La visita al museo Rosgarten di Costanza mi da la possibilità di approfondire il discorso sulle guerre di Svevia, in particolare delle battaglie avvenute nei dintorni di Costanza
Miniature raffigurante la guerra di Svevia (1499). In particolare nella seconda si vede la città di Costanza sulla destra
A metà del XV secolo, i Confederati conquistano la Turgovia. La città vescovile di Costanza, cui faceva capo gran parte della Confederazione, si trovò in una situazione precaria: legata da alleanze con Zurigo, San Gallo, Sciaffusa, ma anche con località "sveve*" come Lindau, Überlingen e Ravensburg, doveva scegliere tra la Confederazione e l'"ALLEANZA SVEVA". Nel 1498 l'imperatore Massimiliano costringe Costanza ad aderire all'alleanza "sveva" dell'Impero.
In pochi mesi, la Confederazione ottenne sei importanti vittorie: Hard nel febbraio 1499, Bruderholz un mese dopo, Schwaderloh e Frastanz in aprile, Calven in maggio e Dornach in luglio. La Guerra di Svevia non fu come la Guerra di Borgogna, caratterizzata da grandi battaglie.
Il conflitto si svolse con piccole incursioni di confine e scaramucce in montagna, spogliando villaggi, borghi e chiese di tutti gli oggetti di valore. Gli svizzeri massacrarono le truppe itineranti che incrociavano il loro cammino, con pochissime eccezioni.
Guerre di Svevia. Nei pressi di Costanza venne cobattuta quella di Schwaderloh (a Triboltingen) l'11 aprile 1499
I Confederati erano convinti di poter vincere la guerra se fossero riusciti a proteggere l'altopiano svizzero dagli attacchi. Mantennero linee di comunicazione strategiche con i loro esploratori nel Giura e lungo il Reno, che li informavano dei movimenti svevi e austriaci. La forza e l'ingegno degli svizzeri erano ammirati in molti luoghi, anche dai loro nemici. Da entrambe le parti, tuttavia, la crudeltà della guerra provocò un gran numero di vittime. Secondo una stima, solo tra gennaio e luglio del 1499 furono rasi al suolo 200 villaggi e uccise 20.000 persone su entrambe le sponde del Reno. Decine di migliaia di civili morirono, molti dei quali di fame.
... i Turchi e gli stessi Ussiti mostrarono più umanità verso i loro prigionieri.
Jakob Wimpfeling (1450-1528), filosofo tedesco, sulla crudeltà degli Svizzeri nei confronti degli Svevi
Battaglia di Schwaderloh 11. aprile.1499
Sul lago di Costanza si scontrano ora due mondi: il dominio aristocratico e una libera repubblica contadina. Il tono era odioso: La nobiltà di Hegau insulta i Confederati come "svizzeri-mucca" e li accusa di sodomia. Nella guerra svizzera o sveva del 1499, l'odio si scatena in crudeli raid e battaglie. Il culmine è rappresentato dall'attacco delle truppe imperiali sveve a Ermatingen e dalla battaglia di Schwaderloh con oltre 2.000 morti.

Battaglia di Schwaderloh dipinto su una pigna nel museo Nazionale di Zurigo
In lontananza Costanza
La battaglia ebbe luogo l'11 aprile, quando 5000-6000 fanti e 600 cavalieri svevi marciarono su Ermatingen e Mannenbach, attaccarono la guarnigione confederata e la popolazione, saccheggiarono e incendiarono i villaggi. Allarmati, 1200 Conf. e Turgoviesi avanzarono verso Wäldi, dove appresero che il nemico si stava ritirando. Rinforzati da 300 uomini delle truppe d'élite, aggirarono il reparto svevo di fiancheggiamento nei pressi di Kastell, e al di sopra di Tägerwilen si disposero a forma di cuneo diviso in due, in modo da separare la cavalleria dalla fanteria nemiche. Quest'ultima abbandonò la resistenza dopo un breve combattimento. Non fu allora più possibile guidare le truppe sveve in preda al panico.
Battaglia di Schwaderloh nella Cronaca di Johannes Stumpf. In alto a destra Costanza
Il quadrato svizzero dalla parte del lago inseguì i fuggitivi, uccisi in buona parte nei fossati davanti a Gottlieben e Costanza.
L'altro quadrato rincorse la cavalleria, che si rimetteva regolarmente in formazione di combattimento e lo attaccava su ogni lato.
Imbarcatesi a Ermatingen, le truppe sveve subirono ulteriori perdite per il naufragio di un battello sovraccarico
Rappresentazione del corso degli eventi: a sinistra l'assalto dei Confederati, al centro la battaglia, a destra la fuga degli sconfitti.
La Svizzera, la Svevia e il Tirolo furono letteralmente sommersi dai profughi. Nelle regioni più duramente colpite dalla guerra, la peste scoppiò ben presto, mietendo vittime. Si registrarono anche sempre più segnalazioni di attacchi da parte di bestie selvatiche che avevano acquisito il gusto per la carne umana mangiando i cadaveri non sepolti.
I Confederati vittoriosi approfittano della sconfitta dell'Impero. Con la Pace di Basilea stabiliscono il nuovo confine che ancora oggi separa le sponde nord e sud del Lago di Costanza. Costanza diventa una "città di confine" e perde i suoi diritti giudiziari in Turgovia. La città vuole ora diventare confederata. Ma l'imperatore Massimiliano viene a conoscenza dei negoziati nel 1510 e occupa la città. Appena 40 anni dopo, Costanza perde anche la sua libertà imperiale.
Bottino di gerra
La vittoria dei Confederati a Dornach é decisiva per le guerre di Svevia. Questa bandiera é stata strappata al conte Johannes von Sonnenberg, che combatteva a fianco della lega di Svevia per il re Massimiliano d'Austria
Una coraggiosa donna turgoviese
Durante le trattative di pace del giugno 1499 tra i Confederati e l'imperatore Massimiliano, i Confederati inviano una giovane turgoviese come messaggera con una lettera all'imperatore a Costanza. Alcuni comandanti dell'esercito chiedono alla ragazza quali siano i piani dei Confederati. Lei risponde: "Si aspettano il vostro attacco".
Quando i comandanti dell'esercito svevo vogliono conoscere il numero la giovane risponde: "Avreste potuto contarli l'altro giorno nella battaglia fuori città. se la fuga non vi avesse accecato gli occhi". Mentre la maggior parte degli ufficiali ride della replica, uno estrae la spada e minaccia il messaggero di morte.
Lei risponde coraggiosamente:"Devi essere davvero un eroe forte se puoi picchiare a morte delle ragazzine. Se hai tanta voglia di sguainare la spada, perché non attacchi gli svizzeri?"
Aneddoto tratto dalle memorie del comandante dell'esercito di Ravensburg, Pirckheimer, 1499.
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