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Danza della morte di Unterschächen

Certo che se chiedessi a qualcuno se é interessato a seguirmi in un paesino in una valle laterale a sua volta in un Cantone decentrato per vedere un ossario mi sorprenderei di una risposta affermativa. 
Certo, tirare spritz in piazza mentre si disquisisce sull' oroscopo e/o programma in palestra é molto più appetibile…

… o no?

No.

L'ossario

L’ossario si trova adiacente alla chiesa, la posta arriva puntuale, ho circa mezz’ora di tempo per prendere la stessa che aspetta al piazzale del paese.


Salgo con passo slanciato ansioso di aprire la porta e un volta aperta mi blocco di colpo, un imprevisto, c’è un morto. Chiudo subito la porta senza fare un passo in più e mi allontanato di qualche metro per riordinare le idee.

L’ossario evidententemente serve anche come locale in cui esporre i defunti prima del funerale. Da una parte sono fortunato, perché spesso sono presenti i parenti del dufunto in modo da poter accogliere che viene a segnarlo.

Mi chiedo se é etico fare delle foto come se nulla fosse ignorando il defunto, mi chiedo poi anche come reagirebbe un potenziale parente che entrerebbe all'imporvviso mentre scatto fotografie alle figure presenti nell'ossario...

La ridente Unterschächen, sulla sinistra sul piccolo promontorio la chiesa. 
L'ossario rimane esattamente dietro di essa

Descrizione

I sette peccati capitali. La decorazione dell'ossario sorprende per il suo programma iconografico a più livelli. Nella zona del coro si parla di morte, giudizio, paradiso e inferno, accanto alla porta d'ingresso con il purgatorio e sulle pareti lunghe con il mutuo soccorso dei vivi e dei morti. 

La sofferenza e la morte sono le conseguenze della disobbedienza della coppia originale in paradiso, mentre i tormenti del purgatorio e dell'inferno sono la punizione per i peccati personali.

I sette peccati capitali

I sette peccati capitali sono incarnati dalle personificazioni dei sette peccati capitali (peccati mortali), che sono affiancati da figure di morte. I reati che hanno avuto origine in paradiso adornano i due specchi ovali del soffitto della navata. 

Sotto ogni personificazione del peccato c'è un detto in rima di due righe che descrive il reato e le sue conseguenze. Non tutti i testi sono stati conservati nella loro interezza, ma sono di facile comprensione. Due iscrizioni contengono riferimenti alla Bibbia. Nelle personificazioni della lussuria, della gola, dell'ira e dell'accidia, solo la Morte parla in tono di comando o di minaccia. Nel caso dell'invidia e dell'avarizia, i minacciati rispondono e chiedono protezione. L'iscrizione sotto la superbia, il peccato più antico da cui nascono tutti gli altri, è generalizzata: Dio spezzerà violentemente il potere dei superbi.

Datazione
Intorno al 1701 (consacrazione dell'ossario, data riportata sulle vetrate). Riscoperta dei dipinti all'interno e restauro nel 1977.

Artista
Firma incompleta, forse Lukas Wiestner (Wüestner), registrato in Uri 1666-1719.

Cliente
Reverendo Karl Josef Arnold (1657-1736), che come ex studente gesuita aveva anche elaborato il progetto.

Restauri
1977

Condizioni
Affresco

La Superbia appare come una bella donna con gli attributi dello specchio e del pavone

l'Invidia come una vecchia smunta con la parte superiore del corpo nuda,
 i seni pendenti e i serpenti tra i capelli.

I pennacchi triangolari sopra le finestre di destra raffigurano i peccati della carne,

La lussuria come una donna seducente con la parte superiore del corpo nuda
 e gli attributi di un uccello e di una capra

La gola come una donna in abiti trascurati con un bicchiere sollevato, 
una gamba di prosciutto e un maiale.

I pennacchi sul lato sinistro sono dedicati alle personificazioni maschili del peccato.

L'avarizia, o cupidigia, è un vecchio che stringe una borsa di denaro

L'ira è un guerriero che attacca ferocemente con un leone

Il settimo peccato capitale, la pigrizia, è raffigurato in uno specchio ovale sul timpano sopra la porta d'ingresso come una donna introversa e piuttosto massiccia. 
È seduta su un asino che si è sdraiato stancamente.

Le incisioni di Jacques Callot (1592-1635) sono servite da modello, ma le sue figure di diavoli sono sostituite da scheletri.

La pigrizia di Jacques Callot

Altri dipinti sono presenti nell'ossario ma aspetto a scoprire il loro significato prima di pubblicare qualcosa. Così con una nuova piccola avventura alle spalle mi avvio verso l'autopostale fermo sul piazzale che nel frattempo ha già acceso il motore.

Un ultimo sguardo verso la chiesa che domina la vallata.

Commenti

  1. No. Decisamente. No.

    Più leggo le tue avventure e più vorrei farne parte. E non immagini il perché. Ti stupirebbe.

    L.G.

    PS: lo spritz è una delle tante cose che odio. Chi mi conosce lo sa.

    RispondiElimina
  2. OK, nel frattempo continuo a non immaginare

    RispondiElimina

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