Non é tutto Grütli ciò che luccica
Vedendo tre persone che alzano una mano a mo di patto il pensiero corre subito al Grütli, e per uno svizzero é normale. Però é giusto sapere che non ci fu solo quello di patto anzi. Nella intricatissima rete di patti e accordi trasversali risulta difficile districarsi e fare il Focus sui patti veramente importanti.
Quello di Trun raffigurato qui, come vedremo in seguito, é solo un importante tassello che porterà queste terre dei Grigioni ad allearsi e a diventare un Cantone unito. Se la Confederazione Svizzera é diventato un vero e proprio paese plurilinguistico fu solo con l'arrivo di Napoleone che istituendo la Repubblica centralizzò il potere della Confederazione. I Cantoni dei Grigioni fecero questo passo di aggregare terre con lingue diverse ben 500 anni prima.
Storia delle tre leghe
La fine del feudalesimo
Il Castello di Mesocco è la testimonianza più imponente del Medioevo grigionese. Una fortezza ritenuta espugnabile solo per tradimento o per fame.
Ma le cose cambiano con il passaggio all'epoca moderna, sia i signori feudali che i loro castelli perdono la loro funzione. Il potere non è più nelle loro mani, ma in quelle dei comuni uniti nelle tre leghe. E per far fronte alle nuove sfide queste portano via dapprima i cannoni. E poi nel 1526 vanno oltre: decidono di abbattere i castelli perché se il castello non è protetto, non c'è un personaggio veramente all'altezza, non è assicurato, diventa un pericolo mortale. Per far questo hanno impiegato dall'8 gennaio al 20 novembre l'anno dopo.

In soli due anni si smantella questa fortezza e lo stesso destino tocca a molte altre torri e fortificazioni dei grigioni. Con la demolizione si chiude un'epoca, quella del feudalesimo.
Le signorie dei Grigioni
Ma facciamo un passo indietro nel tardo Medioevo. Allora numerosi signori controllano il territorio dei grigioni. Nel Moesano ci sono i de Sacco. Davos è controllata dai conti di Toggenburgo, la Domigliasca dai signori di Rhäzüns. La Valmonastero, Poschiavo e Taraspe, Combormio e la Valvenosta sono amministrate dai signori di Matsch. Anche il vescovo di Coira non è solamente capo spirituale dell'intera diocesi, ma anche signore temporale della sua città e di alcune vallate fra cui l'Engadina e la Bregaglia.
Il patto di Trun del 1424
Veniamo quindi al dipinto di apertura e al patto di Trun, che si incastra ora nella grade Odissea dei Grigioni .
Fra i cimeli c'è un curioso pezzo di corteccia, è quanto rimane dell'acero di Trun.
Si dice che il Patto Grigio sia stato giurato il 16 marzo 1424 sotto l'acero della Cappella di Sant'Anna e che il patto sia stato giurato nuovamente qui all'aperto ogni pochi anni. Verso la fine del XVIII secolo, l'acero di Trun divenne sempre più simbolo di libertà nei Grigioni. La tempesta del 28 giugno 1870 fa cadere il vecchio tronco. Una parte fu portata al Museo Retico e un'altra parte fu trasportata in una processione cerimoniale al Cúort Ligia Grischa, l'attuale museo, il 20 aprile 1890.
A voler combattere sono certamente i signori feudali, ma al contempo i signori hanno bisogno del sostegno delle comunità locali perché sono i comuni a fornire i soldati. Chiaramente i feudatari non fanno la guerra in prima persona, ma reclutano i contadini.
Questa interdipendenza porta progressivamente a nuovi equilibri. I signori devono fare dei compromessi con i sudditi concedendo più diritti alle comunità.

