Per la data odierna di mercoledì 12 giugno sono in programma la visita a ben 3 danze della morte: sono tutte nel Canton Lucerna, le prime due nell’Entlebuch e relativamente vicine. Inizierò proprio da queste sue per tenermi il gran finale in città a Lucerna per la terza.
L’unica vera preoccupazione é di trovare le due Totentanzt dell’Entlebuch chiuse, così come é capitato ad Andermatt. Non sono sicuro di poter rimediare così facilmente come in quella occasione.
É con questi pensieri che scorgo il campanile della chiesa di Wolhusen, un villaggio incassato in un importante crocevia della zona. Tutto attorno un cimitero che potrei definire a terrazze, tenuto in maniera impeccabile, nella terrazza più in alto la meta: l'ossario.
La porta di entrata dall’ossario é già un programma, presenta tre teschi come ornamento, due al lati e uno sopra al centro
Ci siamo é arrivato il momento di provare ad abbassare la maniglia….
Non c’è nessuno a vedermi ma la mia espressione é di meraviglia pura.

Le figure si trovano su una superficie inclinata senza uno sfondo vero e proprio. La Danza della Morte di Rudolf Meyer è servita da modello, a cui le singole scene si sono avvicinate: Vescovo, Elettore, Nobile, Locandiere, Assicuratore, Monaco.
La serie inizia sulla parete nord con il clero. Il papa in piena regola è accompagnato da due figure di defunti. Una regge la tiara rimossa e gli prende il bastone della croce, mentre la seconda tiene la mano del papa sulla sua spalla. La morte prende il bastone della croce dal cardinale e schiaccia un documento a terra. Il libro e la mitra del vescovo sono già a terra e la Morte, guardando indietro, lo allontana verso sinistra.

Appoggiata all'oculo, che interrompe la fila, c'è una Morte che batte il timpano con delle ossa.
Il sacerdote è accompagnato anche da due figure mortali. Una sta strappando il cappello dalla testa del giovane sacerdote, forse il patrono Leodegar von Meggen, mentre l'altra cerca di prendere una lettera dalla sua mano.
La serie continua sul lato sud con le autorità secolari. L'imperatore è accompagnato da due figure mortali. Una tiene la clessidra verso di lui, l'altra gli ha già sottratto lo scettro e il globo. Il re si affretta a sinistra. La corona è già a terra, lo scettro è in mano alla Morte, che lo sta tirando via per la collottola. L'Elettore si è voltato verso lo spettatore. Allarga le mani in segno di rassegnazione. La spada gli è scivolata di mano, la Morte ha già indossato il mantello, gli afferra il polso e gli toglie il cappello da elettore. Un uomo morto giace a pancia in giù sopra l'oculo successivo, suonando una tromba.
Il nobile è di nuovo in piedi tra due figure morte. Il cappello, la palla e la mazza giacciono a terra. Uno dei morti ha preso il suo cappotto e si sta allontanando in fretta. Le frecce nella faretra lo identificano come un brigante.
La peste del 1628
Appena fuori dal villaggio si erge una stalla dal sapore antico. Una piccola croce davanti ad essa. Rimango sorpreso nel leggere di cosa si tratta; non é la “solita passione di cristo” o la madonna da venerare, no, é ben altro.
A differenza della precedente epidemia del 1611, ma come quella del 1564, nel 1628 la peste si avvicinò alla Svizzera su un ampio fronte. All'inizio del decennio la Francia sperimentò un'epidemia lungo tutta la sua regione marittima settentrionale, che in seguito si sviluppò in una progressione generale verso l'interno della Francia, cosicché nel 1627 una sequenza di focolai si avvicinò alla Svizzera e nel 1628 la peste era ampiamente attiva nella regione di confine dall'Alsazia a Grenoble. L'epidemia coinvolse anche l'Inghilterra costiera e Londra (1625) *7. La peste era presente anche in Olanda e in Renania nel 1622/23 es.
A San Gallo, in un'epidemia che durò dal marzo 1628 al dicembre 1629, si registrarono 1354 decessi. Ancora una volta le comunità rurali a sud della città di Appenzello riportarono grandi mortalità nel 1629: Trogen: 1040, Urnasch: 552, e Herisau : 1409, mentre la parrocchia di Gais con circa 2000 abitanti registrò 288 morti per peste
Tenendo conto la vicinanza di Hasle dove si presenta una seconda Totentanz (e che mi appresto a raggiungere) si direbbe che questa zona sia stata una delle ultime a cancellare queste rappresentazioni artistiche e parallelamente testimonia che erano ben radicate. La peste e il piccolo monumento (mai visto nulla del genere) sono una ulteriore elemento a favore dell’instabilità della vita rappresentata nella danza della morte.
Proseguo, il sentiero affianca il kleine Emmen
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