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Charun e il colpo di grazia

Sembra incredibile: con tutto quel parlare di gladiatori, dal reziario al mirmillone, del gesto pollice su e pollice giù, mi é sempre sfuggita la presenza di un personaggio oscuro e per questo affascinante, personalmente il più affascinante di tutto il circo dei gladiatori.

Il colpo di grazia

Quando il combattimento finiva con la caduta a terra di uno dei due gladiato-ri, l'effettiva morte del caduto veniva ogni volta verificata perché accordi fra gladiatori o combine di vario tipo erano sempre da prendere in considerazione.
L'arbitro chiedeva, quindi, a un inserviente dell'arena di toccare con un ferro rovente il corpo del gladiatore che, nel caso avesse finto, non avrebbe potuto resistere all'ustione e si sarebbe mosso! 
In caso di morte effettiva, alcuni barellieri ne portavano via il corpo

Se il gladiatore era ferito, ma ormai prossimo alla morte, si preferiva dargli il "colpo di grazia" per non farlo più soffrire.
Per questo colpo veniva chiamato nell'arena un terribile boia che incuteva timore e rispetto solo a guardarlo. L'entrata in scena di questo strano personaggio era accompagnata dalle urla della folla impaurita e in attesa del colpo mortale.

Charun

Il colpo di grazia veniva dato da una figura sinistra che era sempre presente nei giochi gladiatori armata di un grande martello: il Charun (Caronte). Una tremenda martellata sulla testa metteva fine alle pene e alla vita del gladiatore.

Charun dalla Tomba François presso Vulci del IV secolo a.C. 
In alto a sinistra in scrittura etrusca CHARU.

Il Caronte è un demone infero etrusco che accompagna i morti nell'aldilà. Le immagini che si hanno di lui lo ritraggono sempre con carnagione blu-violacea che rappresenta il colore che la carne assume quando va in putrefazione. Il volto del demone è sempre caratterizzato da un grosso naso adunco, denti inferiori e superiori sporgenti e aguzzi, orecchie lunghe e appuntite, occhi gialli con barba e capelli lunghi. La sua tunica, o corsetto, è solitamente di colore rosso con striature o decorazioni bianche.
Sembra essere vestito con una tunica identica a quella degli "arbitri" dei giochi gladiatori, ma a colori inverti-ti: i primi infatti sono caratterizzati da una tunica bianca, o comunque chia-ra, bordata da strisce porpora o rosse; il Charun, invece, ha la tunica rossa a strisce bianche.

Ricostruzione di un Charun intento a dare il colpo di grazia ad un gladiatore

Secondo alcuni studiosi il martello serve a separare con un colpo l’anima dal corpo, arrestando la vita; secondo altri serve a spalancare la porta dell’oltretomba; una terza ipotesi sostiene che Charun se ne serva per conficcare un chiodo nella parete, a simboleggiare il carattere definitivo della morte.

Una tipica rappresentazione di Charun dipinta su di un manufatto etrusco. 
Viene mostrata l'uccisione di un prigioniero troiano da parte di Aiace sotto gli occhi di Charun. 
Fine del IV secolo a.C. - inizi del III secolo a.C.

Phersu e compagnia bella

Probabile che invece del Caronte, anche se così è passato alla storia, il personaggio che appariva nei giochi gladiatori come quello che dava il colpo di grazia rituale (o reale) e che portava via il corpo del gladiatore morto, potesse essere quello che gli etruschi chiamavano Phersu.

Vi erano più “Caronti” durante i giochi gladiatori, come ad es. vi erano quelli che con degli uncini prendevano il corpo del morto e lo trascinavano verso la porta libitinaria… ebbene questi figuranti potrebbero essere i “figli lontani” dei Phersu etruschi.

Iscrizione a sinistra: ECA ERSCE NAC ACHRUM FLERTHRCE
 (Andò e in questo modo soddisfece Acheronte con un sacrificio).

Achille, che si sporge in avanti per decapitare lo schiavo troiano ai suoi piedi,
 il demone etrusco della morte, Charun, armato di martello


Possiamo dunque concludere che Charun per i suoi compiti e per il suo colore possa essere associato alle prime fasi del viaggio ultraterreno del defunto, anteriore all’apertura delle porte dell’Aldilà.

Pronti per avere un vestito VERAMENTE DI NICCHIA per carnevale?

Commenti

  1. È già aperta la sfida al costume più “di nicchia”? Chi vincerà stavolta?

    L.G.

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