Quando entro nel monastero di Disentis ad accogliermi alla cassa c'é un monaco. Parla solo tedesco. Nota subito il mio interesse e mi riempie di prospetti e guide al museo. Così decido di snocciolargli la domanda principale per cui sono qui: "passarono i Turchi di qua a mettere tutto a fuoco vero?"
Sorride il monaco , é divertito, ci tiene subito a precisare che si trattava di saraceni
Mamma li turchi!
Sono ben 5 anni che la parte museale del monastero di Disentis é chiuso e oggi spero di scoprire qualcosa di più. La chiesa principale l'ho già visitate almeno un paio di volte e uno dei dipinti sotto la volta mi é rimasto particolarmente; raffigura proprio questo evento in tutta la sua tragicità; tre soldati saraceni mentre lasciano il monastero con calici e crocefissi d'oro sotto braccio mentre monaci e preti giacciono in un bagno di sangue, sangue ancora intento a sgorgare in maniera copiosa da occhi e crani.
L'invasione dei saraceni nel 940 - Fritz Kunk 1914-1925
Come se non bastasse il ghigno di un saraceno é degno del più cattivo dei cattivi delle storie di Walt Disney. Per dare il tocco finale tutto attorno sta andando tutto a fuoco
Il terrore di ogni genitore, le brutte compagnie che i propri figli devono evitare come la peste
Oltre al dipinto ad impressionarmi é quanto vicini da casa sono arrivati, vorrei tanto sapere se si sono fermati ai piedi del passo dell'Oberalp.
Poche le informazioni sulle brevi guide consegnatami:
"...Il libro di fraternizzazione di Reichenau dell'810 elenca già 164 nomi reatini, alemanni, franchi e lombardi. La prima prosperità ebbe una brusca fine con l'invasione saracena del 940. I monaci fuggirono al Grossmünster di Zurigo, ma tornarono e iniziarono a ricostruire l'abbazia"
Il dizionario storico della Svizzera aggiunge poco altro alla voce del monastero:
"Secondo la tradizione, la distruzione del convento carolingio è da collegare con l'invasione degli "Ungari", mentre le ricerche dimostrano che essa fu causata da quella dei Saraceni nel 940."Ma é molto più completo alla voce sui saraceni:
"..Termine utilizzato correntemente nel Medioevo per designare i musulmaniLe spedizioni dei Saraceni nel territorio svizzero, compiute da piccoli gruppi mobili di guerrieri pratici della montagna, stanziati nella fortezza di Frassineto (La Garde-Freinet presso Saint-Tropez), ebbero luogo unicamente nel X secolo e toccarono solo l'area alpina.
Attestati dall'890 ca. nella Provenza orientale e nelle Alpi liguri e piemontesi, i Saraceni fecero la loro comparsa in Vallese già negli anni 920-930 e un decennio più tardi nella Rezia curiense. Le cronache e gli annali riportano frequenti scorrerie ai danni di pellegrini diretti a Roma, compiute lungo i valichi alpini temporaneamente sotto controllo saraceno. Il saccheggio dell'abbazia di Saint-Maurice (940) e, probabilmente nello stesso anno, l'assalto alla sede vescovile di Coira costituirono gli episodi salienti della loro attività sul territorio sviz. I monaci di Disentis fuggirono a Zurigo e la loro abbazia fu gravemente danneggiata. La distruzione della chiesa dell'ospizio di Bourg-Saint-Pierre sulla via del passo del Gran San Bernardo è attestata da un'iscrizione.
Gli archeologi non hanno finora rinvenuto rifugi o insediamenti saraceni nelle Alpi svizzere L'ipotesi, formulata a più riprese, dell'etimologia araba di alcuni nomi di luogo e di montagne del Vallese non è confermata dalla ricerca linguistica.
Molto ingenuamente mi ero immaginato i saraceni in arrivo da est, da Coira, e ancor prima dall'Austria, seguendo la stessa costa utilizzata per l'attacco a Vienna
Trovo poi altre informazioni complementari.
