Passa ai contenuti principali

Le rane di Estavayer-le-lac

Sarebbe limitante definire Estavalyer-le-lac semplicemente il luogo dove risiede il museo delle rane. La riedente cittadina sul lago di Neuchatel ha molto di più da offrire, ma non va comunque negato che la famosa sala delle rane é il tocco decisamente in più di questa località.

Una delle numerose composizioni ospitate nel museo che porta il loro nome

Eventi di rilievo

La cittadina di Estavalyer-le-lac presenta una tipica struttura urbana da cittadina medievale. Sono ancora presenti buona parte delle mura é un imponente castello é ancora presente

Estavayer - dipinto presente nel “museo delle rane”

Le origini della città risalgono al XII sec. Gli stretti legami tra i suoi signori, membri della famiglia dell'alta nobiltà d'Estavayer (ted. von Stäffis), e i vescovi di Losanna inducono a supporre una fondazione vescovile del XII o XIII sec.; la prima menzione riferita a dei cittadini risale tuttavia soltanto al 1291.

Veduta a volo d'uccello della città verso est; frontespizio del racconto manoscritto sulle nozze di Philippe d'Estavayer e Elisabeth Vallier, redatto nel 1599 da Joseph Hörttner, di Innsbruck. Gouache su carta incollata (Biblioteca nazionale svizzera, Berna).

Alla vigilia delle guerre di Borgogna Estavayer era di possesso dei Savoia.

Friburghesi e Bernesi di fronte a Estavayer durante le guerre di Borgogna nell'ottobre del 1475. Illustrazione nella copia della Eidgenössische Chronik di Werner Schodeler, realizzata nel 1572 da Christoph Silberysen (Aargauer Kantonsbibliothek, Aarau, MsWettF 16: 2, fol. 130r; e-codices).
Mentre il castello di Chenaux brucia, gli abitanti superstiti di Estavayer giurano obbedienza alle truppe confederate.

La città subì l'assedio dei Confederati, che la conquistarono il 27.10.1475 infliggendo gravi perdite alla popolazione. 

La presa di Estavayer a mano di Friborgo e Berna nel 1475. 
Gravatura su legno di di Johannes Stumpf, metà del XVI secolo
La vista della città é di fantasia, solo la campana della chiesa é riconoscibile

Friburgo riuscì ad aggiudicarsi diritti di signoria a Estavayer-le-lac mediante l'acquisto di pegni e nel 1488 insediò un suo castellano nel castello di Chenaux. Dopo aver acquisito ulteriori diritti nel 1536, Friburgo trasformò la castellania savoiarda in un suo baliaggio.

Estavayer nel 1718

Nel 1635, dopo la morte dell'ultimo signore d'Estavayer (1632), Friburgo acquisì i rimanenti diritti diventando unico signore della città. Dopo la Repubblica elvetica, E. fu assegnato al distr. di Broye e ne diventò il capoluogo.

Estavayer nel 8.4.1882

Il castello di Chenaux

Impossibile da non vedere il castello di Estavayer é un "bel bombolotto" che merita una visita.

Nel cuore della città medievale, il Castello di Chenaux domina il lago di Neuchâtel. Costruito a partire dal 1284, solo una delle tre torri è rimasta in piedi: l'attuale piccionaia.

Il castello di Chenaux, Castrum de canalibus, prende il nome dagli ampi fossati che lo proteggevano. Fu costruito nel 1284 da Pierre d'Estavayer e suo fratello Guillaume sul modello del «carré savoyard».

Acquistato nel 1432 da Humbert le Bâtard, il castello fu trasformato in fortezza con l'aggiunta di una cinta muraria perimetrale e di due torri in mattoni. Per imporsi sugli abitanti di Staviaco, Humbert raddoppiò la grande torre sul lato della città con un potente mastio difensivo, davanti al fossato. Tuttavia, questo castello ben difeso rimase vuoto, perché Humbert morì nel 1443 e non poté completare i lavori interni.


