effettivi secondo Wikipedia IT
Nei giorni seguenti l'esercito venne fatto avanzare nella valle Riviera in due colonne che seguivano le sponde del Ticino, che in quel tratto scorre in mezzo alla valle. L'artiglieria venne fatta scendere dal Ceneri e a sua volta portata oltre Bellinzona. Con questa disposizione l'armata avanzò fino all'imbocco della valle Leventina, in quel tratto iniziale il fiume chiude contro la sponda destra. Quindi probabilmente le truppe che avanzavano da Iragna su quella sponda si videro costrette ad attraversare il fiume.Più oltre il Ticino dalla strettoia iniziale sulla sponda destra si sposta sulla sinistra e forma una seconda strettoia subito dopo il paese di Bodio prima di Giornico, sembra che proseguendo verso Giornico le truppe non si siano più divise in due colonne ma che siano giunte sul luogo della battaglia ammassate in un'unica colonna.
Il 28 dicembre l'esercito penetrò nella bassa Leventina, probabilmente avanzando inizialmente in due colonne ma entrambe sulla sponda sinistra del fiume, per i motivi spiegati sopra. Prima di Giornico il Ticino sposta il suo corso verso il fianco sinistro della valle, ma per motivi che non conosciamo la colonna di destra non scavalcò di nuovo il corso d'acqua, forse impossibilitato dalla gran neve o dall'assenza in quei luoghi di ponti. Quindi confluì nel collo di bottiglia sul fianco sinistro tra Bodio e Giornico. Questo luogo viene ancora oggi denominato dei Sassi Grossi, a ricordo degli avvenimenti.
Dalle indicazioni presenti su questa versione si può affermare che il luogo della battaglia fu quello indicato sulla cartina. Da tenere conto che l'esercito milanese doveva comunque snodarsi su diverse centinaia di metri. Ipotesi del luogo dello scontro avvalorata dal nome che é ancora oggi riportato nella cartina come "Sassi Grossi
Le truppe confederate e i valligiani che senza difficoltà potevano seguire tutte le manovre di avvicinamento, si disposero in tre schieramenti: il principale formato dalle truppe confederate all'entrata del paese di Giornico sulla sponda sinistra; il secondo sulla sponda destra; mentre i leventinesi, che ben conoscevano i sentieri che da Giornico e Bodio portavano al soprastante altopiano di Sobrio, erano verosimilmente appostati sul fianco sinistro della valle.
Quando la testa della lunga colonna sbucò nel piano antistante Giornico e iniziò la manovra di allargamento e dispiegamento delle truppe, un attacco contemporaneo delle truppe confederate frontale e uno laterale, fatto precedere da grandi rotolamenti di sassi e tronchi, mise in rotta l'esercito ducale. Molti, presi dal panico, tentarono di attraversare il fiume per portarsi sulla sponda destra, ma questo attraversamento non coordinato fu fatale a molti di loro, sia per il guado pericoloso sia per le truppe avversarie che si trovavano ben appostate per manovrare contro di loro. La disfatta fu totale e quasi incredibile vista la disparità delle forze in campo.
Quando la testa della lunga colonna sbucò nel piano antistante Giornico e iniziò la manovra di allargamento e dispiegamento delle truppe, un attacco contemporaneo delle truppe confederate frontale e uno laterale, fatto precedere da grandi rotolamenti di sassi e tronchi, mise in rotta l'esercito ducale. Molti, presi dal panico, tentarono di attraversare il fiume per portarsi sulla sponda destra, ma questo attraversamento non coordinato fu fatale a molti di loro, sia per il guado pericoloso sia per le truppe avversarie che si trovavano ben appostate per manovrare contro di loro. La disfatta fu totale e quasi incredibile vista la disparità delle forze in campo.
[senza fonte]
La battaglia secondo Wikipedia DE
Il 16 dicembre, un'armata milanese di 10.000 uomini, che avrebbe dovuto dare il cambio a Bellinzona, raggiunse il piano di Magadino. I 575 difensori si erano trincerati a Giornico. Abbandonarono i villaggi di Bodio e Personico all'esercito milanese senza combattere e lo attirarono nell'interno della valle. Quando la testa della colonna dell'esercito raggiunse Giornico, i Confederati e i Leventinesi uscirono dalle loro posizioni difensive e si avventarono sul nemico. L'esercito milanese non era in grado di svilupparsi nella stretta valle in condizioni invernali: Favorita dalle cattive condizioni atmosferiche e dal Ticino ghiacciato, e con uno stratagemma descritto nella leggenda "Il giorno di Giornico",[2][3] la piccola forza riuscì a mettere in fuga le truppe milanesi il 28 dicembre 1478.[1]
1. Website der Gemeinde Giornico: Geschichte, abgerufen am 28. Dezember 2008
2. Meinrad Lienert: Schweizer Sagen und Heldengeschichten. Stuttgart 1915.
3. Der Tag von Giornico auf sagen.at, abgerufen am 28. Dezember 2008
2. Meinrad Lienert: Schweizer Sagen und Heldengeschichten. Stuttgart 1915.
3. Der Tag von Giornico auf sagen.at, abgerufen am 28. Dezember 2008
- Le versioni differiscono già per i comandanti, per quelli milanesi ad esempio non un comandante coincide nelle due versioni. Per quelli Svizzeri va segnalato che nella versione tedesca viene menzionato l'urano Heinrich Troger mentre il comandante Stanga figura in entrambe le versioni
- Lo svolgimento della giornata del 28.12 risulta più dettagliata nella versione italiana, specialmente per quel che riguarda gli spostamenti verso il luogo della battaglia.
- Nella versione tedesca non si parla di un lancio di pietre dall'alto.
- La versione tedesca menziona cattive condizione atmosferiche e il fiume Ticino ghiacciato
- In entrambe le versioni si imputa la sconfitta di Milano soprattutto al fattore sorpresa e al fatto di non poter spiegare in maniera efficace le truppe in uno spazio così ristretto
- Paradossalmente la versione italiana che é più dettagliata non riporta fonti, mentre quella molto più stringata tedesca ne riporta ben tre quando ci si poteva aspettare il contrario
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