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La sedia stercoraria

I Musei Vaticani sono sicuramente tra i contenitori d’arte più magnifici al mondo, ma alcune delle sue stanze sono meno conosciute o meno accessibili. È questo il caso del Gabinetto delle Maschere, “creato” dall’architetto Alessandro Dori nel 1771 riadattando una stanza della torre del palazzetto di Innocenzo VIII a sede espositiva.

Al suo interno si conserva una delle famose sedie stercorarie dei papi, simbolo del rituale di incoronazione di un nuovo papa soppresso solo nel 1513 da papa Leone X.


Si racconta come esauriti tutti i riti nella Basilica Vaticana, il papa doveva recarsi a San Giovanni per essere incoronato e ricevere le insegne del potere papale: le chiavi della Basilica, dei Palazzi Lateranensi e la ferula papale. Dentro la Basilica vi era una sedia bianca e altre due di porfido si trovavano nel portico della Scala Santa, una di esse era forata al centro e proprio per questo denominata “stercoraria”
Il neo papa prima si sedeva sul trono della Basilica, poi sospeso per le braccia e le gambe, veniva spostato sulla sedia stercoraria, tale azione simboleggiava l’elevazione ad opera di Dio dell’uomo al di sopra del popolo. A questo punto il neo eletto papa si metteva nella posizione di una donna partoriente a personificare la funzione generatrice della chiesa.

La sedia stercoraria del Vaticano venne portata nel Gabinetto delle Maschere sotto Pio VI nel 1796, poi “rubata” dai francesi e solo dopo il congresso di Vienna (1815) tornò in Vaticano.

Sedile da toilette romano in marmo rosso antico (proveniente dalla Grecia meridionale), già nel Palazzo del Laterano, Musei Vaticani Il sedile è forato da un foro circolare di 21,4 cm di diametro, con una fessura quasi quadrata (13,2 x 13,7 cm) che si estende fino al bordo anteriore. Il sedile è sostenuto da due sostegni laterali paralleli alti 48 cm e decorati con volute nella parte superiore anteriore e posteriore; la parte anteriore dei sostegni è a forma di zampe di leone, che terminano con un artiglio, e c'è una voluta più piccola alla base posteriore. I lati dei sostegni sono decorati con un disegno floreale stilizzato in rilievo.

Habemus papessa!

A metà del IX secolo, una donna di origine inglese di nome Joan Anglicus divenne famosa a Roma per le sue conoscenze mediche. Poiché i suoi studi erano riservati agli uomini, Giovanna si tagliò i capelli corti, si vestì da uomo e si fece chiamare... Giovanni Anglico
Il medico "Giovanni", conoscitore di tutte le erbe, divenne molto popolare nella città di Roma. Persino Papa Leone IV si rivolse a lui per curare la sua gotta.
Divenne segretario privato del papa.
Da segretario divenne cardinale. 
E quando Leone IV morì, Giovanna, che si faceva chiamare Giovanni, fu eletta papa con voto unanime. 
Habemus papam!


Non era papa, ma papessa. La papessa Joanna. 
Dicono che sia stato il miglior papa di Roma a memoria d'uomo. Che si sia preso cura dei poveri.
Che istituì un sistema sanitario efficace in tutta la città. 
Che ha aperto scuole per le donne. 
Dicono anche che l'identità sessuale del papato fu scoperta durante una processione per le strade di Roma. Giovanna era incinta, ebbe dei dolori, cadde a terra e morì lì, davanti alla folla, per le complicazioni del parto. 

Quello che seguì fu uno spettacolo senza precedenti, con un cavallo che trascina una donna vestita da papa. Il corteo arriva fino alle rive del Tevere dove, incitati dagli stessi cardinali, i fedeli lapidano a morte la papessa.

Mai più

È allora che nasce la tradizione di controllare il sesso del papa tramite la sedia stercoraria, una consuetudine che durerà per secoli.
Si tratta di un sedile con al centro un foro, in origine concepito per le necessità fisiologiche.

All'atto dell'elezione, ma prima d'essere consacrato, il nuovo papa viene fatto accomodare sulla sedia, con le vesti che cascano ai lati; in questo modo si rendono accessibili i genitali, e tocca a un diacono, solitamente il più giovane, controllare che non si commettano più gli errori del passato, ovvero che una donna possa ascendere al soglio pontificio.

Un'illustrazione che accompagnava un resoconto del viaggiatore svedese Lawrence Banck sull'incoronazione di Papa Innocenzo X nel 1644. Innocenzo è seduto nella sedia stercoraria e si fa tastare i testicoli da un giovane cardinale per assicurarsi che sia un uomo.

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