Il sabato pomeriggio é praticamente impossibile fotografare il portone del Grossmünster che dà a oriente, sul Niederdorf; é un andirivieni senza sosta fuori e dentro, il portone non trova mai il tempo per chiudersi completamente che già arrivano nuovi visitatori ad aprire la porta. D’altronde ci troviamo nella centralissima Zurigo davanti alla chiesa madre della riforma svizzera.
Quello che fa ancor più specie appena entrati é vedere la sfilza di visitatori seduti ad osservare il nulla cosmico verso l’altare, perché di nulla cosmico si tratta.
Eppure un elemento ENORME di interesse c’è, basterebbe fare due passi e seguire i cartelli riportanti la scritta “crypta”. Laggiù un imponente presenza aspetta il visitatore…
Ma forse son partito troppo a balla, dare per acquisito che si sappia dov' é, e com' é il Grossmünster é un errore.
Ma le torri non sono sempre state così “smussate”


Si, l’uomo presente nella cripta é Carlo MagnoLo stesso re é raffigurato nella stessa posizione anche sul portone occidentale del Grossmünster, quello dedicato alla riforma
Recenti ricerche archeologiche - che non sono ancora state intraprese all'interno - suggeriscono che questi edifici siano stati costruiti sul sito di un cimitero romano.
Fu egli ad eliminare dalla chiesa tutto ció che le conferiva uno splendore esteriore e che distoglieva l'attenzione dall'ascolto della parola di Dio: altari, immagini, sculture, organo. Lo studio della Sacra Scrittura e la predicazione del Vangelo ritornarono ad essere la forza unificante della vita comunitaria.
La predicazione di Zwingli ebbe una grande influenza, che andò al di la dei confini cittadini. Essa era rivolta al popolo per ottenerne il consenso, onde attuare la riforma della chiesa secondo il Vangelo.
Venne chiamato a succedergli come pastore della cattedrale Heinrich Bullinger.
Se Zwingli fu l'innovatore impulsivo, Bullinger fu il pacato architetto: tramite i suoi scritti e la sua attività pratica pose il solido fondamento della Chiesa e consolidò la giovane Riforma zurighese. A lui le chiese riformate devono la loro struttura odierna. La «Seconda confessione elvetica» (1566) é considerata nella Svizzera e all'estero come il piu importante compendio della dottrina riformata ed é ancora oggi il simbolo di fede vincolante delle chiese riformate dell'Europa orientale.
La Riforma zurighese ha lasciato delle tracce riconoscibili nel presente. Ne accenniamo solo alcune. Essa ha contribuito in maniera decisiva alla formazione del moderno stato democratico e sociale. Tutto cio é inconcepibile senza l'opera di Zwingli e di Bullinger. Nell'ascolto della parola biblica essi udirono anche quella del popolo.
La chiesa non é un'organizzazione strutturata in maniera gerarchica, bensì un assemblea del popolo davanti a Dio. Il radicamento nella confederazione e l'immagine del popolo di Dio determinarono la concezione zwingliana della chiesa, sicché nell'epoca della Riforma si trovano i primi tratti di un coinvolgimento popolare. Si dette ascolto altresì alla voce dei deboli e perseguitati; nella città fu introdotto un esemplare sistema di assistenza ai poveri.
Quando, nel 1555, vi furono delle persecuzioni di cristiani evangelici, su pressante richiesta di Bullinger il consiglio cittadino accolse gli esuli. In un primo tempo l'iconoclastia e il divieto del mercenariato significarono un momento di stasi a livello artistico e commerciale, ma l'etica di lavoro riformata riusci' a creare nuovi impulsi, compreso un discreto rifiorire della vita artistica. Va altresì segnalato il progresso del sistema educativo: dato che gli abitanti di Zurigo vennero esortati dai riformatori allo studio della Bibbia, peraltro nella loro lingua materna (!), impararono a leggere e a scrivere. L'alto grado di alfabetizzazione che ne risultò, contribuì al progresso economico e industriale di Zurigo.
Ci vorrebbe una puntata notturna, proprio come casualmente capitó nel gennaio 2024.
Quello che fa ancor più specie appena entrati é vedere la sfilza di visitatori seduti ad osservare il nulla cosmico verso l’altare, perché di nulla cosmico si tratta.
Eppure un elemento ENORME di interesse c’è, basterebbe fare due passi e seguire i cartelli riportanti la scritta “crypta”. Laggiù un imponente presenza aspetta il visitatore…
Nella cripta del Grossmünster
Il Grossmünster
Il Grossmünster é la cattedrale di Zurigo, luogo di origine della Riforma nella Svizzera tedesca sotto l'impulso di Huldrych Zwingli (1484-1531) e Heinrich Bullinger (1504-1575). La costruzione fu iniziata attorno al 1100 e terminata pressapoco nel 1200. Nel corso dei secoli e fino ad oggi la teologia e la cultura delle rispettive epoche hanno modificato di volta in volta l'aspetto della cattedrale.Grossmünster oggi, le iconiche torri sono le protagoniste della skyline
Il Grossmünster sorge all'estremità orientale di un gruppo di colline moreniche a sud dell'agglomerato medievale. Le alture più elevate sono il Lindenhof (castello dell'epoca di Valentiniano) e la collina di San Pietro (la più antica chiesa parrocchiale di Zurigo), che costituiscono il vero nucleo dell'agglomerato urbano. 

