La lunghezza massima dei miei capelli l’ho raggiunta nel 1994 quando mi arrivarono quasi alle spalle. Durò poco. Ora a 20 anni di distanza il mio pensiero inerente i capelli é "meglio grigi che assenti". Non fanno sicuramente parte della mia quotidianità ma tornano saltuariamente nei miei pensieri quando lo scarico della doccia si ottura.
Al castello di Valangin ho modo di approfondire il tema e rendermi conto che anche loro fanno parte in qualche modo della storia
NON C'È NESSUN PELO IN CIÒ CHE PORTA FORTUNA: IL PIEDE, IL TALLONE E LA LINGUA
Peli e capelli come barriera contro le aggressioni esterne
Proprio come la pelle, anche i peli hanno diverse funzioni.Prima di tutto, fanno da barriera fisica e aiutano a regolare la temperatura, soprattutto grazie al sudore.
I peli pubici proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibili e dalle infezioni causate da microrganismi che non riescono a superare la barriera dei peli. Allo stesso modo, i peli delle orecchie e del naso formano una barriera efficace contro la polvere e avvisano quando gli insetti si avvicinano troppo a questi orifizi.
Infine, alcuni peli permettono anche di catturare gli odori, i feromoni. Questi ultimi forniscono informazioni biologiche trasmesse tramite ghiandole che innescherebbero reazioni fisiologiche e/o comportamentali tra individui della stessa specie, in particolare in materia di attrazione e desiderio sessuale.
Nella ciotola o nella scodella?
Il re ribelle
Capelli e basette dei dandy

I capelli delle celebrità
Alcune varianti si ispiravano in particolare alle celebrità.
È il caso dell'acconciatura alla Capoul, ispirata all'attore e tenore francese omonimo.
Cranio rasato e capelli tagliati corti: la forza dei simboli

Malattie stigmatizzanti
Queste malattie hanno reso famose alcune persone:
Barbara van Beyck (1629-1668), Julia Pastrana (1834-1860) o Stephan Bibrowski (1890-1932), per esempio. Durante la loro vita, queste persone sono state spesso soprannominate con nomi poco lusinghieri, come “la donna più brutta del mondo” o “l'uomo leone”. Sono state anche messe in mostra in fiere, circhi o zoo umani, dove il pubblico era invitato a osservare la loro “anormalità”.
Parrucche
Per quanto riguarda gli uomini, ci vuole meno tempo per “parruccheggiarsi”. Ma c'è un passaggio assolutamente necessario nel XVIII secolo: quello della polvere di amido. Se ne mette così tanta che le menti maliziose criticano l'uso di questo prodotto alimentare per acconciare i capelli.
Cappelli
Un cappellaio produce le materie prime per fare cappelli in serie, mentre una modista crea modelli unici. Il primo mestiere è tipicamente maschile e risale al Medioevo. All'inizio, alla fine del XVIII secolo, il secondo è soprattutto femminile. I cappellai si organizzano in corporazioni, a differenza delle modiste, che lavorano in proprio.
All'inizio del 1900, per comprare un cappello nella città di Neuchâtel, si poteva scegliere tra sei cappellai e 14 modiste. Tra questi c'era la cappelleria Robert Garcin, per uomini, attiva dal 1883 al 2014 in vari indirizzi. Il suo fondo di laboratorio è stato donato al Castello e museo di Valangin.









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