Nel 1454, dopo la morte di Umberto, il castello fu acquistato da Jacques d'Estavayer, che recuperò così anche la signoria. Ma il castello, con le sue nuove fortificazioni, era un peso troppo grande. Jacques d'Estavayer-Chenaux si indebitò con l'Ospedale di Friburgo. 

Nel 1475, durante la guerra di Borgogna, il castello fu bruciato e in seguito Friburgo se ne impadronì e divenne la sua sede balivale. È grazie ai lavori di ricostruzione fatti dopo il 1476 che il castello ha preso l'aspetto che ha oggi. 
Il castello, sempre di proprietà dello Stato di Friburgo, continuò a svolgere le stesse funzioni amministrative di un tempo, con i prefetti che succedettero ai balivi.

La struttura rettangolare possiede un mastio alto più di 33 metri le cui mura hanno uno spessore di tre metri. Il castello è stato più volte ristrutturato e ampliato. Delle tre torri oggi ne è rimasta solo una: l’attuale torre colombaia.


Il cubotto in legno che si trova salendo in una delle torri non é un opera d'arte contemporanea ma come visto per la prima volta ad Appenzello si trattava di una prigione a blocco

Prigione in una torre del castello

Passeggiando

Non solo attrazioni macroscopiche caratterizzano Estavayer, basta prestare attenzione, avere "l'occhio medievale" (capitolo 2.1). I vicoli e la chiesa sanno proporre oggetti di sicuro interesse

La Maison de Pontherose o l'istituto Renevey

Pluviale sulla Grand Rue

La collegiata di Saint-Laurent

Questo fantastico edificio nel cuore della città vecchia, un vero gioiello dell'arte gotica, la collegiata di Saint-Laurent, è stato costruito nel 1379 sulle fondamenta di una chiesa romanica, di cui sono stati trovati i resti durante i lavori di restauro del 1976-77. Al campanile, finito nel 1525, sono state aggiunte quattro guglie a forma di freccia di una rara eleganza.

Scalinata sulla collegiata di San Lorenzo

L'ultimo restauro della collegiata, il più importante della sua storia, è iniziato nel 1970 e si è concluso nel 1982. I lavori hanno portato alla luce un bel gruppo di dipinti della fine del XVI secolo e, tra le altre cose interessanti, un'Annunciazione in molassa dipinta nel XV secolo, che è un residuo della vecchia chiesa romanica.


Nella parte superiore sinistra della navata c'è la cappella funeraria (XVI secolo) dei signori di Estavayer, dove si vedono alcuni discendenti inginocchiati ai piedi della Vergine in Assunzione.

Scorci dalla collegiata di San Lorenzo

Il museo

Dopo il giro di dovere alla cittadella mi reco all'obiettivo principale della giornata, ma vi giungo già bello sazio di quello visto, la giornata é già un successo, il museo finale sarà come gustarsi un dessert dopo un pranzo di tutto rispetto

Questa casa, sede del museo è stata comprata nel 1405 da Humbert Le Bâtard. Questo grande signore l'ha trasformata in una grande residenza urbana, completandola con l'acquisto degli edifici vicini. Questo edificio medievale è uno dei meglio conservati della città. Sulla sua facciata originale si possono vedere gli stemmi di Umberto di Savoia. Acquistata nel 1625 da Friburgo, la casa diventa sede della riscossione della decima, da cui prende il nome attuale.

Oggetti curiosi

Corteo Funebre di un pescatore - 1865
"Bene per lui, meglio per noi"

San Placido salvato (anche se non sembra) dalle acque

Supporto per lecca lecca?