Come se non bastasse un stata equestre si interpone in questo fazzoletto di terra carico di significati: si tratta del tributo, nonostante tutto, al più celeberrimo borgomastro della città: Hans Waldmann.
Zurigo come la nuova Gerusalemme, diverse chiese si distinguono, una su tutte il Gosmmünster che appare enorme rispetto alle altre
Rappresentazione della città di Zurigo creata da Johannes Stumpf intorno al 1535.
Un tempo ai confini della città, le colline più basse furono occupate fin dall'epoca carolingia da chiese: a sinistra della Limmat l'abbazia reale del Fraumünster, su un'isola la Wasserkirche e sulla riva destra il Grossmünster con il suo capitolo di canonici. Questo gruppo di edifici conferiva alla Zurigo medievale l'aspetto di una città di chiese, il cui profilo era dominato da due cittadelle: il palazzo imperiale sul Lindenhof e il Grossmünster.

Jos Murer, Panorama della città di Zurigo, 1576. 
Dettaglio raffigurante il Fraumünster (in basso), la Wasserkirche (al centro) e il Grossmünster (in alto), collegati dal ponte dei pellegrini, l'attuale Münsterbrücke.
Dopo la cattedrale, il Grossmünster (la collegiata) di Zurigo era nel Medioevo la chiesa più importante della diocesi di Costanza e divenne, grazie all'azione di Ulrich Zwingli (1519-1531) e del suo successore Heinrich Bullinger (-1575), la chiesa madre della Riforma svizzero-alemanna.
Non c'é dubbio sulla tipicità delle torri che fungono da punto di riferimento. Al centro il ponte sulla frequentatissima Gsossmünster - Wasserkirche - Fraumünster
Le torri in origine erano poco piu alte della sommità del tetto, dopo essere state distrutte da un incendio, nel 1786 presero la loro caratteristica forma attuale con cupole a coronamento di stile neogotico, che divennero ben presto l'emblema di Zurigo.

Wasserkirche che ospita al suo esterno una statua del leader della riforma Zwingli 
La leggenda
I patroni della città di Zurigo, Felice e Regola (dal XIII secolo è venerato anche Esupere), facevano parte della Legione Tebana martirizzata a Saint-Maurice (Agaune) alla fine del III secolo. Riusciti a fuggire a Zurigo via Glarona, questi due santi furono torturati nel luogo dove oggi sorge la Wasserkirche.
Poi presero le loro teste mozzate e salirono dal fiume per 40 braccia fino al luogo (Grossmünster) “dove furono sepolti, a 200 braccia dal castello”
La leggenda potrebbe essere stata scritta per la prima volta a metà dell'VIII secolo. Essa menziona un pellegrinaggio alle tombe di questi santi esistente da molto tempo. 

