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Sulle tracce del Vanoni

La si vede bene dalla strada cantonale la chiesa della Madonna delle Grazie (o anche Santa Maria in Campagna) appena fuori l'abitato di Maggia. Ma se si pensa di trovarla aperta si può incorrere in una spiacevole sorpresa. La chiesa infatti apre solo in determinati giorni e in determinati orari. Il perché lo scoprirò solo quando riuscirò ad entrarci

Grazia ricevuta in valle 
(ex voto - dettaglio - XIX° secolo - Giovanni Antonio Vanoni - Santa Maria in Campagna)

Si perché la prima volta devo accontentarmi di ammirare il suo esterno, ma percepisco che all'interno ci sono opere che non mi lasceranno indifferente


La chiesa della Madonna delle Grazie, detta anche Santa Maria in Campagna, è tra le più antiche in
Vallemaggia, essendo datata 1510. 

Fu costruita dai fedeli di Maggia al posto di una antica cappella che aveva un'effigie della Madonna ritenuta miracolosa. La navata quadrangolare era inizialmente lunga m. 12.50 e larga m. 6.50 (fu prolungata nel1705). L'abside semicircolare volta a oriente.
Alla modestia e sempli
cità della struttura fa riscontro la ricchezza dei dipinti tardo-gotici e rinascimentali che ornano le pareti. 


I primi dipinti, del 1516, sono sulla parete a monte (a sinistra) e hanno carattere votivo. Tra questi spicca una Madonna della Misericordia con i ritratti degli otto membri della famiglia committente nei loro caratteristici costumi. 


Poco sopra due iscrizioni ricordano la terribile carestia che affligge la Valle Maggia tra il 1527 e il
1529; proprio per contrastare questa calamità si decide di decorare la chiesa.

Si notano pure tre personaggi rimasti dell'affresco dell'Ultima Cena del 1526 che scomparve nel 1626 con l'abbattimento della parete per aprire la cappella laterale in stile barocco. In questo riquadro colpisce e intenerisce la presenza sulla tavola di formaggio, salamini, fichi e gamberi di fiume, forse appena pescati nel torrente Maggia.

Nei dipinti del catino dell'abside (1528) dominano la figura della Vergine e del divin Figlio che le pone la corona sul capo, inseriti nella mandorla con angeli osannanti. 
Sulla parete semicircolare dell'abside sono allineati gli apostoli e, al centro è dipinta una Crocifissione.

Veduta d'assieme dell'abside

L'opera pittorica più imponente occupa la parete destra della navata, affrescata nel 1528/29, in una serie di riquadri posti su due registri: in alto la storia di Gioacchino e di Sant'Anna, la nascita di Maria e la sua infanzia, opere di un pittore piuttosto rozzo, popolaresco. 

Il tema del parto é ulteriormente descritto qui

Nel registro inferiore è intervenuto un artista più evoluto, di sicuro valore, che ha dipinto con ispirazione raffaellesca l'Annunciazione, lo Sposalizio, la Natività, l'Adorazione dei Magi, la Fuga in Egitto e la Strage degli Innocenti. Artista sconosciuto che ci ha lasciato gli affreschi rinascimentali tra i più belli nelle valli del Ticino.

La strage degli innocenti in Santa Maria in Campagna

Strage degli innocenti di Raffaello

E il Vanoni?

Le vere opere d'arte sono state le prima che ho notato, appena entrato sulla sinistra una serie di quadretti: si tratta di ex voto dipinti dal solito instancabile Giovanni Antonio Vanoni, pittore di Aurigeno (1810-1886). con ogni probabilità l'artista più noto della valle Maggia.
La signora che funge da custode mi rivela che sono proprio questi ex voto che impongono un minimo di sorveglianza; essi potrebbero venir trafugati per poi esser rivenduti sul mercato nero. 

Ex voto

Con il termine di ex voto si intende un oggetto offerto alla Divinità per una grazia ricevuta e collocato in un luogo di culto a pubblica testimonianza. La pratica dell’offerta votiva è molto antica e si presenta con una grande varietà di forme; quella maggiormente diffusa, dalle nostre parti, è l’ex voto dipinto. 
Nelle parrocchia sono conservate una ventina di tele votive, in gran parte opera di colui che fu definito “il re dell’ex voto”, Giovanni Antonio Vanoni. E dello stesso pittore è la maggior parte degli ex voto presenti nell’oratorio di Santa Maria delle Grazie, in quel di Maggia, raccolta che, per consistenza numerica (38 dipinti), a livello cantonale è sopravvanzata appena da quelle della Madonna del Sasso (167) e della Madonna del Castelletto di Melano (58). Come lo prova anche la scritta che più frequentemente figura su questi dipinti (G. R.), l’ex voto è sempre e in primo luogo rendimento di grazie per un beneficio ricevuto, ma non implica necessariamente la formulazione di un voto. 

Proprio la descrizione dell’evento raffigurato su un quadretto dell’oratorio di S. Maria delle Grazie (il fulmine che si abbatte su Luigi Quanchi lasciandolo illeso), fatta dal graziato stesso, ci aiuta a capire quanto sopra.