Maxima tribulatio sub Antichristo erit, insomma un bel casino

Coppia di contadini di Estavayer

Tre dipinti

Difficile districarsi nei tre dipinti. Il secondo é il più facile da interpretare malgrado i costumi siano di epoche seguenti, seconda metà XVIII secolo

Carlo III duca di Savoia entra in pompa magna ad Estavayer

1475 -Le truppe di Friborgo e Berna attaccano la città dal lato lago. Truppe savoiarde si buttano dai torrioni

1507 - Dei rappresentanti di Payerne giungono a Estavayer per consolidare l'alleanza tra i due paesi

Le rane di Estavayer

Questa collezione è davvero speciale. È una delle poche in Europa che si distinguono per il numero di pezzi, la cura con cui sono fatti e come sono conservati. Si dice che sia stata fatta da François Perrier, a metà del XIX secolo. In Europa, l'arte della miniatura e della tassidermia era al suo apice.


La caricatura e la rappresentazione del genere umano attraverso il mondo animale erano molto diffuse. In questo periodo di grandi trasformazioni, questi due mezzi di espressione manifestavano una visione critica dell'evoluzione della società e del genere umano. Perrier racconta le occupazioni di una nuova classe sociale: la piccola borghesia che viveva in un contesto urbano.


Con umorismo, riduce l'uomo a una rana, simbolo occidentale dell'ozio, dell'avarizia e della gola. Rappresentativa della sua epoca, quest'opera continua tuttavia ad affascinarci e a disorientarci. Vero e proprio oggetto di curiosità, gioca con i nostri confini così ben definiti tra l'uomo e l'animale, tra la vita e la morte.


François Perrier (1813-1860) veniva da una famiglia famosa di origini savoiardi, che viveva a Estavayer dal XVII secolo.
Si dice che abbia iniziato questo lavoro dopo essere tornato nella sua città natale, dopo aver fatto l'ufficiale subalterno in Vaticano. Si pensa che abbia sventrato gli anfibi attraverso la bocca. Ridotti alla sola pelle, li ha poi trattati e riempiti di sabbia. Un'armatura di filo di ferro ha permesso di mantenerli nella loro posizione.
Perrier avrebbe anche realizzato le scenografie.



Commenti

Post popolari in questo blog

Muri - I diari di Jodock Stirnimann

Ritorno a Muri. Quando torno in un posto già visitato é più mirato: so già spannometricamente cosa mi aspetta, inoltre negli ultimi anni ho affinato gli interessi, il focus, cerco di fare in modo che questa volta non mi sfuggano i dettagli, molti, sfuggiti durante la prima visita. Questo non solo a Muri ma in generale. Così prendendomi il mio tempo ho maniera di andare a rovistare negli angoli, fino nelle curiosità più "nascoste", che spesso sono anche le più succose. Il diario di Stirnimann ne é un esempio Monastero di Muri (AG) Il monaco Jodokus Stirneman (1654-1706; nome di battesimo Peter) ha vissuto per 36 anni nel convento di Muri. Ha lasciato un diario che racconta la vita nel convento. Ha creato così un documento importante che ci dà un'idea della vita quotidiana nel convento e nella società civile del XVII secolo. Estratto dal diario di P. Jodok Stirnimann (Cod. Chart. 399/A.I.III.1, StiAMG Sarnen) Dato che nel cantone di Lucerna si seguiva la legge dell'ere...

Castello A Pro di Seedorf

Domenica, una qualunque. Decido di fare qualcosa di vicino e poco impegnativo. Nell’interminabile (per fortuna) liste delle pendenze ho annotato il castello A Pro incredibilmente mai visto fino ad oggi. Incredibile perché poco lontano e dalle foto trovate in rete estremamente affascinante. Giungo alla stazione di Altdorf, ora mi aspettano 7 minuti di bus, c’è un gruppo piuttosto numeroso che aspettano lo stesso bus….ma si, faccio 4 passi che male non mi fa. Noto parecchi ciclisti in giro, non avevo immaginato tanti cicloamatori nella zona. Man mano che mi avvicino all’obiettivo il traffico si fa più intenso fino a quando praticamente arrivato l’amata sorpresa: una non meglio identifica manifestazione giusto a pochi metri dal castello, una baraonda di gente (età media 60 anni). Scoprirò più tardi si trova della schwingfest , festa popolare svizzera che si tiene ogni 5 anni sempre in località diverse. C’era una possibilità su 1500 riguardante il giorno, oltre a quello aver azzeccato anch...