Molto più recente è la leggenda della fondazione del convento. L'imperatore Carlo Magno (morto nel 814) un giorno inseguì un cervo da Aquisgrana fino a Zurigo. Lì, il suo cavallo cadde improvvisamente in ginocchio, per indicare al monarca che in quel luogo erano sepolti dei martiri. Carlo Magno fece quindi dissotterrare le ossa e fondò in onore di Felice e Regula la chiesa e il priorato del Grossmünster. 

 1450-70 circa; le aste di ferro di cui è irto servivano a fissare le vecchie riparazioni
Edifici primitivi
Le origini della collegiata sono oscure. Tuttavia, la leggenda narra che già dalla metà dell'VIII secolo sulla collina del Grossmünster dovevano esistere degli edifici. A quell'epoca vi era sicuramente un monumento commemorativo eretto sulle tombe dei santi e un piccolo convento per ospitare i pellegrini.Recenti ricerche archeologiche - che non sono ancora state intraprese all'interno - suggeriscono che questi edifici siano stati costruiti sul sito di un cimitero romano.
Dettaglio dell'opera intitolata «Roman Zurich» (La Zurigo romana) realizzata da Jörg Müller nel 1982. All'epoca le terme romane non erano ancora state scoperte.
Immagine Jörg Müller, Bienne.
Intorno all'870, il convento fu trasformato in un capitolo di canonici da Carlo Magno.
In quel momento, i resti dei santi furono in parte trasferiti nel convento femminile del Fraumünster, fondato da Ludovico il Germanico nel 853. Fu così determinato l'importante asse di pellegrinaggio che andava dal Grossmünster (luogo delle tombe) all'isola della Wasserkirche (luogo dell'esecuzione) e, oltre la Limmat (con un traghetto, poi dal 1220 circa con il ponte dei pellegrini), fino al Fraumünster (principale chiesa reliquiario).
Sull'estrema destra spicca una scultura dedicata a Heinrich Bullinger, successore di Zwingli, l'artefice spirituale della chiesa riformata.

In alto possiamo ammirare un rilievo di cavaliere, che alla pari di Pegaso cavalca fra le nuvole, del 1180 circa, la piu antica figura equestre al di qua delle alpi.
Entriamo finalmente nel monastero. É riformato quindi ci si aspetta di trovarlo particolarmente spoglio e povero di opere. E infatti ci si deve “accontentare” di alcune scene raffigurate sui capitelli.