Ogni pochi anni - l'ultima volta nel 1778 - i messaggeri dei consiglieri giurano nuovamente la Confederazione sotto l'acero di Trun. Ogni volta veniva letta la Carta federale del 1424.
La nascita delle tre leghe
E accanto alla Lega Grigia sorgono negli stessi anni due altre alleanze di comuni e signori, la Lega Cadea o Casa di Dio con i territori controllati dal Vescovo di Coira e la Lega delle Dieci Giurisdizioni al Nord.
Per tutte e tre l'intento espresso è quello di preservare la pace, ma la sete di guerra non si placa. Dalla metà del Quattrocento c'è una collaborazione sempre più stretta fra le leghe retiche. C'è anche una sorta di parlamento, la Dieta, che riunisce i delegati delle tre leghe, anche se formalmente non c'è ancora la Repubblica Unitaria. Pure le azioni di guerra fanno parte dell'agenda politica.
Mire sulla Lombardia
A far gola ai Grigioni ci sono i territori Lombardia a sud, la Valtellina, Bormio e Chiavenna. A Tirano, nei presti delle antiche mura della città, incontriamo Saveria Masa, storica valtellinesi.
Durante la fine del Quattrocento le tre leghe si resero sempre più consapevoli dell'importanza per loro di espandersi a sud dello spartiacco eretico, quindi verso quelle valli come la Valtellina e la Valtiavenna che confinavano direttamente con il Milanese e la Repubblica di Venezia. Il commercio con la pianura era fondamentale per le tre leghe per poter acquisire e importare merci di prima necessità, come i grani, le spezie, i tessuti, ma poi anche per esportare i prodotti delle tre leghe che erano i bestiami, i prodotti dell'allevamento, della lavorazione legno, ma la stessa manodopera.
In Lombardia si osservano con preoccupazione le ambizioni Rrtiche. Proprio per questo motivo il duca di Milano, che era all'epoca Ludovico Sforza detto in moro, concepì un grande progetto di fortificazioni. Cinse di mura la città di Chiavenna e fortificò proprio il borgo di Tirano facendo origine una cinta di mura e anche costruendo un nuovo castello. Tutto questo sforzo difensivo sarà però inutile perché nel 1500 Ludovico il Moro non viene scalzato dai grigionesi ma dai francesi.

12 anni dopo i grigionesi ne approfittano entrando quasi come liberatori in Valtellina, a Bormio e a Chiavenna. Le leghe diventano così una potenza regionale pur non avendo un'organizzazione centrale. La lacuna verrà colmata a Ilans nel 1524.
Il patto del 1524
Ilanz é il capoluogo della Lega Grigia, è qui che nel 1524 si sigla il patto che fa delle tre leghe retiche una repubblica.I delegati di tutte le valli arrivano per risolvere i problemi più scottanti del tempo. Sembra che tutti siano coscienti che gli accordi informali di un tempo non bastano più ormai. Ci vogliono regole scritte e condivise.
Nella sala del consiglio, distrutta alla fine dell'Ottocento, si incontrano i 64 delegati, uno per ognuno dei 52 comuni giurisdizionali. Alcuni comuni più grandi ne inviano due o persino tre. Con loro ci sono anche i signori feudali che hanno ancora un certo potere. Il vescovo di Coira, l'abate di Disentis e Giovanni di Marmorera, signore di Rähzüns.

Si giura di voler essere innanzitutto buoni, fedeli e cari confederati in perpetuo, finché ci saranno valli e monti.

I segretari della repubblica
Questa pergamena, identica a quella di un vent'anni prima, è la base costituzionale della Repubblica delle Tre Leghe. Rimane in vigore per quasi 300 anni, fino all'invasione di Napoleone del 1798 che porta alla perdita dell'autonomia retica e all'annessione dei grigioni alla Svizzera.
Concordia insuperabilis
Rappresentazione allegorica delle Tre Leghe: nel dipinto a olio Concordia insuperabilis, che il Consiglio di Coira fece eseguire nel 1641, dopo aver superato la fase peggiore delle turbolenze grigionesi .
I tre legittimi detentori dello scudo delle Tre Leghe sono combinati in una figura trinitaria, simboleggiata da attributi.
Una figura di guerriero - o tre figure di guerrieri simbioticamente intrecciate - barbuto, con un'armatura in stile antico, simboleggia (allegorizza) la sovranità, l'unità e il potere difensivo dei Drei Bünde: La spada sta per San Giorgio, lo scettro per la Madonna e la clava per l'Uomo Selvatico!
Come Jakob Stampfer nel 1548, anche Mathias Füssli combinò gli stemmi delle Tre Leghe in un unico scudo nel 1641. Questa combinazione può essere considerata come lo stemma retico.
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