Nel IX e X secolo diverse aree, oggi appartenenti alla Svizzera, vennero minacciate dai saraceni (colonializzatori musulmani). La loro origine precisa rimane un mistero, ma si sa che si mossero da una base in Provenza, nel sud della Francia, verso l'Italia settentrionale, impossessandosi dei passi alpini occidentali. Ad est, si spinsero fino a Coira e arrivarono quasi a San Gallo prima di ritirarsi di nuovo verso occidente. Vennero infine cacciati dai locali eserciti franchi.
Mamma li francesi
Molto ingenuamente (di nuovo) associo poi il dipinto in bella evidenza il primo piano del museo all'interno del monastero ancora all'episodio dei saraceni
Poi osservando da vicino gli uomini che stanno per entrare nel monastero si capisce subito che si tratta di uomini in uniforme con tanto di fucile, ben lontano dei semi nudi e rudi saraceni
Leggendo il commento di fianco al dipinto, anzi EX VOTO, l'episodio viene chiarito
Le truppe di occupazione francesi diedero fuoco al villaggio e al monastero il 6 maggio 1799. Nonostante alcune imprecisioni nella rappresentazione, le chiese, le cappelle e le singole case possono essere chiaramente identificate. L'immagine è una supplica a Maria affinché protegga Disentis da gravi disgrazie in futuro.
L'Illuminismo portò uno spirito universale e scomodo nel monastero di Placidus Spescha (1752-1833) e portò il conflitto armato nell'Oberland grigionese sulla scia della Rivoluzione francese.
Nella seconda guerra di coalizione (1799-1801), Disentis fu coinvolto nella guerra tra Francia e Austria. L'erudito frate Placidus Spescha tentò invano di fare opera di mediazione.
Il 6 maggio 1799, i francesi incendiarono il villaggio e il monastero di Disentis. Gli archivi e la biblioteca furono distrutti e i tesori artistici furono confiscati come contributi di guerra. L'abbazia perse i suoi possedimenti in Valtellina e quasi la metà dei suoi beni.
Ciò che rimase furono “macerie e debiti”.
Ecco quindi finalmente chiariti i due dipinti che ritraggono il monastro di Disentis in fiamme e depredato, si tratta di due episodi a 900 anni di distanza uno dall'altro, come a testimoniare che la tanto agognata evoluzione e progresso portano allo stesso identico fuoco distruttore
Oltre a questi due picchi tragici per onor di cronaca riporto due righe inerenti i periodi compresi tra i due eventi
Medioevo feudale
Gli imperatori tedeschi utilizzavano il Passo del Lucomagno per recarsi in Italia. Disentis divenne un centro di interesse politico. Come signori feudali, gli abati erano responsabili degli eventi della valle. A partire dal XII secolo, le comunità della valle si rafforzarono e l'influenza del monastero iniziò a diminuire. Gli abati giocarono comunque un ruolo importante nell'unione delle dinastie retiche e delle comunità giudiziarie grigionesi per formare la Lega Grigia. Nel 1497, la Lega Grigia fu ammessa alla Confederazione Svizzera come luogo associato.
Rappresentazione storicizzata del Giuramento di Vazerol di Ludwig Kühlental, intorno al 1840-1850
Per molto tempo si è creduto che il “Giuramento di Vazerol” avesse segnato la nascita del Libero Stato delle Tre Leghe. Da quel momento in poi, ogni Lega si alleò separatamente con le altre, ma l'alleanza comune con tutte e tre le Leghe avvenne solo nel 1524 con la Lettera di Alleanza di llanz. Riproduzione, Museo Retico
Il periodo barocco
Dopo il difficile periodo della Riforma e la visita del cardinale Carlo Borromeo nel 1581, il monastero e la scuola riuscirono a consolidarsi nuovamente. Il teso periodo barocco risentì dei disordini nei Grigioni, della carestia, della peste e della caccia alle streghe, ma portò anche a un rinnovamento spirituale e religioso. Il nuovo edificio barocco con monastero e chiesa conventuale del 1685-1704 ne è un'espressione.
Tanto per togliere la curiosità ecco come appare parte del monastero oggi

Il monastero di Diesentis - gennaio 2025
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