Così come é esistito Quel ramo del lago di Como...altrettanto si potrebbe citare quell'ansa del fiume Reno...Dopo aver visto e rivisto fotografie idilliache di un ansa particolare del fiume non lontana dalle cascate di Sciaffusa decido di verificare di prima persona. Simili perle non possono aspettare

Rheinau non dista molto dalle cascate di Sciaffusa, una variante é scendere in battello e fare un entrata trionfante
Le sue spoglie sono conservate nella chiesa del monastero di Rheinau, nel reliquiario dell'altare di Fintan. Poco dopo la sua morte, un confratello del monastero scrisse la Vita Findani, considerata affidabile. I suoi attributi nell'arte sacra sono una colomba, un cappello ducale e l'abito monacale
Nell'XI secolo grazie al nascente culto di Fintan, nel XII secolo Rheinau conobbe un temporaneo periodo di fioritura. I legami istituiti con San Gallo nell'885, quando con 44 monaci provenienti in maggioranza dalla nobiltà regionale Rheinau era senza dubbio un convento di dimensioni ragguardevoli

Tra la Riforma e la sua attribuzione al canton Zurigo nel 1803, Rheinau visse il suo più lungo periodo di fioritura, ma subì anche gravi attacchi. Sotto l'abate Bonaventura von Wellenberg il convento fu abbandonato (1529-1531) e quindi saccheggiato, nelle guerre di Villmergen (1656 e 1712) danneggiato, nel 1799 soppresso e saccheggiato dai Francesi e nel 1803 ripristinato
Nel 1862 il Gran Consiglio zurighese soppresse l'abbazia, in cui vivevano ancora 11 monaci. Dopo lavori di ristrutturazione, gli edifici del convento ospitarono dal 1867 una clinica psichiatrica. Dal 1998 gli immobili sulla penisola di Rheinau sono affittati alla Fondazione Fintan.
Il patrimonio della biblioteca dell'abbazia è conservato principalmente nella Biblioteca centrale di Zurigo (tra cui 13'000 stampe). La maggior parte dei tesori del gabinetto d'arte di Rheinau (secondo l'inventario del 1818 ben 2300 opere) fu venduta. Al momento ne sono state localizzate ca. 200, tra cui il calice di Fintan al Museo di Cluny di Parigi e il busto-reliquario romano di S. Maurizio nel Museo nazionale svizzero.


L'ascensione dei beati di Bosch torna ora alla mente.

L'opera, dipinta ad olio su legno, è caratterizzata da uno stile manierista e mostra figure umane che, guidate da angeli, si elevano verso la luce divina, superando un paesaggio infernale. Sono presenti angeli che accompagnano i beati, creature ibride che tormentano i dannati, e una rappresentazione della luce divina che attrae i giusti verso il regno celeste. Figure di imperatori, re, cardinali, vescovi e monaci simboleggiano le diverse classi dell'umanità che aspirano alla salvezza.

Parte dell'isola vista dal ponte che la collega alla terra ferma
La chiesa del monastero di Rheinau
La fondazione del monastero di Rheinau risale all'anno 778.
Nell'858 su iniziativa del nobile Wolvene, i cui antenati avevano fondato il monasterium Rinauva, re Ludovico il Germanico elevò il convento ad abbazia imperiale con protezione regale, immunità e libera elezione dell'abateAttacco romano agli Alemanni presso Rheinau
Rappresentazione di fantasia - 1548
Fintan
Ancora una volta a metterci lo zampino é un monaco irlandese, così come per San Gallo o Saint Ursanne
Fintan perse i genitori e i fratelli nelle guerre interne dell'Irlanda e a causa delle deportazioni dei Vichinghi. Lui stesso fu ridotto in schiavitù e deportato nelle isole Orcadi, ma riuscì a scappare in Scozia. Lì rimase per due anni con un vescovo. Nell'845 partì in pellegrinaggio attraverso il Regno dei Franchi fino a Roma. Da lì si recò al monastero di Farfa, dove visse per un po' come monaco, poi attraverso la Reti fino alla Svevia, o meglio nel Landgraviato di Klettgau, dove entrò al servizio del nobile alemanno Wolvene. Dopo qualche anno, questi lo convinse a entrare come monaco nel suo monastero a Rheinau, cosa che fece nel 851. Dal 856 visse lì rinchiuso come incluso fino alla sua morte.San Fintan, conte di Leinster, mentre cammina in mezzo al fuoco, protetto dalla grazia di Dio, sfugge miracolosamente alle mani dei nemici.
San Fintan, circondato dal mare e dai nemici, dopo aver fatto un voto, sfugge in mezzo alle acque usando un mantello come barca.
San Fintan, mentre era a Pfäfers, in una visione gli viene mostrata dal cielo l'isola di Rheinau e gli viene indicata come sua futura dimora.
San Fintan, seguendo l'esempio di Cristo, sfama una moltitudine di poveri con pochi cibi risparmiati dalla sua bocca.
Ex voto nel monastero di Rheinau. Fintan intento a scacciare i demoni mentre in basso una bellissima veduta del monastero