In quel momento, i resti dei santi furono in parte trasferiti nel convento femminile del Fraumünster, fondato da Ludovico il Germanico nel 853. Fu così determinato l'importante asse di pellegrinaggio che andava dal Grossmünster (luogo delle tombe) all'isola della Wasserkirche (luogo dell'esecuzione) e, oltre la Limmat (con un traghetto, poi dal 1220 circa con il ponte dei pellegrini), fino al Fraumünster (principale chiesa reliquiario).
Questa è una riproduzione del Murerplan di Zurigo del 1576.
La mappa, creata da Jos Murer, mostra una vista a volo d'uccello della città di Zurigo nel XVI secolo.
È considerata una delle prime e più accurate rappresentazioni cartografiche della città.
La mappa include dettagli riconoscibili come il fiume Limmat, il Grossmünster e il Fraumünster.
L'originale è conservato presso gli Archivi di Stato di Zurigo.
Veduta da nord est. Disegno a inchiostro di china realizzato attorno al 1710 da Gerold Escher (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
L'edificio capitolare, composto da tre ali e un chiostro centrale, risulta collegato con il coro della chiesa romanica. Dopo la Riforma accolse la scuola del Grossmünster, mentre il chiostro da cimitero dei canonici divenne un luogo di sepoltura privilegiato per le famiglie del ceto dirigente.
Le due torri furono costruite solo negli anni 1488-92. Dopo la distruzione della torre campanaria a causa di un incendio (1763), gli originari tetti a punta furono sostituiti da quelli attuali a pianta ottagonale (1781-86).
Due fogli della serie “Vue de la Ville de Zurich” e “Vue intérieure de la Ville et du Fond du Lac de Zurich”. Parola chiave: veduta della città di Zurigo. Produzione: Académie Impériale (1770 - 1795), Augusta; Balthasar Friedrich Leizel; disegnatore Nicolas Pérignon (1726 - 1782). 
1780 - 1790. 29 x 41 cm. Incisione, colorata.
Dettagli esterni
I battenti di bronzo del portale, realizzati da Otto Münch nel 1950, esprimono un programma teologico rappresentato mediante singoli episodi biblici. Le due file superiori: i dieci comandamenti; le tre file centrali: la confessione del Dio trinitario (Padre, Figlio, Spirito Santo); la penultima: il Padre Nostro; l'inferiore: le madri dell'albero genealogico di Gesù
Il portone completo
Brutta bestia la gelosia
A furia di bazzicare per luoghi connessi alla bibbia si vengono a conoscenza di alcuni episodi. Come in ogni storiella anche qui c'é una morale, cosa che male non fa. Un esempio é la storia di Caino e Abele che tutti conoscono di nome ma ben in pochi sanno chi ha ammazzato chi e per quale motivo. Il portone di Grossmünster offre l'occasione per approfondire gli eventi
L'immagine ritrae la storia biblica di Caino e Abele, in cui Caino uccide suo fratello Abele per gelosia.
Caino e Abele sono i figli di Adamo ed Eva narrati nella Bibbia, dove Caino uccide Abele per gelosia. Caino, agricoltore, offre a Dio i frutti della terra, mentre Abele, pastore, offre un agnello del suo gregge. Dio accetta l'offerta di Abele ma rifiuta quella di Caino, scatenando l'ira di quest'ultimo. Caino attira Abele nei campi e lo uccide, diventando così il primo assassino della storia, punito poi da Dio con l'esilio.
Belli i capelli
Sicuramente non ha a che vendere con la vanità il secondo episodio che riporto dal portone occidentale, ma tanto per ricordare che avere i capelli lunghi é un impegno, e se trascurato potrebbe portare ad inconvenienti anche drammatici.
Assalone é il protagonista della vicenda, nome fuori dal comune così come la sua morte, degna di entrare in un libro sul tema.  Assalone à il terzo figlio biblico del re Davide, noto per la sua ribellione contro il padre ma é anche per i suoi capelli che passa alla storia
Nel secondo dei Libri di Samuele viene descritto come il più bell'uomo di Israele dal corpo perfetto e dai capelli lunghi e folti.
Presso la Foresta di Efraim avvenne lo scontro decisivo e i seguaci di Assalonne furono battuti dai lealisti guidati da Ioab. Il principe stesso fuggì in groppa ad un mulo, ma i suoi lunghi capelli si impigliarono tra i rami di una quercia e lui rimase così appeso, venendo raggiunto. Davide aveva raccomandato ai suoi soldati di avere riguardo della vita del figlio ribelle, ma il suo generale, Ioab, ignorò l'ordine e trafisse il cuore ad Assalonne, lo fece staccare dall'albero e finire da dieci scudieri.
L'immagine mostra un rilievo in bronzo intitolato "Honor Father and Mother - The Revolution of Absalom" (Onora padre e madre - La rivoluzione di Assalonne).
Raffigura una scena biblica che coinvolge il personaggio di Assalonne, figlio di re Davide, noto per la sua ribellione contro il padre. La scena mostra Assalonne a cavallo, con i capelli impigliati in un albero, mentre viene attaccato e ucciso.
La morte di Absalom (circa 1447), Pietro di Tommaso del Minella (1391–1458), - pavimento piastrellato, transetto sud del Duomo di Siena
La morte di Absalom, impiccato a un albero per i capelli (miniatura tedesca del XIV secolo)

