Alcune fonti mi suggeriscono che in questa ridente cittadina urana é presente una danza della morte.
Dipinto murale sulla parete esterna meridionale della chiesa parrocchiale di Sant'Andrea, probabilmente realizzato da Friedrich Schrötter, tra il 1629 e il 1659, ridipinto nel 1755, incendiato nel 1769, restauro previsto.
Forte di quel “restauro previsto” decido di usare qualche ora di una uggiosa giornata approfittando della vicinanza al mio paese di residenza.
Impressione confermata appena giungo sul posto
Nisba, all’interno la “solita” serie di quadretti inerenti la passione di Cristo.
Colpo di fortuna numero 1: prevosto con perpetua allegata.
Approfitto per chiedere lumi al massimo esponente della chiesa “Totentanz?” Ripete sorpreso l’uomo. Mi dice di essere nuovo e si rifà subito sulla perpetua. Lei invece fa parte dell’inventario e racconta dell’incidente; solo la parte nord contiene ancora le parti originali. La parte sud é stata ristrutturata. La conferma definitiva c’è l’ho con il
Colpo di fortuna numero 2: libretto illustrativo sulla storia degli edifici partocchiali di Attinghsusen e dintorni
A partire dal 1485, Attinghausen ebbe un proprio parroco. Già nel 1487 ricevette dal vicario generale di Costanza il permesso di ampliare e ristrutturare la chiesa. La navata fu allargata a sud e il muro fu ricostruito a filo del campanile, mentre il coro fu ampliato a est con un'estremità poligonale.
Lo stile gotico fu determinante nella ristrutturazione. Finestre a sesto acuto, altari alati e dipinti murali ornano l'interno, chiuso in alto da un semplice soffitto in legno.
A questo periodo risalgono lo stipite della porta rivolta a nord e la casa dei sacramenti nel coro. Nel 1520 il vescovo ausiliare di Costanza benedisse la chiesa e consacrò gli altari.
Al rinnovamento strutturale seguì l'indipendenza giuridica. Nel 1547 la cappella ottenne il diritto di battezzare. Intorno al 1600 fu possibile staccarsi dalla chiesa madre di Altdorf e diventare una parrocchia indipendente.
Nel 1659, il pittore urano Friedrich Schröter ridipinse la chiesa. L'opera del maestro, la cui abilità può essere ammirata ancora oggi, ad esempio nella cappella Zwyerkapelle di Altdorf, era sicuramente impressionante e ricca di contenuti. All'esterno si trovava anche una danza della morte, probabilmente rivolta a sud verso il cimitero.

Al passo con i tempi, nel 1755 gli abitanti di Attinghausen fecero ristrutturare la chiesa sotto la direzione del capomastro del Vorarlberg Jakob Moosbrugger nello stile barocco prevalente all'epoca. Tra l'altro, la navata fu allungata di circa 2 metri verso ovest, furono installate una galleria e una volta modanata e il terminale gotico della torre fu sostituito dalla cupola barocca. Di questo periodo si sono conservate le stazioni della Via Crucis, che ora sono state reinstallate nella chiesa.
Il martedì della Settimana Santa del 1769, un incendio scoppiò nella canonica e si propagò rapidamente alla chiesa e all'ossario. Due ore dopo, tutto ciò che non poteva essere salvato giaceva in rovina. Solo i mattoni resistettero all'elemento devastante.
Il villaggio si mise subito all'opera per ricostruire. Jakob Singer, probabilmente il più importante architetto di chiese della Svizzera centrale dell'epoca, fu assunto come maestro artigiano per il progetto. Al momento era impegnato nella costruzione della chiesa parrocchiale di San Martino a Svitto. Fu assistito da un gruppo di squisiti artisti e artigiani, tra cui i fratelli Scharpf, stuccatori, e il pittore Johannes Schuler, tutti provenienti dal Tirolo. La chiesa parrocchiale ricevette la sua forma definitiva ed equilibrata dal punto di vista architettonico
Quindi il "restauro previsto" non ha mai avuto luiogo. La danza della morte di Attinghausen é andata definitivamente perduta
Pouletburg
Ironia della sorte per non andarmene a mani completamente vuote ripiego al famigerato Pouletburg di cui parlavo all'inizio. Paradosso nei paradossi mi reco nel locale solo per un dipinto che avevo ben stampato nella mente, la salsa del pollo non ha nulla a che vedere.
In cima alla scala ci sono alcuni cimeli storici: lo stemma di famiglia degli Imholz, proprietari del ristorante, un armatura medievale ma soprattutto un dipinto che mi aveva colpito fin dalla mia prima visita.
Se solo avessi saputo che 20 anni dopo sarei ripassato solo per il dipinto disdegnando completamente il pollo difficilmente ci avrei creduto
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