Ci sono Cantoni che hanno la fortuna di avere un eroe in cui potersi identificare. Alcuni sono conosciuti a livello nazionale (Tell, Zwingli), altri sicuramente a livello cantonale (Adrian Von Bubenberg (BE), Hans von Hallwyl (AG)) altri a livello regionale (Stefano Franscini e capitano Stanga per la valle Leventina)
Per il canton Vaud ci sono diversi personaggi famosi, ma se andate a Losanna é praticamente impossibile non incappare nel nome del maggiore Davel
Statua del maggiore Davel al castello St. Maire
Nato il 20 ottobre 1670 a Morrens (VD), protestante di Riex.
Celibe.
Dal 1676 Davel vive a Losanna e frequenta l'università.
Nel 1688 divenne notaio e geometra e si trasferì a Cully. Nel 1692 entrò nel servizio estero, prima in quello di Guglielmo III, Stathouder d'Olanda e re d'Inghilterra, e poi in quello del re di Francia (1708-1711).
Tornato a Cully, riprese la carriera di notaio nel 1712. Nello stesso anno partecipò alla campagna di Villmergen, dove la sua freddezza gli valse una certa fama.
Berna lo nominò poi gran-maggiore (da cui il nome di maggiore Davel) e comandante del distretto di Lavaux nel 1717.
Azione!
L'epopea del martire vodese é ben rappresentata nella cattedrale di Losanna

La vetrata nella cattedrale di Losanna
Accogliendo il malcontento latente nel Pays de Vaud (in particolare durante l'affare del consenso*) e, come se fosse stato chiamato da Dio (durante la vendemmia del 1691, gli apparve una giovane donna nota come la "Belle Inconnue" che gli rivelò il suo destino), mise in atto da solo una strategia per liberare il Pays de Vaud
L'apparizione
Il 25 marzo 1723 convocò le sue truppe per una rassegna nei pressi di Puidoux
Il 31 marzo 1723 mobilitò da 500 a 600 uomini, armati ma senza munizioni, e li condusse a Losanna, in Place de la Cathédrale, in un momento in cui tutti i balivi si trovavano a Berna per assegnare gli incarichi governativi.
La marcia su Losanna con 600 soldati non armati
Lì convocò una riunione del consiglio comunale e presentò un manifesto in cui criticava il governo bernese per numerosi abusi. Pubblicò quindi il suo piano per l'autonomia del Pays de Vaud.
Voleva “la piena, completa e sicura liberazione dalla dominazione di Berna ”.
Il Consiglio Comunale finse di interessarsi a queste rimostranze, ma allo stesso tempo inviò un immediato rapporto segreto a Berna.
Lo arrestarono il 1° aprile e lo rinchiusero nel castello di St Maire.
Al momento dell'arresto, dichiarò: “Mi rendo conto che sarò la vittima di questa vicenda; ma non importa! Il mio Paese ne trarrà qualche beneficio “
Il dipinto mostra l'arresto come avvenuto in place de la Palud. L'arresto vero e proprio avvenne nella residenza del controllore de Crousaz.
Il suo manifesto (diverse pagine di critica al regime bernese) fu accolto come un atto di ribellione.
Le loro Eccellenze a Berna volevano sapere chi fossero i suoi complici. Anche sotto tortura, sostenne che la sua impresa gli era stata suggerita direttamente da Dio e che non aveva complici. Non potendo difendersi, il 17 aprile 1723 fu processato dal tribunale di Losanna composto da borghesi e cittadini della rue de Bourg riuniti nel cortile del castello e condannato a morte.
Oltre alla vetrata é dedicata una targa all'entrata della cattedrale in cui viene definito martire dei diritti e della libertà vodesi. L'arrivo delle truppe rivoluzionarie francesi nella Confederazione segna la fine del sistema dei baliaggi. Vaud é finalmente libera e può finalmente glorificare il suo eroe
L'esecuzione
Quest'opera, la più monumentale di tutti i dipinti di Charles Gleyre, fu commissionata per volere di Marc-Louis Arlaud, che fondò il Museo nel 1841. Egli fornì i fondi e scelse il soggetto, il maggiore Jean-Daniel-Abraham Davel (1670-1723), eroe della lotta vodese per la libertà dal giogo di Berna.

Charles Gleyre (Chevilly, 1806 - Parigi, 1874)
L'esecuzione del maggiore Davel, 1850
Olio su tela, 300 x 270 cm
Commissionato dal Cantone di Vaud, 1845
Musée cantonal des Beaux-Arts de Lausanne
L'artista scelse di raffigurare il maggiore poco prima della sua esecuzione. Davel fu decapitato il 24 aprile 1723 sulla spiaggia di Vidy. Le sue ultime parole furono un discorso in cui dichiarava di essere morto per la libertà con gioia: il suo grido audace "questo è il giorno più bello della mia vita" è rimasto negli annali della storia svizzera.
Gleyre ha svolto molte ricerche prima del dipinto, aiutato dallo storico Juste Olivier. Provò molte idee in schizzi a matita e dipinti preparatori. Alla fine decise di raffigurare Davel su un terreno rialzato, affiancato da due ministri e dal boia con il suo assistente. In primo piano ci sono due soldati, mentre sullo sfondo una folla si è radunata davanti al lago, gelida e muta per il terrore. La posa di Davel, con un braccio alzato mentre pronuncia il suo discorso, riecheggia gli eroi dell'antichità. La figura ricorda sia La Mort de Socrate (Morte di Socrate, 1787, New York, Metropolitan Museum of Art) di Jacques-Louis David, sia Cristo che predica.
Il dipinto fu completato nell'autunno del 1850 e accolto trionfalmente a Losanna, diventando un esempio iconico della pittura storica svizzera. Fu distrutto da un piromane nel 1980: tutto ciò che sopravvive è un frammento che mostra il soldato sulla destra che si nasconde il volto.
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