In alto possiamo ammirare un rilievo di cavaliere, che alla pari di Pegaso cavalca fra le nuvole, del 1180 circa, la piu antica figura equestre al di qua delle alpi.
Elementi all’interno
Ed eccoci finalmente all'interno
Distribuzione di libri a studenti e alunni all'interno del Grossmünster. Incisione su rame realizzata da David Herrliberger, 1751 (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung).
La cerimonia si svolge davanti al pontile con pulpito annesso, costruito nel 1526 tra il coro e la navata per adeguare la chiesa al culto riformato. Per la pavimentazione della tribuna e del pulpito vennero utilizzate lastre di altari provenienti da varie chiese della città. I libri distribuiti dal rettore a studenti e alunni sono accatastati sulle fonti battesimali, utilizzate anche come tavolo della santa Cena, che insieme al pulpito costituiscono l'asse liturgico riformato.
Il capitello sulla destra descrive probabilmente l'assassinio di Abner per mano di Joab. Un'altra possibile interpretazione di questa scena di un guerriero, che essendo stato attaccato, mette mano alla sua spada per difendersi, ma ne viene impedito da un uomo barbuto, potrebbe anche indicare l'ammonimento biblico di non contrastare il male con il male.
Un'altra leggenda narra che nell'anno 814 durante una battuta di caccia, l'imperatore Carlo Magno, avrebbe inseguito un cervo da Aachen fino a Zurigo e il suo cavallo infiacchito si sarebbe inginocchiato proprio sulla loro tomba.
Carlomagno, dopo averne fatto esumare le spoglie, fece edificare la chiesa e la canonica del Grossmünster.
Carlomagno, dopo averne fatto esumare le spoglie, fece edificare la chiesa e la canonica del Grossmünster.
Scoperta dei patroni della città, Felice e Regola, da parte dell'imperatore Carlo Magno.
C’è poi un capitello con una scena piuttosto cruenta di cui però non trovo alcuna indicazione o riferimenti particolari
Sulle due coppie di pilastri orientali, capitelli composti da elementi figurativi e ornamentali, di carattere astratto, terzo quarto del XII secolo.
Accanto all'accesso sud alla cripta, lastra in bronzo della tomba del prevosto Dr. Joh. Manz, la cui morte, avvenuta il 24 ottobre 1518, lasciò un posto vacante nel capitolo dei canonici; in seguito a questo decesso Zwingli fu nominato sacerdote secolare.

Proprio a destra dell'ingresso principale, una Madonna con Bambino, 1300 circa
La cripta
Ed eccoci finalmente al gran finale. La cripta a tre navate, la più grande della Svizzera, è composta da due spazi con volte a crociera a quattro supporti, separati da due gradini centrali e dall'avanzamento di ciascuna delle pareti laterali dotate di una nicchia, avanzamenti che costituiscono le fondamenta dell'arco del santuario.
Scendendo nella cripta si giunge nella parte piu antica della cattedrale, in un ambiente che invita al silenzio ed alla riflessione. Qui si percepisce lo spirito di Gesú Cristo che pervade l'intero creato e raggiunge non soltanto il mondo superiore, ma é presente anche in quello inferiore, negli aspetti oscuri, mortali della vita. Ció é espresso dagli affreschi del 1500 circa, in pessimo stato di conservazione, che narrano le sofferenze di Felix e Regula e della legione tebea. 
La parete occidentale é dominata dall'imponente statua di Carlo Magno, di origine gotica (XV secolo) rovinata dalle intemperie e piu volte restaurata, rimpiazzata adesso nel suo luogo originario, la torre sud, da una copia. Non è proprio una gran bellezza, ma era ideata per essere vista da lontano.
Tre piccole finestre aperte nella parete est e una in quella sud forniscono un'illuminazione parsimoniosa. Con i loro capitelli modanati, i 32 capitelli si raggruppano in sei tipi fondamentali di capitelli cubici e formano uno dei complessi di capitelli meglio datati dell'epoca romanica, intorno al 1100-07. 
Sulle pareti della parte orientale, dipinti murali, delicati disegni a pennello del maestro zurighese HANS LEU L'ANCIEN, intorno al 1500. 
Sono leggibili da ovest a est. 
A sinistra: ingresso dei Tebani ad Agaune, rifiuto di sacrificare agli idoli; 
Crtipta, arrivo della legione tebana a St.Maurice, Hans Leu io vecchio, verso il 1500
a destra: flagellazione 
bagno nell'olio bollente, 
supplizio della ruota 
a sinistra: decollazione (quasi completamente distrutta);  a destra, su entrambi i lati della finestra sud: Regola ed Esupere. 
Questa scena prosegue sulla parete est, dove Felice è al cospetto di Cristo. Altri resti sono difficilmente leggibili sulla parete est. 
Alle pareti nord e sud, lastre funerarie provenienti dalla cappella dei Dodici Apostoli.
Il Grossmünster e la riforma zurighese
Si saranno certamente notate l'austeritá e la sobrieta della chiesa. Queste sono il frutto del rinnovamento spirituale voluto da Zwingli al suo insediamento nella cattedrale, nel 1519.Fu egli ad eliminare dalla chiesa tutto ció che le conferiva uno splendore esteriore e che distoglieva l'attenzione dall'ascolto della parola di Dio: altari, immagini, sculture, organo. Lo studio della Sacra Scrittura e la predicazione del Vangelo ritornarono ad essere la forza unificante della vita comunitaria.
La predicazione di Zwingli ebbe una grande influenza, che andò al di la dei confini cittadini. Essa era rivolta al popolo per ottenerne il consenso, onde attuare la riforma della chiesa secondo il Vangelo.
La sua predicazione assunse anche toni che suonavano come una sfida per lo stato zurighese, allorché criticò il mercenariato, da lui paragonato al «commercio della carne». In tal modo egli mise in questione i prosperi affari di coloro che gestivano il mercenariato e le pensioni papali; e propose un nuovo ordine politico.
 Il consiglio cittadino riconobbe la potente forza innovatrice dell Vangelo. Nella disputa di Zurigo del 1523, il Gran Consiglio accolse le prime proposte di riforma di Zwingli. La chiesa zurighese fu coinvolta in un movimento inarrestabile e in parte tumultuoso (iconoclastia, problema degli anabattisti) finché, con la sostituzione della messa con il culto riformato (1525) l'istaurazione del tribunale matrimoniale (1525) e del sinodo (1528), non ritornò in una fase piu ordinata. 
La morte di Zwingli nella battaglia di Kappel del 1531 fu il punto conclusivo di una prima fase di sviluppo della chiesa zurighese. Non pochi si sentirono sollevati, altri sperarono addirittura in un ritorno alla «vecchia» fede.