Il signor Conrad Götz di Reinach, ufficiale dell'esercito del principe francese, il giorno 17 dicembre 1793, presso il Volkenbach, è caduto con il suo bel cavallo giù dal monte, ma sia lui che il cavallo sono rimasti illesi grazie a un miracolo di San Fintan.
Dall'XI al XIII secolo è attestata una comunità di monache nella parte occidentale dell'isola.
Dopo il 1200 sono documentati un priore, un cellario, un camerario e un custode, nel 1288 un maestro di scuola. La regola benedettina è attestata solo nel 1297. Il convento, a periodi abitato solo da quattro a dieci monaci provenienti da famiglie di ministeriali della regione e nel tardo Medioevo pure in difficoltà economiche
Immagine di una scena di un romanzo nel monastero di Rheinau
Scena tratta dal romanzo breve «Juniperus»: l'abate Heinich von Wartenberg (Heinrich I, regno 1161-1206) parla dell'ex studente del monastero Gottfried von Neuenhewen nel «Vorhalle der Büsser» (Atrio dei penitenti) e gli infligge la punizione per il suo sacrilegio.
Incisione su legno
Tra la Riforma e la sua attribuzione al canton Zurigo nel 1803, Rheinau visse il suo più lungo periodo di fioritura, ma subì anche gravi attacchi. Sotto l'abate Bonaventura von Wellenberg il convento fu abbandonato (1529-1531) e quindi saccheggiato, nelle guerre di Villmergen (1656 e 1712) danneggiato, nel 1799 soppresso e saccheggiato dai Francesi e nel 1803 ripristinato
Veduta del convento di Rheinau da nord ovest. Acquaforte di Johann Jakob Aschmann, 1790 ca. (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
L'isola, collegata alla città di Rheinau da un ponte, è dominata dai campanili della chiesa conventuale in stile barocco. La chiesa dei SS. Felice e Regula (in primo piano), utilizzata inizialmente da una comunità di suore, venne ricostruita nel 1752-1753. Sull'altra parte dell'isola è visibile la cappella di S. Maddalena costruita nel 1587. Gli edifici utilitari e le locande del convento non si trovano sull'isola, ma a Rheinau, dove formano una testa di ponte.
Quando i francesi invasero la Svizzera nel 1798, i rapporti di forza cambiarono. Rheinau divenne parte del cantone di Zurigo nel 1803.
Un'inversione di tendenza a Zurigo portò al potere un governo liberale, che nel 1836 impose al monastero il divieto di ricevere novizi e approvò una legge sulla gestione dei beni. Una decisione del Gran Consiglio portò alla chiusura del monastero nel 1862, che divenne proprietà del cantone. L'ultimo abate, Leodegar Ineichen, dovette lasciare il monastero insieme ai suoi undici confratelli. Gli edifici del monastero furono convertiti in una clinica psichiatrica; la chiesa del monastero fu ceduta ai cattolici di Rheinau per essere utilizzata come chiesa parrocchiale.
L'opera
La chiesa del monastero di Rheinau è una delle più belle chiese barocche della Svizzera. Fu consacrata nel 1710 sotto l'abate Gerold II. Il capomastro Franz Beer di Bezau, nel Vorarlberg, costruì la chiesa e la torre nord dal 1705 al 1710 con il suo capomastro Peter Thumb e 30-40 muratori. La torre sud risale al 1578 e fungeva da ingresso all'edificio precedente, una cattedrale romanica risalente al 1114.

