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I Diecimila Cavalieri (parte III)

Dopo le prime due parti (qui la prima e qui la seconda) trovo un altro paio di testimonianze sul martirio dei diecimila cavalieri. Culto ben radicato in Svizzera

Nella Passio scritta dal vescovo Eucherio di Lione (440 ca.) viene narrato per la prima volta il martirio della legione tebana (o tebea), costituita da soldati di fede cristiana reclutati nella regione egiziana della Tebaide (da cui il nome), avvenuto nel 300 circa presso Acaunum (Saint-Maurice). 

I legionari si sarebbero rifiutati di partecipare alla persecuzione dei cristiani e a un culto pagano. Eucherio cita i comandanti Maurizio, Esuperio e Candido, il veterano Vittore e, tra gli altri martiri, Orso e Vittore, vittime della stessa sorte a Soletta. 
Attorno al 380 il vescovo vallesano Teodulo avrebbe scoperto e poi deposto in una cappella funeraria le spoglie dei martiri.

A Saint-Maurice sono state rinvenute conferme archeologiche della cronaca di Eucherio, che però dà adito a problemi di ordine storico: il luogo del martirio e l'identificazione dei legionari come tebani (dunque provenienti dall'Egitto) non appaiono conciliabili. Inoltre il rango dei tre comandanti era in uso presso la cavalleria romana e non nelle legioni. 

La leggenda della legione tebana (festeggiata il 22 settembre) conobbe ampia diffusione nel territorio dell'attuale Svizzera; all'inizio del VI sec. Saint-Maurice divenne il santuario più importante del regno burgundo.
Il culto della legione tebana si diffuse lungo le vie di transito anche in Italia settentrionale e fino al basso Reno.

Dürrer

Il primo richiamo ai diecimila martiri viene dal genio di Dürer

IL MARTIRIO DEI DIECIMILA MARTIRI,
5032 st. Sc. Xilografia. Siglata in basso al centro.
Foglio smarginato, mm 388 x 282. Senza filigrana. Prova ancora fresca e ben incisa, su un foglio lievemente ingiallito, con piccole lacune (una coinvolge anche il monogramma), interamente supportato su carta giapponese, in buono stato di conservazione.

Questa xilografia è veramente una primizia dell'arte incisoria di Dürer: risale al 1496 circa, dopo l'apprendistato norimberghese presso il padre orafo e il vecchio Michael Wolgemut, i quattro anni di viaggio fra Basilea, Colmar e forse i Paesi Bassi, la scoperta di Antonio Pollaiolo, Mantegna e Giovanni Bellini, il primo soggiorno a Venezia, il ritorno a casa e l'amicizia con Pirckheimer, anche lui di ritorno dal suo Bildungsreise. Di tutto questo c'è memoria nel grande foglio. Nasce qui il suo primo sublime stile - contrasto tra carta e inchiostro, tra luce e ombra - che porterà diritto alle invenzioni dell'Apocalisse. Nasce qui anche il suo celebre monogramma, che lo accompagnerà, con poche prospettiche modifiche, ben oltre la morte.

Chiesa di Estavayer-le-Lac

Nella chiesa dell cittadina friburghese sulle rive del lago di Neuchâtel trovo un altra testimonianza dell'episodio. La località della battaglia Grandson, dove furono invocati i cavalieri prima della battaglia, é dall'altra parte del lago, quindi risulta anche più giustificata una presenza a Estavayer-le-Lac

Come in altri dipinti (anche quello di Dürer sopra) gli aguzzini sono vestiti con abiti postumi agli eventi del 300 DC

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