La bandiera: un oggetto simbolico, di identificazione ed appartenenza. Potersi identificare o anche semplicemente orientare grazie ad una bandiera.
La bandiera non deve toccare terra erano soliti dire gli ufficiali durante la scuola recluta.
Anche nella piccola grande storia svizzera mi sono ritrovato più volte con vicende narranti lotte all'ultimo sangue pur di non perdere la bandiera.
Eroica difesa della bandiera di Zurigo durante la seconda guerra di Kappel. Kambly tiene la bandiera e a sinistra Näf la difende. Rappresentazione del XIX secolo.
Zentralbibliothek Zürich
Sia nella battaglia di Arbedo che in quella di Kappel le bandiere vengono difese allo stremo, passano di mano in mano per essere salvate. Chi muore per la bandiera passa all’istante nell’Olimpo degli eroi cantonali e il suo nome viene tramandato nelle generazioni a seguire

Peter Kolin tiene in una mano la spada e nell’altra quel che resta dell’altro l’insanguinata bandiera di Zugo. In basso a destra l’’alfiere morente che la portava ancora all’asta poco prima di lui
Per renderci conto delle etnie e comunità presenti sul nostro territorio un ottima fotografia generale é composta dagli orti di periferia. Microscopici appezzamenti di terra che permette di coltivare qualche verdura. Ed é proprio qui, in questi ambienti che é nata la tradizione di ogni proprietario di terreno di piantare una bandiera del paese di origini. Una moltitudine di colori.
Ben altro contesto é una bandiera straniera che penzola solitaria da un edificio non di tipo privato.
Kiev? Leopoli? No. Collegio musicale di Winterthur.
La bandiera Ucraina svetta solitaria nel bel mezzo della cittadina zurighese
Tra le chiacchierate da bar di paese a cadenza regolari usciva il discorso del diritto di esporre una bandiera straniera alla condizione che fosse esposta anche quella del paese ospitante. Poi ci si avventurava allo step successivo menzionando persino le proporzione delle grandezze che le due bandiere dovessero avere
Già, ma cosa dice la legge? In tal proposito trovo un interpellanza del 2011 che parla chiaro
Una disposizione legale che consenta di esporre una bandiera straniera soltanto se affiancata da una bandiera svizzera di uguali dimensioni costituirebbe un'ingerenza sproporzionata nell'ordinamento liberale della Svizzera. Non è compito della Confederazione prescrivere se, quando e dove le persone fisiche o giuridiche possono esporre bandiere straniere su suolo privato.
Le espressioni non verbali e le comunicazioni simboliche quali, per esempio, l'esposizione di una bandiera, rientrano nel diritto fondamentale della libertà di opinione e di espressione, sancito dalla Costituzione federale (art. 16 della Costituzione federale della Confederazione svizzera del 18 aprile 1999).
Per quel che riguarda esporre una bandiera svizzera delle medesime dimensioni di quella straniera
Una tale imposizione restringerebbe non soltanto la libertà personale, ma anche quella di opinione e di espressione. L'ingerenza nei diritti fondamentali deve essere giustificata, tra gli altri, da un interesse pubblico, quale ad esempio la protezione dell'ordine, della tranquillità e della sicurezza pubblici e della moralità.
Il fatto di esporre una bandiera straniera non denota di per sé una mancanza di rispetto nei confronti della Svizzera. Viceversa, l'esposizione di una bandiera svizzera non costituisce necessariamente un segno di rispetto nei confronti del nostro Paese.
Danimarca 1915
Risulta che a livello europeo sono solo poche le
nazioni che impongono l’obbligo di consentire l’esposizione di bandiere straniere solo se
accompagnate dalla bandiera del proprio stato (v. es. di Danimarca e Polonia).
Una normativa danese risalente a un decreto reale del 1915, vieta di esporre bandiere straniere. In casi eccezionali, la polizia può autorizzare l'esposizione di bandiere straniere. Di principio, tale autorizzazione è concessa soltanto per eventi speciali, quali ad esempio congressi internazionali, esposizioni, tornei, ecc., e vale soltanto per la durata dell'evento.
Frontespizio di una delle opere del professor Paul-Henri Mallet, pubblicata a Copenaghen nel 1755 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna).
La normativa danese limita dunque la libertà di espressione in una forma che non corrisponde allo spirito della legge per la protezione degli stemmi (che non prevede alcun obbligo di autorizzazione).
Conclusioni
La risposta dell'interpellanza sostiene inoltre
In sede istituzionale (a livello federale e cantonale) gli stemmi, i simboli e le bandiere sono adeguatamente salvaguardati.
Per quanto riguarda il privato cittadino non si ritiene necessario intervenire con direttive e prescrizioni particolari in situazioni o eventi temporanei, quali manifestazioni sportive, lasciando al cittadino il compito di rispettare le regole di convivenza e tolleranza del paese ospitante.
Sorprendentemente rispetto a quello sempre sostenuto nelle chiacchere da bettola ognuno può quindi esporre la bandiera che meglio crede senza temere di ledere la sensibilità, o peggio ancora, di andare contro le leggi dello stato ospitante, in questo caso la Svizzera.
Per quel che riguarda le istituzioni sono invece ""adeguatamente salvaguardati", ovvero "non ti preoccupare, ci pensiamo noi ad agire in maniera corretta."
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Sarà ma la solitaria bandiera dell'Ucraina che penzola dal collegio musicale di Winterthur meriterebbe una revisione di questa legge, almeno a livello istituzionale penso sia il minimo che si possa chiedere
Bandiera marezzata d'ordinanza del reggimento Diesbach (1764-1785) al servizio della Francia. Acquaforte di Hubert François Gravelot (Museo nazionale svizzero, documentazione).
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