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Museo delle culture Lugano

A vederlo da fuori questo bel palazzotto lo si immagina grondante di meraviglie provenienti chissà da quali paesi. Diciamolo subito: così non é.


Certo al mio arrivo c’eran dei lavori in corso con caratteristico martello pneumatico in sottofondo. Malgrado questo sono riuscito a sbirciare nelle varie sale e il potenziale in cantiere non va a cambiare di molto il giudizio finale.

La parte etnografica

Il collaboratore alla cassa nello spiegarmi brevemente le esposizioni attualmente presenti aveva accennato alla piccola parte etnografica

Il locale é infatti piccolo e a farla da padrone sono divesi samurai sulla parete di sinistra

5 degli 8 pezzi presenti

Ecco, stop, nella stanza ci sono altre tre figure che rispetto agli elaborati samurai passano inosservati e ancor meno osservati sono 3 - 4 teli appesi sulla parte destra del locale.

Altri due degli 8 samurai presenti nella saletta

Sorprendentemente i pezzi più interessanti, a mio vedere ancor più che gli abiti dei samurai, sono 4 pezzi posizionati in posti quantomeno particolari.

All'ingresso della temporanea sui disegni dei bambini ad inizio 900 (vero pezzo forte della giornata), nel sottoscala, un cavallo. A renderlo particolarmente interessante ed intrigante é la completa assenza di indicazioni inerenti la sua provenienza, questo lascia per una volta il potere di fantasticare e lasciare che il visitatore lo collochi nella storia dove più lo aggrada.

Cavallo da sottoscala

Sempre nelle vicinanze del cavallo nell'atrio del vestibolo, un po' in mezzo al nulla una teca con i giocattoli che andavano per la maggiore nelle nostre terre nel secolo scorso. 

Giocattoli risalenti alla prima metà del novecento della Collezione etnografica dello stato

Il terzo pezzo é una scultura rituale in legno. Molto appariscente per le sue forme e posizionato in prossimità dei tavolini all'ingresso

Sezione verticale di un grande palo della «casa degli uomini» impiegato per sostenerne le sommità acuminate dei tetti. La raffigurazione antropomorfa, in origine intagliata alla base del lungo palo, rappresenta l'antenata demiurga che ha dato origine al popolo Sawos (nord del Ghana e Burkina Faso).
Melanesia. Prima metà del XX secolo. 

Il quarto pezzo é in assoluto il più interessante della giornata. Anche lui nella zona relax all'entrata, appeso al pilone portante al centro del locale.

Ad una prima vista é una tavola in legno con incastonati una serie di sassi acuminati naturalmente, tutti orientati nella stessa direzione


Ovviamente la domanda é lo scopo di questo particolarissimo oggetto, penso alla lavorazione della lana o qualcosa di simile prima di leggere il cartellino (che per fortuna c'é), trattasi di un trillo.

Trillo. Spagna. Metà del XIX secolo

Strumento utilizzato per la trebbiatura. Era azionato da animali da traino e fatto passare sul grano e su altri cereali per staccarne i chicchi dalle spighe. È generalmente composto da tavole rettangolari di legno, incur-vate su uno dei lati corti per facilitarne lo slittamento.


Il piano a contatto con il suolo è caratterizzato dalla presenza di centinaia di frammenti taglienti, spesso di pietra, che al passaggio della tavola separavano i cereali dalla paglia.
Probabilmente già usata nella Mesopotamia assiro-ba-bilonese, la tecnica agricola fu poi importata in Europa durante l'antichità greco-romana, ma fu più fortemente radicata nella cultura musulmana, che in Spagna co-nobbe particolare fortuna dall'alto medioevo.

Temporanea #1 - Tibet

Stop. La parte dell'esposizione permanente finisce qui. Il museo ospita però diversi locali che utilizza per le esposizioni temporanee, due sono ufficialmente aperte al pubblico mentre dalla terza arrivano rumori di trapanature, deciso comunque di infilarmi nella parte dove non ci sono gli operai benché non completa.

Si tratta di un esposizione di fotografie sulla vita in altri continenti, ben lontani della nostra realtà. A colpirmi maggiormente sono le foto delle maschere utilizzate in Tibet che già mi avevano colpito al gigantesco museo etnografico di Ginevra




Temporanea #2 - Disegni scolastici di bambini 8-13 anni all'inizio del XX secolo

Sorprendentemente, inaspettatamente la chicca della giornata. In particola modo nella seconda sala ci sono delle vere e proprie opere d'arte.

Nella sua evoluzione, il disegno infantile passa dai primi scarabocchi all'elaborazione di forme semplici che, nei primi anni di età, il bambino combina e arricchisce con disinvol-tura, esplorando le sempre nuove possibilità di raffigurare il proprio mondo.

leri come oggi, la scuola interveniva in tale processo indirizzando l'attività creativa verso obiettivi didattici; in questo modo, di norma, la slancio spontaneo del bambino verso la costruzione di una propria identità espressiva finiva per affievolirsi.

Tuttavia, l'insegnamento forniva anche strategie e strumenti utili a superare la frustrazione che prima o poi i bambini dovevano affrontare, quando in particolare le inadeguatezze tecniche e stilistiche non consentivano loro di restituire visivamente l'estensione e la complessità della relazione con il mondo e dei sentimenti a essa connessi.

Il desidero di progredire e di misurarsi con modelli prestabiliti, come pure la sfida rappresentata dal sottoporsi apertamente al giudizio altrui, anche a quello della giuria di un concorso, si mescolavano così alla spontaneità e alla spensieratezza delle prime sperimentazioni, muovendo i bambini verso l'inelutta-bile superamento dell'infanzia e favorendo il loro avventurarsi in terre inesplorate.

Natura morta (1913) - Bambina di ca.13 anni - Zurigo 

Strumenti di misura (1913-1914) - Bambina di ca. 11 anni - Zurigo

Abitazione tradizionale (1914) - Bambinoi di 12 anni - Berna

Ai margini del bosco (1913) - Bambino di 13 anni - Coira

La fontana (1917) - Bambino di 9 anni - Svizzera

Veduta sul monte Rigi (1920) - Bambino di 11 anni - Zugo

Paesaggio sull'Adlisberg (1916) - Bambino di 12 anni - Zurigo

Casa di paglia a Hausen (1918) - Bambina di 8 anni e mezzo - Windisch (AG)

All'ombra del faggio secolare (1916) - Bambino di 12 anni - Trimbach (So)

Giusto per rimetterci in carreggiata ecco u disegno di una bambino "qualunque" inerente una tipica scena di vita contadina

La fienagione (1903-1913) - Bambino di 9 anni - Männerdorf (ZH)

Temporanea #3 - Artista contemporaneo cinese

Già quando il collaboratore del museo mi aveva detto che al secondo piano c'era una mostra temporanea di un pittore cinese contemporaneo le mie aspettative sono crollate sotto lo zero. Come volevasi dimostrare l'arte contemporanea, quella che in maniera del tutto arbitraria metto sotto il cappello "astratta" non mi va giù e probabilmente non lo farà mai. Forse sono troppo limitato. Voglio comunque proporre almeno un opera del pittore cinese in quanto a ore di distanza non riesco a collegare il titolo all'opera

Banca della Svizzera - 2006 - Inchiostro di china e acrilico su carta di riso

Con questo dilemma lascio il museo dopo una visita che é durata circa un ora, mai avrei pensato sarebbe durata così poco. Decido comunque di acquistare delle cartoline che entrano di diritto nella top 5 di immagine che mi porterò via da qui

Samurai - fine XVI secolo - Giappone

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