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Danza della morte di Sigirino

Mentre mi avvio verso l’ultima danza della morte prevista per il tour MMXXIV, ripenso e cerco di elaborare ulteriormente le riflessioni emerse nella giornata di ieri.

L’importanza di usare al meglio il tempo concessoci é la reazione naturale alla fugacità della vita, all’improvviso un ricordo di gioventù mi viene incontro: penso agli autoscontri. Quelli presenti alle giostre che facevano tappa per qualche giorno ogni anno.  L’obiettivo nell’autoscontri era cercare di far rendere al meglio il gettone della corsa andando ad impattare il più possibile. Inesorabilmente la corsa finiva ma lo sconforto della “fine dei giochi” era attenuato se il tempo sulla macchinetta era stato sfruttato a dovere.

Questa semplice teoria si sposa bene nell’ aforisma di Leonardo Da Vinci

"Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire,
così una vita bene usata dà lieto morire."


Con questa nuova chiave di lettura mi avvio. 
Il mio percorso di oggi mi porta da Bironico a Sigirino, precisamente al portico davanti alla chiesa dedicata a Sant'Andrea

Parte anteriore del portico

Durante il percorso ho maniera di visitare la chiesa di Bironico e quella di Mezzovico, in entrambe ci sono opere che testimoniano il terribile passaggio della peste.

Dipinto della chiesa di Bironico.
San Rocco veglia su un lazzaretto. Un monatto trascina un morto di peste da una tenda. Dietro di lui un uomo si copre le vie respiratorie. Un prete benedice una donna sulla sinistra. Miseria e disperazione ovunque. Questo doveva trattarsi di un lazzaretto sul nostro territorio

Nella chiesa di Mezzovico un altare é dedicato a San Carlo Borromeo che fece visita nelle nostre valli. In un immagine San Carlo conforta un moribondo

Questo mi porta ad ulteriori osservazioni e riflessioni, nell’anno domini MMXXIV (oggi) abbiamo molti meno impedimenti per utilizzare al meglio il nostro tempo: nessuna peste in corso, la possibilità di spostarci, un sacco di potenzialità e servizi a nostra disposizione. La vita é li solo da cogliere.

Con questi pensieri sempre più limpidi, dopo 8 km giungo in vista della chiesa di Sigirino


So solo che quello che cerco é all'esterno della chiesa. Appena varco l'arco lo sguardo va di istinto nella piccola cappella.


Il dipinto al suo interno benché spettacolare ed apprezzato non offre ulteriore spunti di riflessione


Poi mi giro e finalmente vedo l'opera, si tratta di un unica coppia ma con un messaggio ben chiaro

Uno specchio dell'orgoglio umano - anno 1669

Un sovrano cerca di corrompere la morte con un ricco piatto. La morte però alza la mano e lo rifiuta, incorruttibile e inesorabile fa il suo corso, essa infatti detiene già lo scettro e indossa un cappello da sovrano. La "solita" clessidra é presente ai piedi della stessa

Un tema toccato in tutte le danze della morte: essa colpisce inesorabilmente senza distinzione e tutto il denaro accumulato in una vita risulta completamente inutile al suo cospetto. 
Questo aggiunge un ulteriore punto di riflessione sul reale influsso delle cose materiali che dovremo comunque salutare al momento del commiato. Forze e soldi andrebbero preferibilmente spesi in esperienze piuttosto che beni materiali. Un investimento in questo senso aumenta il ventaglio di esperienze a nostra disposizione.

Sento che sono sulla giusta via, ma non mi accontento, sento che devo aggiungere un ultimo capitolo, un ultimo messaggio per chiudere questa piccola grande avventura sulle tracce della morte

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