La casa
anche il commercio ed operazioni di transito.
Dato che il 25 settembre 1799 la spaziosa casa abitativa e commerciale funse da quartiere generale al feldmaresciallo russo Suworow, più tardi essa venne anche chiamata «Casa di Suworow» dagli abitanti della valle.
Il corpo della costruzione stupisce soprattutto per la composizione della sua struttura e per ampiezza ed altezza delle dimensioni. Internamente l'edificio presenta un arredamento unico nel suo genere, dell' epoca della costruzione. Pannellature, porte e mobili si armonizzano tra loro in stile tardo barocco.
Il restauro aveva quale scopo di correggere all'esterno ed all'interno le modifiche grossolane effettuate e di restituirne il fasto iniziale.
L'esterno
L'interno
Praticamente in tutta la casa i pannelli e i rivestimenti dei soffitti del periodo della costruzione erano stati ridipinti con colori ad olio, ricoprendone cosi la lavorazione originale del legno naturale. Con un costoso procedimento si tolsero gli strati di pittura da pannelli e rivestimenti dei soffitti. Con questi provvedimenti si ricuperò l'originale impressione di volume che gli abitanti della fine del 18° secolo avevano trovato.
Soggiorno
Il soggiorno, completamente in-tatto, mostra lo stile abitativo di una famiglia benestante dell' Ursern. I mobili risalgono alle epoche del tardo barocco e del rococo. Punto centrale della sala di soggiorno, vi è da citare un buffet in noce riccamente decorato del 1786, con una fontanella centrale in peltro. Sopra la nicchia della fonte sono applicati gli stemmi dell'alleanza delle famiglie Nager e Renner. I medesimi stemmi sono intagliati anche nel soffitto. Il «Giltsteinofen» (forno a serpentina) veniva allora alimentato con legna o torba. Sopra il forno si trova la serranda per l'aria calda (bocca del forno). Degni di nota sono anche i rivestimenti dei pannelli e del soffitto risalenti al 1786, come anche le porte riccamente decorate.

Camera da letto
Il letto matrimoniale barocco risale ai tempi della costruzione ed è decorato con intarsi in noce e ciliegio. Nel campo centrale del soffitto si trova il monogramma «F D N» del costruttore della casa, Franz Dominik Nager, collegato con il marchio di famiglia della stirpe dei Nager sotto forma di un intaglio in rilievo di un acanto. Un riscaldamento era costituito dal forno a serpentina del soggiorno e dalla stufa in ceramica dell'anticamera.
La cucina
Suworow

Occupazione della Valle Orsera da parte di eserciti stranieri, 1798 - 1802
Le truppe francesi guidate dal generale Masséna sono presenti nel paese; il potere di disporre del territorio viene meno.
Il 16 ottobre 1798, un'unità francese di 550 uomini occupa la Valle dell'Ursern.
Nell'autunno del 1798, Austria, Russia, Regno di Napoli, Portogallo e Turchia si uniscono all'Inghilterra nella seconda grande coalizione per combattere la Francia rivoluzionaria.
Il 29 maggio 1799, una forza austriaca di 4.000 uomini attraversa l'Oberalp e si stabilisce a Ursern.
Tra giugno e fine settembre 1799, le truppe francesi e austriache si alternarono nelle strette valli dei distretti di Andermatt e Altdorf.
Il 24 settembre 1799, il generale Suworow e 22.000 uomini dell'esercito russo si fanno strada attraverso il Gottardo e l'Unteralppass fino alla valle dell'Ursen e, insieme agli austriaci che penetrano attraverso l'Oberalppass, costringono i francesi a ritirarsi nella Schöllenen e oltre il Furka.