Göschenen

É veramente difficile fotografare Göschenen, il villaggio é “disperso, sparpagliato” ed é difficile identificare una piazza principale o punto di ritrovo. Gli stessi abitanti, come vedremo dopo, identificano nei ponti, e quindi le sue immediate vicinanze, i punti cardine del paese. Per poter mostrare il villaggio nella sua interezza devo ricorrere alla foto della pagina del comune La particolarità é che nella foto non é riportato l'ingresso del tunnel. si intravedono i binari in basso, l'imbocco del tunnel é a sinistra della foto Il nome Göschenen und Geschinen sembra avere origini romane. È anche possibile che derivi dalla parola Geschi (capanna) dell'alemanno Geschi-Geschinen. Nello stemma ci sono il ponte doganale e il corno postale. Fino al 1830 al ponte doganale si pagava il dazio. È l'ultima testimonianza dell'epoca dei mulattieri. Per secoli mercenari, pellegrini, mulattieri, commercianti e mandrie di bestiame si spostavano da nord a sud. Il corno postale ric...

Rheinau

Così come é esistito Quel ramo del lago di Como...altrettanto si potrebbe citare quell'ansa del fiume Reno... Dopo aver visto e rivisto fotografie idilliache di un ansa particolare del fiume non lontana dalle cascate di Sciaffusa decido di verificare di prima persona. Simili perle non possono aspettare Parte dell'isola vista dal po nte che la collega alla terra ferma Rheinau non dista molto dalle cascate di Sciaffusa, una variante é scendere in battello e fare un entrata trionfante L'isolotto visto dalla strada principale  1836 La chiesa del monastero di Rheinau La fondazione del monastero di Rheinau risale all'anno 778. Nell'858 su iniziativa del nobile Wolvene, i cui antenati avevano fondato il monasterium Rinauva, re Ludovico il Germanico elevò il convento ad abbazia imperiale con protezione regale, immunità e libera elezione dell'abate Attacco romano agli Alemanni presso Rheinau Rappresentazione di fantasia - 1548 Fintan Ancora una volta a metterci lo zampin...

Il Colosseo part I: l'origine del nome

Per uno che legge, guarda film, sogna l'antica Roma ritrovarsi poi un giorno faccia a faccia con quanto tanto immaginato é un esperienza indelebile. Non basta osservare, si sente il bisogno ti toccare, dove 2000 anni fa altri hanno toccato, colonne, lastricati e statue. Questo é andare a Roma per uno come me. Il Colosseo Il Colosseo non era la mia tappa più ambita, anche se stilare una classifica risultava assai difficile. L'interno del colosso Il colosseo (o anfiteatro flavio) deve il suo nome alla gigantesca statua di Nerone che era presente li vicino. Questa statua era chiamata il colosso, di conseguenza l'anfiteatro é un derivato da questa statua, il colosseo appunto. E fa un po' strano pensare come una simile opera fosse in realtà offuscata, all'ombra di un'altra, per noi oggi risulta difficile immaginarselo. Dai fasti romani poi il colosseo ha vissuto le trasformazioni più incredibile, giungendo anche uno stato di semi abbandono per poi essere di nuovo val...

