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Il parto nel Medioevo

Nel film "senti chi parla" la mettevano giù sul ridere con un "far passare da un buco grande come un limone un melone". Le complicazioni derivate dal parto possono essere molteplici ed anche mortali. Spesso mi chiedo come facevano una volta a superare momenti così delicati senza tutti gli strumenti che abbiamo oggi, e infatti molte volte non lo superavano.

La mostra temporanea sui corpi nel medioevo (di nuovo!) offre la possibilità di gettare uno sguardo su questo particolare momento.

Gravidanza

In Svizzera come nel resto dell'Europa occidentale la conoscenza della vita prenatale rientrò per sec. nell'ambito del sapere popolare, basato su credenze che univano medicina e magia. 
Lo sviluppo del feto era dedotto dalle nausee, dalla forma del ventre e dalla percezione dei movimenti nell'utero. La non conoscibilità del sesso e del numero dei nascituri era all'origine di numerose speculazioni tramandate dal folclore. 

La gravidanza era un periodo di speranza e di gioia (la donna incinta era "in dolce attesa", attendeva "un lieto evento"), ma anche di angosce (paura per la morte della madre e timore di malformazioni del bambino). Negli ambienti popolari l'arrivo di una nuova bocca da sfamare era spesso vissuto come una maledizione, da cui il ricorso all'Aborto o ancora più frequentemente all'Infanticidio.

Gli inizi dello studio del processo di fecondazione e dello sviluppo dell'embrione risalgono alla fine dell'XI secolo. Tuttavia, la pubblicazione di libri di ostetricia avviene soltanto a partire dall'inizio del XVI secolo. I testi descrivono e illustrano le posizioni normali e problematiche del feto.

Der Swangern Frauwen vnd Hebammen Rosengarten, Eucharius Rösslin, Worms, 1513, carta.

Le doglie

Le partorienti vengono assistite da levatrici o da donne più anziane ed esperte. Di norma si partorisce in casa ed è necessaria l'assistenza di una levatrice esperta, chiamata anche «Wehemouten. Quest'ul tima può somministrare alla partoriente rimedi che inducono il parto, ad esempio il ‹castoreo), o donarle un talismano che aiuti ad avere un buon parto.

Una donna gesticola durante il travaglio, sostenuta da un'assistente. Il disegno a penna colorato è contenuto nel sesto capitolo del trattato d'igiene, dedicato alla gravidanza, al parto, alla cura del neonato e all'educazione.
Illustrazione tratta da una copia del trattato sulla salute Regimen sanitatis di Heinrich Laufenberg, realizzata verso il 1480, Zentralbibliothek Zürich

Il parto

Dal medioevo fino all'inizio del XX sec. la maggioranza delle nascite avveniva entro le mura domestiche. Più raramente il parto si svolgeva nel luogo stesso in cui si manifestavano le contrazioni, se queste ultime coglievano la madre di sorpresa. Gli ospizi disponevano in alcuni casi di un locale destinato al parto, menz. nel XIV sec. a Losanna, nel 1419 a Mont-Joux, nel XVI secolo a Ginevra e nel XVII secolo a Sion.
A Berna e Zurigo gli ospedali divennero luoghi di cura dal XVIII secolo

La levatrice e le sue assistenti assicurano un parto sicuro. I trattati medici descrivono la posizione cefalica e quella podalica come le posizioni naturali del nascituro. Nel caso in cui il parto sia a rischio, la levatrice può eseguire anche piccoli interventi, per esempio un episiotomia. Se sorgono complicazioni o il feto si presenta in posizione anomala, la mortalità materna e infantile è molto elevata. Durante il travaglio molte donne sono prive di assistenza.

Illustrazione tratta da una copia del trattato sulla salute Regimen sanitatis di Heinrich Laufenberg, realizzata verso il 1480, Zentralbibliothek Zürich

Il bagno

Dopo la nascita la levatrice lava il neonato con acqua calda e lo unge d'olio. Si pensa che il bagno quotidiano aiuti a prevenire le malattie. Alle bambine vengono fatti bagni più caldi che ai maschietti.