Cannoni in montagna
La guardia
Inevitabile poi pensare agli interminabili turni di guardia, al gelo, nella neve. Nel mio piccolo ho avuto occasione di passare situazioni simili, riporto uno stralcio delle mie memorie a militare
“Vaghiamo per le colline alla ricerca di una postazione ottimale per il nostro relais. Il caso/destino ci porta ad una delle innumerevoli fattorie sparse per la regione. Stiamo nel veicolo ad aspettare nuovi e decisivi ordini che potrebbero far volgere la guerra immaginaria a nostro vantaggio.Alla finestra si affaccia un anziana signora. Ci offre un caffé, in cambio dobbiamo subirci i suoi tristi racconti del suo defunto marito.
All'improvviso arriva l'agognato ordine, bisogna partire e cercare un posto per passare la notte.
Dopo una lungo vagare giungiamo infine in un ennesima stalla, c'é tutto, una sosta per imboscare il veicolo una bettola poco distante e una stalla in cui passare la notte.
Pianifico i turni di guardia, mi tocca vegliare a una cazzo di radio in attesa di fottutissimi messaggi (che mai arriveranno) da mezzanotte alle 02:00.
Il termometro all'entrata della bettola affrettatamente chiusa a mezzanotte marca 3 gradi, ho subito di peggio ma anche di meglio.
Verso la 1.15 il freddo ai piedi é insopportabile, mancano ancora 45 minuti al cambio, c'é un unica soluzione per scaldarsi: fare del moto. Inizio a camminare in tondo nell'aia, so che dovrò farlo senza fermarmi fino all'ora del cambio.
Verso la 1:40 i piedi iniziano a dare cenni di vita, ora finalmente riesco a pensare a qualcos'altro oltre che al freddo intenso. Penso a tutte le ore di guardia fatte in passato, a tutte le ore li piantato davanti una barriera davanti al grande nulla. Penso a tutti quelli che stanno facendo guardia come me in quel momento. Penso a settimana prossima e al prossimo turno notturno di guardia stavolta di tre ore. Penso ai miei soci in Ticino che saranno fuori a sbevazzare per carnevale. Decido che é meglio smettere di pensare.
Persone col fazzoletto nero riverbero sole
...si, i veli neri indossati da alcuni personaggi facenti parte della carovana.
Esaminando più attentamente dei 4 incappucciati tre sono a dorso di mulo e quindi senza aver bisogno di del senso della vista. Il quarto poi é accompagnato da un uomo che lo guida.
I cappucci scuri serivano per ripararsi dal riflesso del sole sulla neve che poteva cr4eare forti disagi agli occhi. Gli occhiali da sole dovevano ancora essere inventati
Twerrenbrücke
Prima di poter costruire il primo ponte sulla Reuss, è stato necessario aprire la Schöllenen.
Poiché la roccia dura che scende quasi verticalmente verso la Reuss rendeva impossibile costruire un percorso solido, la tradizione vuole che intorno al 1220 un fabbro di Göschenen o Andermatt abbia avuto l'idea di fissare delle catene alla parete rocciosa lungo il Chilchberg, alle quali venivano sospese delle travi di sostegno che sporgevano dalla roccia.
Su queste traverse venivano posate delle tavole per formare il ponte vero e proprio. Un'altra teoria sulla costruzione della passerella afferma che le traverse erano tese da una roccia all'altra in cavità su cui poggiavano le assi della passerella vera e propria.
È ipotizzabile che i Walser abbiano avuto un ruolo importante nella costruzione del sentiero attraverso lo Schöllenen. Si presume che possedessero competenze tecniche acquisite nella costruzione di condotte d'acqua (Suonen) in terreni impervi e di sentieri e ponti nelle ripide valli del Vallese.
Non c'è consenso sulla data esatta di costruzione. La prima descrizione di un viaggio attraverso il Gottardo risale al 1234 e fu scritta dal canonico e abate di Brema Albert von Stade[3].
Il ponte Twärrenbrücke, lungo 60 metri, è esistito fino al 1707 e prendeva il nome dalle travi trasversali su cui passava il sentiero. Il Twärrenbrücke viene spesso erroneamente indicato come una passerella scorrevole. Tuttavia, la passerella scorrevole è un altro nome del primo Ponte del Diavolo.
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