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Visualizzazione dei post da aprile, 2025

Oggetti di nicchia al museo del Toggenburgo - parte 2

Il museo del Toggenburgo di Lichtensteig si può annoverare tra quei musei domenicali, perché aperti solo in determinati giorni, essendo esso troppo piccolo per poter sperare di poter sopravvivere stando aperto per più giorni. Malgrado questo il museo nasconde una serie di oggetti sorprendenti e che suscitano pieno interesse. In particolare il primo riportato in questa seconda parte ( qui la prima) che é rimsato a lungo senza risposta: la cicogna filosofica Cicogna filosofica Nel museo di Lichtensteig trovo solo il curioso dipinto qui sotto rappresentato senza alcuna indicazione. La soluzione sulla sua interpretazione giungerà nel marzo 2025 al museo di storia di San Gallo trovando lo stesso dipinto su una porta La porta è un esempio di arte popolare della Svizzera orientale. Da qui si apre la vista sulla regione, sul Fürstenland. La Svizzera orientale è stata una delle prime aree industrializzate della Svizzera. L'importazione di cotone nel XVIII secolo fece fiorire l'industri...

La Neuveville e Le Landeron

“Come i funghi”, si dice solitamente quando ne trovi uno e poco distante ce n’è un altro. Questa regola non é applicabile a tutto ma se ci si reca nell’angolo occidentale del lago di Bienne ci sono due città di chiaro stampo medievale (il mio vero motivo della visita) a pochi chilometri di distanza. Siamo proprio sul confine linguistico francese / tedesco nonché quello cantonale trovandosi Le Landeron cattolica in territorio neocastellano (NE) e La Neuveville protestante  bernese (BE), il tempo é splendido e malgrado il contrattempo occorso a La Neuveville la giornata viaggia sempre sul “stupendo-magnifico”. Le Landeron Sulle sponde della Thielle sono venuti alla luce resti di una bottega di vasaio attiva verso il 961-957 a.C. e a Les Carougets una tomba del Bronzo finale, una villa romana e fondi di capanne dell'alto medioevo; nella zona sono state rinvenute anche altre vestigia di epoca romana, tra cui alcune statuette raffiguranti Ercole, un gallo e forse un pavone.  Le La...

Il castello di Meggen

L’avevo già notato da lontano, più precisamente dal battello che mi portava alla vicina Lucerna, fu in quel frangente che presi nota e decisi di visitarlo. Arrivando via terra il castello compare da dietro una collinetta e man mano che ci si avvicina la sua forma si fa più decisa e imponente. Quando poi lo si ritrova davanti mi torna alla mente il castello di Hünegg , che dal lato architettonico ha dei punti in comune. La vista si svolge una domenica, ma non é un caso, in questo giorno infatti esiste la possibilità di visitare il suo interno. Il Meggenhorn copre un'area di 245.000 m².  L'architetto Armin Meili vuole investire oltre 60 milioni di franchi nel suo megaprogetto. La storia del castello Il Meggenhorn viene menzionato per la prima volta nella storia già nel 1240. Si trattava di un contratto tra il conte Rodolfo III d'Asburgo, detto il Taciturno, e il monastero di Engelberg. Rudolphus scultetus de Mekkenhorn era un testimone e, in qualità di scoltetto e rappresenta...