Illustrazione tratta da una copia del trattato sulla salute Regimen sanitatis di Heinrich Laufenberg, realizzata verso il 1480, Zentralbibliothek Zürich

Cullare

La culla, destinata a calmare i neonati e aiutarli ad addormentarsi, è diffusa fra le famiglie di tutte le classi sociali. Per evitare che cadano, i bambini vengono legati con dei nastri.

Illustrazione tratta da una copia del trattato sulla salute Regimen sanitatis di Heinrich Laufenberg, realizzata verso il 1480, Zentralbibliothek Zürich

L'allattamento

Allattare i neonati al seno è considerato un dovere della madre. Tuttavia, si ricorre anche a balie, che vengono scelte accuratamente per evitare che attraverso questa pratica vengano trasmesse al neonato eventuali caratteristiche negative.

Illustrazione tratta da una copia del trattato sulla salute Regimen sanitatis di Heinrich Laufenberg, realizzata verso il 1480, Zentralbibliothek Zürich

La cura dei bambini

L'educazione dei bambini si concentra su attività e comportamenti conformi al ceto al quale apparten-gono. I giochi fanno parte del processo educativo.
L'infanzia si considera finita al compimento del settimo anno d'età. Da questo momento in poi i bambini delle famiglie contadine e artigiane iniziano a lavorare. I figli delle classi superiori, invece, frequentano le scuole conventuali o vengono preparati a casa ai ruoli specifici del loro sesso.

Illustrazione tratta da una copia del trattato sulla salute Regimen sanitatis di Heinrich Laufenberg, realizzata verso il 1480, Zentralbibliothek Zürich

Il parto ideale

L'immagine intima mostra Anna dopo la nascita di Maria. A partire dal XIII secolo, il bambino è sempre più apprezzato nell'arte, parallelamente al culto di Gesù Bambino sempre più diffuso. Ciò va di pari passo con una grande varietà di rappresentazioni del Natale, della nascita e del puerperio.

La Natività di Maria, territorio svevo, 1500 circa, tempera su tavola.

Maria porta nel proprio ventre il futuro figlio di Dio, che alza già la mano in un gesto di benedizione. L'immacolata Concezione idealizza la gravidanza di Maria 
e lei stessa assurge a modello di tutte le madri.
Maria incinta, frammento di un pannello di pala d'altare, 1505 circa, 
Cham, tempera su tavola.

Il primo bagno
Mentre Maria si riprende dal parto, una levatrice lava il neonato nudo in una tinozza di legno, 
come era consuetudine nel Medioevo. 
Tra le scene natalizie figura anche il primo bagno di Gesù.
Buch der Kunst, dadurch der weltliche - Mensch mag geistlich werden, 
Johann Bämler, Augusta, 1477, xilografia colorata.

Parto presso i Chevsuri

I Chevsuri, benché poco aggraziati, hanno una forza erculea. Superano scalzi montagne innevate portando sulla schiena pesanti fardelli di sale o di altre mercanzie. Poi usano scivolare dai pendii nevosi seduti sui loro mantelli, lanciando a valle le merci e perfino gli animali ai quali si premurano di legare le zampe perché non si spezzino.

Singolare il momento della nascita presso questa popolazione: le donne partoriscono da sole in una tana segregata, senza aiuto. Il marito vigila l'accesso e quando le grida della partoriente fanno capire che il travaglio è penoso, egli, pensando di fare cosa lieta, tira a vuoto alcuni colpi di fucile per incoraggiare la sventurata. Dopo la nascita e nottetempo per non essere sorprese, alcune fanciulle recano alla puerpera affamata pane, latte e formaggio. L'andamento demografico è controllato e ogni donna deve far passare almeno tre anni da un concepimento all'altro. Questo è ritenuto saggio considerate le difficili condizioni di vita e le poche risorse alimentari a disposizione.

Donna khevsur. Fotografia di D.A. Nikitin, 1881.
 
Nel momento della morte il predestinato viene condotto all'esterno della sua dimora di modo che possa chiudere gli occhi in faccia al sole o alle stelle confondendo il suo ultimo anelito con il soffio del vento. E questo, bisogna dire, è davvero commovente.

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