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Vive tra noi (parte uno)

È notizia di poche settimane fa di un increscioso fatto di sangue nel sud Italia. La particolarità risiede nella motivazione: la presenza del demonio in alcuni componenti di una famiglia. Si procede così ad una disinfestazione che porta alla morte di tre membri. 

Sdegno!

Un simile atto sarebbe stato più facilmente accettato nel medioevo dove la presenza del diavolo era permanente e persistente, come giusto che sia per chi vuole finire nell'alto dei cieli, o altrimenti detto, evitare gli inferi. 

Diavolo talmente presente da presentarsi fisicamente al vostro cospetto nei momenti di grande difficoltà quali il saltar giù dal letto il mattino.

Quindi basta chiudere e gli occhi ed iniziare ad immaginare: per chi ha fatto il militare le situazioni qui descritte potrebbero ricordare il sergente maggiore durante la scuola reclute. Se questo non fosse il caso immaginatevi di essere un monaco, vi svegliate di mattino presto, o meglio, aprite gli occhi ma percepite che benché non manchi molto non é ancora ora di alzarsi. Al giorno d'oggi corrisponde a quando ci si sveglia alcuni istanti prima della sveglia. Fate però in fretta a sgranare gli occhi e dare un accelerata al processo di sveglia...

Ma ecco il racconto completo

Abbiamo visite 

Dunque proprio a me, non molto tempo fa, Dio ha voluto che un fatto simile capitasse più volte. Al tempo in cui vivevo nel monastero del beato martire Leodegario, che chiamano Champeaux, una notte, prima dell'ufficio di mattutino, comparve davanti a me ai piedi del mio letto una specie di nano orribile a vedersi. Egli era, per quanto posso giudicare, di statura mediocre, con un collo gracile, un volto emaciato, occhi nerissimi, la fronte rugosa e raggrinzita, il naso schiacciato, la bocca prominente, le labbra tumide, il mento stretto e fuggente, una barba caprina, le orecchie pelose e aguzze, i capelli irti e scomposti, denti di cane, il cranio appuntito, il petto gonfio, il dorso gibboso, le natiche frementi, vesti sordide, accaldato per lo sforzo, tutto il corpo chino in avanti. 

Egli afferrò l'estremità del materasso su cui riposavo, scuotendo terribilmente tutto il letto, e disse infine: «Tu non resterai più a lungo in questo posto». Io, spaventato, risvegliatomi di soprassalto lo vedo come l'ho appena descritto. Lui intanto, digrignando i denti, continuava a ripetere: «Non resterai più a lungo qui».


Subito saltai dal letto, corsi all'oratorio e mi prostrai davanti all'altare del santissimo padre Benedetto, invaso dal terrore. Ci rimasi a lungo e cercai di ricordare febbrilmente tutti gli errori e i peccati gravi che in gioventù avevo commesso per indocilità o negligenza, tanto più che le penitenze, accettate per amore o per timore di Dio, si riducevano quasi a nulla. 

Cosi, confuso e angustiato dalla mia miseria, non riuscivo a dire niente di meglio che queste semplici parole: «O Signore Gesù, che sei venuto per salvare i peccatori, nella tua grande misericordia abbi pietà di me».

Va riconosciuto che per averlo visto per pochi attimi presumibilmente con poca luce il monaco ha avuto modo di memorizzare anche i più piccoli dettagli. La scena di lui che corre all'oratorio per recuperare seduta stante eventuali marachelle ricorda molto Benny Hill e le sue scene di corsa accelerata in un rudimentale stop motion.

Un altro succoso episodio, in situazioni analoghe viene menzionato

Motivazioni convincenti per alzarsi il mattino 

Una notte, mentre suonava il mattutino, stanco per non so quale lavoro, non mi ero alzato come avrei dovuto al primo suono della campana; alcuni erano rimasti con me, prigionieri di questa cattiva abitudine, mentre gli altri correvano in chiesa. 

Gli ultimi erano appena usciti, quando lo stesso demonio si mise a salire sbuffando la scala e, con le mani dietro la schiena, appoggiato al muro, ripeteva due o tre volte: «Sono io, sono io, che sto con quelli che rimangono». A quella voce, alzando la testa, riconobbi colui che avevo già visto due volte e non lasciai passare un attimo in più per alzarmi dal letto.

Sarebbe senz'altro utile poter candidamente minacciare i nostri figlioli con trame simili ma (per fortuna) non attecchirebbero più. 
La cara e vecchia minaccia di togliere il wifi rimane un più che valido surrogato a Satana

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