1484-1531 ZWINGLI
Hans Asper: Ritratto di Huldrych Zwingli (1484-1531), Zurigo, 1594 circa.
© Biblioteca centrale di Zurigo.
Venne chiamato a succedergli come pastore della cattedrale Heinrich Bullinger.
Se Zwingli fu l'innovatore impulsivo, Bullinger fu il pacato architetto: tramite i suoi scritti e la sua attività pratica pose il solido fondamento della Chiesa e consolidò la giovane Riforma zurighese. A lui le chiese riformate devono la loro struttura odierna. La «Seconda confessione elvetica» (1566) é considerata nella Svizzera e all'estero come il piu importante compendio della dottrina riformata ed é ancora oggi il simbolo di fede vincolante delle chiese riformate dell'Europa orientale.
La Riforma zurighese ha lasciato delle tracce riconoscibili nel presente. Ne accenniamo solo alcune. Essa ha contribuito in maniera decisiva alla formazione del moderno stato democratico e sociale. Tutto cio é inconcepibile senza l'opera di Zwingli e di Bullinger. Nell'ascolto della parola biblica essi udirono anche quella del popolo.
La chiesa non é un'organizzazione strutturata in maniera gerarchica, bensì un assemblea del popolo davanti a Dio. Il radicamento nella confederazione e l'immagine del popolo di Dio determinarono la concezione zwingliana della chiesa, sicché nell'epoca della Riforma si trovano i primi tratti di un coinvolgimento popolare. Si dette ascolto altresì alla voce dei deboli e perseguitati; nella città fu introdotto un esemplare sistema di assistenza ai poveri.
Quando, nel 1555, vi furono delle persecuzioni di cristiani evangelici, su pressante richiesta di Bullinger il consiglio cittadino accolse gli esuli. In un primo tempo l'iconoclastia e il divieto del mercenariato significarono un momento di stasi a livello artistico e commerciale, ma l'etica di lavoro riformata riusci' a creare nuovi impulsi, compreso un discreto rifiorire della vita artistica. Va altresì segnalato il progresso del sistema educativo: dato che gli abitanti di Zurigo vennero esortati dai riformatori allo studio della Bibbia, peraltro nella loro lingua materna (!), impararono a leggere e a scrivere. L'alto grado di alfabetizzazione che ne risultò, contribuì al progresso economico e industriale di Zurigo.














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