Ecco come il Quanchi stesso riferisce l’accaduto in una lettera indirizzata ai famigliari, da Sparks nel Nevada, il 10 settembre 1898:

 “… qualche tempo fà lo scampata bella e vi dirò adesso come. Il giorno 6 agosto pasato ero andato col rastello e la forca a mugiare il fieno nella parte bassa del rancio dove che crescie bene perché non lasciamo andar giù le vache a mangiarlo. A un trato ò visto venire come un grande fuoco sopra di me e un fulmine è caduto proprio sopra la forca che tenevo sula spala sfracassandola dal gran colpo anche il capello che tenevo sulla testa si abruciò tutto e io fui rimasto salvo per puro miracolo. Passato il spavento per il gran fracasso che fece il fulmine cadendo sulla forca e sulla terra sono tapasciato su nel rancio a dirlo con gli altri e siamo venuti giù insieme a vedere il capello ancora abruciatto. Io credo proprio che fui scampato dalla morte per miracolo della nostra Madonna delle Grazie e perciò vi prego di far fare un quadretto da un qualche bravo pitore da metere nella nostra Chiesa con tutti li altri…”.

Il povero Quanchi non ha evidentemente avuto il tempo né la possibilità di formulare un voto che comportasse una promessa di ringraziamento. L’evento è concluso e il graziato ravvisa nello scampato pericolo l’intervento misericordioso della Madonna, alla quale decide di esprimere la propria riconoscenza offrendole il quadro. 

Il contadino che cade dall’albero o che è travolto da un masso, il muratore che cade dall’impalcatura, la giovinetta che precipita dalla rupe o calpesta inavvertitamente il serpente, le tre donne sorprese dall’improvvisa tracimazione di un torrente, non hanno di certo avuto il tempo di formulare un voto. Ma, nella felice conclusione dell’evento di cui sono stati protagonisti, riconoscono tutti la mano della Provvidenza e testimoniano pubblicamente la loro riconoscenza con l’offerta del dipinto raffigurante l’accaduto, fatto appendere alla parete dell’oratorio

Bambinetti monelli

Una parte degli ex voto hanno come protagonisti bambini iperattivi che si ficcano irrimediabilmente nei guaia, dalla caduta dalla pianta, a quella dal ponte o il più classico incidente stradale, anche se non erano veicoli come quelli odierni anche sotto le ruote di un carro o una diligenza si poteva perder la vita


Il ponte é quello presente a Maggia,
 la chiesa parrocchiale di San Maurizio sullo sfondo facilita l'identificazione

Anche questo incidente é avvenuto nel cuore di Maggia, 
riconoscibile anche dalla fontana nella piazza del paese

Le eroine

Basta osservare gli ex voto per capire chi erano le vere eroine dei tempi, donne. Donne perennemente affaccendate con i loro gerli, a portare su e giù dai monti, su irti sentieri merci. Non c'era una viaggio dove la gerla era vuota, viaggi a vuoto non erano previsti. C'é da pensare che gite di piacere in montagna per loro erano indigeste, tutta una vita su e giù a faticare per i sentieri fino alla nausea.

Gli incidenti raccontano di cadute da crepacci, piccole frane o recuperi miracolosi esposti su una cengia

Interessante anche notare le derrate che venivano trasportate, 
si notino tra gli altri un paiolo in rame



Rischiare la vita per quella di una capra. Questo ex voto descrive bene lo stato di povertà dove anche la perdita di una capra poteva trasformarsi in una perdita di un piccolo patrimonio

Anche la caduta da ponteggi é un motivo già osservato in altre occasioni

Miscellania

Segue una carellata di ex voto ancora del Vanoni tra i quali spiccano una storia di una ricerca di un uomo smarrito con varie scene che ricostruiscono la ricerca dello stesso fino al ritrovamento mentre in mano stringe ancora i rami delle piante ai quali presumibilmente si é aggrappato per evitare la caduta

Degna di nota anche la gamba protagonista assoluta di un quadretto, le malformazioni fanno pensare alla gotta.




Emigranti australiani

Non solo l'America, anche l'Australia é stata meta degli emigranti ticinesi con alterne fortune.
Le lunghissime traversate non erano prive di pericoli come suggerisce una delle più belle tele del Vanoni

Navigando verso l'Australia
I migranti diretti verso l'Australia si trovano in una spaventosa tempesta ma hanno la vita salva.
Fanno colletta perché venga dipinto un voto alla Madonna per la grazia ricevuta.
L'autore su commissione é Vanoni

Non solo il Vanoni

Sulla parete opposta a quella degli ex voto del Vanoni ce ne sono una serie di minor qualità artistica ma sicuramente degni di nota. Il primo é quello dell'emigrato Quanchi colpito dal fulmine, e dipinto da lui stesso, che abbiamo visto in precedenza. 

Alcuni posti sembrano predestinati agli incidenti come ricorda l'ex voto seguente


Piuttosto curioso questo incidente di aereo posto sopra la porta di entrata della chiesa. La scritta G.R: non lascia dubbi che si tratti di un ex voto. L'aereo sembra sorretto in aria da alcune figure, facendo pensare a una situazione di estremo pericolo (guasto o maltempo) dove l'aereo é riuscito miracolosamente a non precipitare 


Sulle strette e tortuose strade di valle é quasi inevitabile non incorrere a qualche incidente. In tempi più moderni (1957) un incrocio su un ponte tra un camion carico di legna e una vettura ha rischiato di finire in tragedia. 

Una madonna con Gesù inquietante

Chiudo con un quadro appeso in un angolo: si intuisce subito sia molto vecchio ma quello che colpisce maggiormente é la sensazione di tetro, quasi horror che le facce, o meglio, le loro cupe ombre trasmettono a chi le osserva



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