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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

Enfants perdus

La “migliore gioventù”, quante “migliore gioventù” sono andate perse? Intere generazioni cancellate dalla faccia della terra ai suoi albori. Giovani e incoscienti, scavezzacolli pronti a gettarsi nella mischia senza tentennamenti, piccoli uomini da prima fila, carne da macello.  Il gruppo dei perduti (più raramente Il mucchio dei perduti ), anche Speranza perduta, dall'olandese verloren hoop (francese enfants perdus , “bambini perduti”), si riferisce a una truppa speciale di lanzichenecchi che non facevano parte dell'ordine di battaglia, ma conducevano una battaglia dispersa come avanguardia davanti alla piazza.  Per estensione, il termine “bambini perduti” venne a designare qualsiasi corpo di truppe in una posizione pericolosa, un avamposto esposto che difendeva un opera avanzata.  Inizialmente composto spesso da picchieri, poi per lo più da fucilieri, il gruppo dei soldati perduti continuò a esistere fino al XVIII secolo. Non combattevano in un ordine chiuso,...

Dizionario degli insulti (A-K)

Si, sembra una vera e propria fissazione la mia quella degli insulti. Mettiamola cosÌ, vedo l'uso della lingua come quello di un arma, un arma smaterializzata, ma proprio come gli amanti delle armi, anche per le le armi vocali ne esistono di diverso tipo e per diversi scopi. E collezionarle costa molto meno che quelle fisiche Ammazzasette : Questo termine trae origine da una fiaba dei fratelli Grimm (Il piccolo sarto coraggioso), che narra la storia di un sarto che, vantandosi di aver ucciso sette mosche, si cucì addosso la scritta "sette in un colpo" in modo da far conoscere a tutti l'"eroica" impresa compiuta. Giocando sull'equivoco, poiché in molti pensavano che quel "sette" facesse riferimento a uomini, la sua fama crebbe di giorno in giorno fino a quando il re gli diede in sposa la figlia. Da qui il significato di spaccone e smargiasso. Sette in un colpo! Ammuccalapuni (o 'mmuccalapuni) : Indica chi se ne va in giro tenendo la bocca ap...

La colonna traiana

Ero abituato a vederla in qualche documentario di Alberto Angela. Mi sforzavo di immaginare il contesto, dove era, in mezzo alla città, vicino a qualche strada, in periferia. Poi finalmente mi ritrovo Roma, sto scendendo una grande scalinata (no, non quella di piazza di Spagna) ed all'improvviso eccola, davanti a me. Fa una strana sensazione trovarsi faccia a faccia con un reperto visto più volte in TV. Per un attimo sei mia, solo mia! La colonna traiana by night Leggere un antico fumetto La vittoria dell'imperatore romano Traiano sui Daci in due guerre consecutive è scolpita in numerose scene che si snodano a spirale intorno a un pilastro di marmo di 126 piedi a Roma, noto come Colonna Traiana. È una storia che si legge come un antico fumetto. La Colonna Traiana, con in cima una statua di San Pietro installata da un papa rinascimentale, sovrasta le rovine del Foro di Traiano, che un tempo comprendeva due biblioteche e un grande spazio civico pagato con il bottino di guerra del...

L'inferno di Sumvigt nel monastero di Disentis

Ho cercato di immaginarmelo spesso come doveva essere questo mastodontico convento al suo interno. Non é la prima volta che mi intrufolo in una costruzione simile ma la curiosità é sempre alta La mia curiosità non viene disattesa, già nel bellissimo corridoio mi imbatto in un pezzo che mi lascia tranquillamente pensare "questo vale il prezzo della visita, da qui in avanti é tutto guadagnato" L'inferno di Sumvigt L'inferno di Sumvigt Si tratta di una rappresentazione dell'inferno strappata dalla cappella Sogn Benedegt ob Sumvigt (San Benedetto a Sumvigt, poco distante da DIsentis) risalente al XV secolo, chie giustamente, quasi per par condicio, é stata appesa di fianco al "più noioso" paradiso proveniente sempre dalla stessa cappella. Purtroppo questi affreschi sono stati rovinati da una valanga del 1984 La cappella in rovina di Sogn Benedetg, con un coro a forma di ferro di cavallo risalente al IX secolo, è la più antica cappella documentata del suo ge...

Foto da treni in corsa (Part VII)

 Non ho ancora capito se sarà l'inverno candido o se sono io che mi entusiasmo per un nonnulla; sta di fatto che il film che passa guardando fuori dal finestrino del treno possono far sognare

Disentis - Mamma li turchi! (ma non solo)

Quando entro nel monastero di Disentis ad accogliermi alla cassa c'é un monaco. Parla solo tedesco. Nota subito il mio interesse e mi riempie di prospetti e guide al museo. Così decido di snocciolargli la domanda principale per cui sono qui: "passarono i Turchi di qua a mettere tutto a fuoco vero?" Sorride il monaco , é divertito, ci tiene subito a precisare che si trattava di saraceni Mamma li turchi!  Sono ben 5 anni che la parte museale del monastero di Disentis é chiuso e oggi spero di scoprire qualcosa di più. La chiesa principale l'ho già visitate almeno un paio di volte e uno dei dipinti sotto la volta mi é rimasto particolarmente; raffigura proprio questo evento in tutta la sua tragicità; tre soldati saraceni mentre lasciano il monastero con calici e crocefissi d'oro sotto braccio mentre monaci e preti giacciono in un bagno di sangue, sangue ancora intento a sgorgare in maniera copiosa da occhi e crani.  L'invasione dei saraceni nel 940 - Fritz Kunk 19...

Vita di un poveruomo

Dopo la folgorante visita nel villaggio di Lichtensteig vengo a conoscenza dell’esistenza di un personaggio fuori dal comune: Ulrich Bräker. Ulrich teneva un diario che verrà pubblicato e acquisirà una certa notorietà, soprattutto essendo una delle pochissime testimonianze scritte da parte di un uomo proveniente dai ceti più poveri. In pochi sapevano leggere e scrivere e comunque difficilmente avrebbero trovato il tempo necessario così come erano presi con i lavori nei campi o di filatura. Bräker non é tutto questo, riesce a trovare il tempo per leggere, riesce a entrare in possesso di nuovi libri da leggere e ad un certo punto, non soddisfatto, inizia anche a scrivere. Del suo libro estrapolo i passaggi inerenti al senso della vita e una retrospettiva dei suoi ultimi giorni. Un punto di vista alternativo, giunto da un uomo che dopo una vita di stenti e sofferenza lasciava i suoi ultimi pensieri al suo diario, e senza saperlo, anni dopo a una miriade di lettori. La notte del giudizio I...