La mano della gloria

Sempre nell'ottica delle reliquie, oltre alle "solite ossa" a colpire é la mano della gloria In Germania, nel XVIII secolo, la mano mozzata di un impiccato era destinata ad avere proprietà simili a quelle della "Mano della Gloria" inglese, a patto che fosse preparata correttamente. Per accrescerne i poteri esistevano numerose ricette. Dopo averla mozzata e privata del sangue, bisognava incartarla e metterla in una terrina contenente dragoncello. Dopodiché, si fabbricava una candela fatta di grasso umano e sesamo, con lo stoppino in fibre di cappio o capelli di defunto.  La mano veniva poi fatta seccare con le dita in posizione tale da poter contenere la candela e tenerla verticale come un normale candeliere. Un altro talismano richiedeva di essiccare la mano per poi infilare nelle dita uno stoppino fatto di capelli del defunto impregnato di grasso felino (di gatto nero, ovviamente) in modo da creare cinque candele. A tal fine si potevano usare anche mani di bamb...

Arnisee - Sarà difficile lasciare i luoghi, non le genti

Un titolo provocatorio, un pensiero nato durante le ore a stretto contatto con la natura, in completa solitudine. L’Arnisee da un ulteriore spallata verso questo concetto che vede la bellezza della natura imporsi come meraviglia assoluta, silenziosa, capace di accogliere e mai pretendere.  Arnisee (UR) Il padre della Corea del Nord riconosce il potenziale di questa bellezza ma in chiave bellica, trasformandolo nella fetta geologica dell’amor patrio “Se vogliamo ispirare ai soldati del nostro Esercito Popolare l'amore per la loro patria, bisogna mostrare loro dei quadri coi bei paesaggi del nostro Paese” Kim Il Sung Insomma, innegabile che la natura offre, per chi é abbastanza sensibile da raccogliere. E la cosa bella é che é gratuito C'é moltissimo e pochissimo da dire su questa escursione. La partenza ideale é nel piccolo villaggio di Intschi, da li la scelta: o si sale all'Arnisee con una funivia oppure si opta per il mezzo di trasporto per eccellenza: le proprie gambe Sa...

Ginevra - Sui passi della riforma

Ho sempre amato quei “musei a cielo aperto”, che altro non sono che costruzioni / monumenti accessibili in qualsiasi momento da qualsiasi persona. Malgrado questa facilità di approccio ben poche sono le persone approfittano dell'occasione per imparare qualcosa di nuovo, magari inerente la propria città. L'occasione invece il sottoscritto va a cercarsela in un due giorni a Ginevra fitto di visite. La sera della prima giornata, quando ormai i musei sono chiusi la dedico ad un tour "guidato" attraverso la città ripercorrendo le tappe fondamentali della riforma. Scopro così che la ricchezza di Ginevra proviene soprattutto da quegli esuli protestanti scacciati dalle altre nazioni (principalmente Francia) che hanno trovato asilo a Ginevra contribuendo in modo importante allo sviluppo economico della città e in seconda analisi di tutta la Confederazione. Beh che dire? Viva la riforma! La Roma protestante Un momento fondamentale per l'apertura internazionale della Svizzer...

Sempach 1386: i luoghi

Più e più volte ho letto e sentito parlare di Sempach. Nulla però rimane scolpito nella mente come quando si va a picchiarci il naso contro. In data 14.07.2022 ho deciso finalmente di togliermi lo sfizio e recarmi direttamente nella ridente cittadina lucernese. Primo fatto: non é detto che se una battaglia si chiama " battaglia di Sempach " deve essere per forza stata combattuta direttamente nella cittadina che da il nome alla battaglia. Per Sempach ad esempio il luogo dello scontro si trova a circa 2.5km da Sempach centro . Sul luogo dello scontro una graziosa cappella con graziosi pannelli esplicativi al suo esterno. Purtroppo rigorosamente i lingua tedesca. Dato che con l'età si tende a sopportare sempre meno non marcherò di fare rimostranze all'associazione che gestisce il luogo sul fatto che non gira tutto attorno al loro idioma. Schlachtkappelle Sempach Cappella della battaglia di Sempach nel 1866 - Robert Zünd - Kunstmuseum Zurigo All'interno della cappella...