Bisogna sapere che se si ci si reca a San Gallo per scattarsi dei selfie nella biblioteca dell’abbazia questo é proibito. Ma non solo i selfie, le foto in generale non sono tollerate e la sorveglianza é ben presente.
Dopo un attimo di smarrimento gli amanti dei social hanno due possibilità: uscire sconsolati / arrabbiati oppure approfittare dell'occasione per visitare e apprendere qualcosa di nuovo.
A colpire nella biblioteca é un enorme globo dalla curata lavorazione; ad osservarlo bene ci vogliono diversi minuti. Se poi si indaga ulteriormente si verrà a conoscenza di una storia alquanto movimentata inerente questo incredibile oggetto
Un globo come bottino di guerra
Replica 2007-09 (originale: 1571/76)
Sala barocca della Biblioteca abbaziale
Il globo per saldare i debiti
Il globo di San Gallo ha una storia ricca di eventi. Originariamente, proveniva da Schwerin, dove fu costruito dal geografo Tilemann Stella (1525-1589) su ordine del duca Giovanni Alberto I di Meclemburgo-Schwerin. Il progetto fu sospeso alla morte del duca nel 1576 e completato solamente durante il regno del suo successore, Giovanni VII. Dopo la morte di quest'ultimo, il globo dovette essere venduto per pagare i debiti: tramite il farmacista Lucas Stöckli di Costanza, fu acquistato nel 1595 dall'abate di San Gallo Bernhard Müller.
Ciò spiega l'arrivo di questo oggetto unico presso l'abbazia di San Gallo.
Il globo nella biblioteca dell'abbazzia di San Gallo
Il globo come bottino di guerra
Durante la guerra di Toggenburgo del 1712-18, l'ultima guerra confessionale nelle regioni svizzere, il globo fu sequestrato come bottino di guerra dalle truppe riformate di Berna e Zurigo.Il trattato di pace di Baden del 1718 obbligò i bernesi e gli zurighesi a restituire il bottino ai cattolici sangallesi. Ma mentre i primi diedero seguito fino in fondo alla richiesta, Zurigo trattenne diversi manoscritti e opere stampate, oltre al globo.
Ciò ha portato alla cosiddetta "disputa sui beni culturali" del 2006.
Come parte dell'accordo per porre fine alla disputa, fu stabilito che il globo dovesse rimanere nel Museo nazionale svizzero di Zurigo, ma il cantone di Zurigo doveva riprodurne una replica esatta come dono da offrire alla Biblioteca abbaziale. Ci sono volute oltre 7.000 ore di lavoro per completare l'opera qui rappresentata.
Il globo nella biblioteca dell'abbazzia di San Gallo
Il globo originale al museo nazionale di Zurigo
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