La manna
Questo modo di dire si materializza (solo in maniera figurativa) durante la mia visita al Kunsthaus di Basilea. La sorpresa é grande e mi scappa una risata che riecheggia negli altrimenti silenziosi stanzoni.
Analizzando per un secondo il dipinto si nota che i protagonisti sembrano concentrati a raccogliere il regalo piovuto dal cielo senza tradire una particolare emozione. L'uomo su un ginocchio al centro sembrerebbe che non realizza cosa sta capitando, il ragazzo dietro forse incredulo morsica una moneta per verificarne la consistenza. Alcuni personaggi sono già organizzati con cestini e cappelli. Particolarmente inquietanti le piccole corna che crescono all'uomo elegantemente vestito sulla destra.
Nessuno dei protagonisti esprime un accenno ad un sorriso, a espressioni di gioia, mentre il cappello di alcuni fa pensare ad una provenienza ebraica
Poi mi ridimensiono quando scopro con una breve ricerca che non si tratta di soldi ma di una sostanza commestibile: la manna appunto
Ecco quindi giustificato il ragazzo che la porta alla bocca giustificata anche l'assenza di reazione di esagerato giubilo (anzi, totlamente assente): trattasi di volgare cibo!
Secondo la Bibbia, la Manna è una sostanza commestibile che Dio somministrò agli Israeliti durante le loro peregrinazioni nel deserto, dopo l'uscita e la liberazione dalla schiavitù in Egitto; la manna iniziò a scendere dal cielo quando il popolo d'Israele si avvicinò al Monte Sinai per ricevere la Torah.
Cosa che mi fa particolare piacere invece é scoprire che già ai tempi non veniva sprecato nulla:
Il residuo della manna che si scioglieva si diffondeva poi nell'acqua in modo che il gusto della carne degli animali selvatici che si abbeveravano di quell'acqua rendesse noto agli altri popoli che l'assaggiavano del cibo fornito da Dio agli Ebrei.
Ci son varie ipotesi in cosa consiste la manna, riporto la più singolare:
Il bucato
Proseguo il mio percorso nel museo e poco dopo ho modo di ripiombare subito sulla terra: la manna non esiste e la maniera più corretta e sicura per guadagnarsi da vivere é lavorando.
Il pensiero mi é dato dal dettaglio dell'opera di Hubert Robert: fantasia architettonica con le colonne di San Pietro a Roma (1760)
Al piano superiore la stessa operazione mi si para d'innanzi, come a perseguitarmi in una scena che ciclicamente mi si para dinanzi
Il portapacchi
Sempre inerente il denaro e il risparmio / equilibrio mi torna alla mente un dipinto della danza della morte di Holbein il giovane venutomi in mano recentemente.
Il frate appartiene all'ordine dei domenicani mendicanti: regge in spalla una borsa già piena, che tiene stretta saldamente con la mano destra, ha un borsello allacciato alla cintura e una cassetta per le offerte nella mano sinistra. Appare sconvolto al pensiero di abbandonare i propri averi, e oppone una tale resistenza e tanta forza che la Morte fatica ad avere il sopravvento su di lui, tirandolo per la cappa del mantello. Sullo sfondo le mura in rovina di un edificio connesso a un elaborato portale e un cielo minaccioso, carico di tempesta.
I miei pensieri, neanche fosse un percorso prestabilito da un regista invisibile, mi portano ad una definitiva conferma nel stupendamente orrido dipinto di Pieter Brueghel il giovane
Oltre che un ottimo arricchente dal lato creativo l'arte può fungere da vettori per riflettere e può indicarci la via a raggiungere conclusione che nel tempo restano invariate
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