Entrando nella chiesa, si notano i magnifici altari laterali, allineati come quinte secondarie al centro, l'altare maggiore. Il tema principale della chiesa è Maria. Gli stucchi furono realizzati a partire dal 1708 da Franz Schmutzer di Wessobrunn, vicino a Monaco.
Il fiore all'occhiello della chiesa è l'enorme altare maggiore.
Fu consacrato nel 1732 in occasione del giubileo d'oro dell'abate Gerold II. La pala d'altare raffigura l'Assunzione di Maria in cielo ("Maria Himmelfahrt"), dipinta da Jakob Karl Stauder, con una grande corona che la sovrasta
Il pittore ticinese Francesco Antonio Giorgioli (1655 - 1725) di Meride realizzò gli affreschi secondo le indicazioni del monastero nel 1708/1709 e li dipinse con acquerelli su intonaco fresco.
La cappella di Santa Maddalena
La classica chiesetta, quella sullo stile del video di November rain dei Guns é presente sull'isola. Durante la mia visita infatti incappo in un matrimonio

Vista della cappella di Santa Maddalena all'estremità inferiore dell'isola del monastero e del complesso monastico di Rheinau, scattata dalla riva nord-orientale del fiume Incisione su legno, 1885 (dopo il 1881, prima del 1887)
Qualche veduta
Ci sono dei libri vicino all’entrata, li sfoglio, sono (evidentemente) in tedesco. Decido quasi all’istante di NON comprarli ma abuso senza ritegno scattando numerose foto di disegni che ritraggono la chiesa nelle varie epoche.
Paesaggio fluviale di Rheinau con le cascate del Reno, l'isola del monastero e la cittadina
Prospetto del paesaggio fluviale dalle cascate del Reno fino alla doppia ansa di Rheinau vista dall'alto in direzione nord-ovest; con le penisole Schwaben e Rheinau, l'isola del monastero e la cittadina
Litografia 1880 circa (dopo il 1877, probabilmente prima del 1887)
Cartolina di Rheinau
Heinrich Keller (1778-1862) Pianta del monastero di Rheinau con la chiesa parrocchiale della cittadina. Mappa con dettagli topografici che mostra l'area del monastero e la chiesa di montagna vista dall'alto e parti della cittadina. Basata su un disegno a matita dell'artista del 1825 circa, incisione su rame del 1830.
Reliquie inquietanti
Le reliquie di due santi (San Vincenzo e San Clemente) sono ben in vista in una vetrina laterale. NOn si tratta della prima volta che le vedo, la tipologia di Rheinau si avvicina ad un Art Attack più invasivo che va anche a ricostruire il cranio, lavorazione ben differente invece le reliquie notate a Friborgo o le ancora più crude ad Hergiswil dove ci si é limitate a metterte le presunte ossa del santo in una teca.
A colpire sono le decorazioni degli occhi che danno un tocco decisamente horror alla decadente opera.
San Vincenzo, o quel che ne resta
Filo dirtetto
"Filo diretto col paradiso" é il ritornello di una canzone popolare spesso intonata dalle nostre latitudini.
Ed é esattamente il primo pensiero che ho avuto vedendo questo quadro nel monastero di Rheinau
Fintan in basso a destra sembra aprire la via diretta a san Benedetto decisamente paonazzo preoccupato per l'ultimo viaggio. Un angelo fa da apripista ed é atteso a braccia aperte dall'onnipotente.

Outro
La sensazione mentre si lascia un posto a cui si teneva particolarmente scoprire é doppia: da una parte si é contenti di aver ampliato il proprio bagaglio, dall'altra si ha la consapevolezza di aver scartato un altro regalo sotto l'albero e con esso quel gusto di "godimento dell'attesa" sfuma. Ma per fortuna i regali sono infiniti per chi li sa cogliere.
Dal lato puramente pratico il rientro é stato abbastanza crudo la prima mezz'ora: Rheinau si raggiunge solo in bus e una sagra non meglio definita in paese avente luogo lo stesso giorno ha fatto in modo di stipare il bus come in certi video delle ferrovie indiane.
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