Passa ai contenuti principali

Festa cantonale ticinese di Lotta Svizzera

“Se assaggi una volta la segatura, poi ti scorrerà per sempre nel sangue”. Il truciolato, rigorosamente di abete e non di castagno (perché le scaglie di quel legno ferirebbero la pelle), è quello dei cinque anelli, ognuno del diametro di 12 metri, sul grande prato a Biasca, dove sabato 20 settembre circa 200 lottatori, tra cui 9 ticinesi e 11 coronati federali, si sono sfidati alla Festa cantonale ticinese di Lotta Svizzera.


Si, sono dovuto tornare. A Mollis ho visto molto ma sento manca qualcosa, il clou, la lotta appunto. E con la lotta un sacco di aneddoti legati ad essa. 

A Mollis in maniera molto ingenua ero andato allo stand delle informazioni a chiedere se c'erano ancora biglietti "no, da sette mesi non ce ne sono più. Sono stati venduti tutti in 7 minuti". Evidentemente non mi rendevo conto dell'importanza della festa ma la manifestazione che si tiene a Biasca sembra fatta apposta per darmi l'opportunità di partecipare all'interno dell'arena. decido di prenderne parte, a costo di sacrificare una delle giornate migliori per andare in montagna. Così riservo i biglietti con due settimane prima dell'evento 


Come visto la lotta Svizzera é uno sport tipicamente da Svizzera interna, ultimamente sembra aver attecchito anche dalle nostre latitudini, come é capitato?

La 1a Festa Cantonale Ticinese

Il Ticino ha dovuto attendere 127 anni prima di organizzare una gara ufficiale della più popolare disciplina sportiva svizzera. Sabato 17 settembre 2022 a Cadenazzo, infatti, oltre 4'000 spettatori e 200 fra i migliori lottatori del Paese hanno partecipato alla prima Festa di lotta organizzata a Sud delle Alpi. Molta era la curiosità suscitata da un evento – e da uno sport – che alle nostre latitudini era ancora quasi sconosciuto, dato che l’Associazione cantonale ticinese di lotta svizzera (Atls) è stata fondata soltanto dieci anni fa.

Biasca 20.09.2025, va in scena la seconda edizione. 
Bandiera dell'associazione ticinese di lotta Svizzera, 
ad aguzzare la vista di legge 2012 nell'angolo in basso a sinistra

Qualche assaggio, per la verità, nella nostra regione lo avevamo già avuto – ad esempio a Gudo e a Vezia –, ma mai di livello così prestigioso: stavolta in palio c'era infatti la famosa corona. I responsabili della Festa – Atls e Gruppo Giochi tradizionali svizzeri – dunque, sono molto orgogliosi di aver finalmente portato quaggiù uno spettacolo del genere.

Lo conferma il presidente del comitato organizzatore Bruno Schiavuzzi: «Siamo onorati di aver offerto ai ticinesi una forma d’intrattenimento così profondamente legata alla tradizione della Svizzera tedesca, una competizione che va dunque ben al di là degli aspetti puramente sportivi e che coinvolge la popolazione a livello culturale».

Associazioni ticinesi correlate alla festa

Approfittano della festa cantonale per far capolino un paio di associazioni solitamente tipicamente svizzero tedesche che invece han messo radici al sud delle Alpi.

Gruppo urano Chiasso

La prima la scopro casualmente, a lato dei festeggiamenti un rimorchio portò un logo che é impossibile non notare.


Già nel decennio 1920/1930 un gruppo di amici denominato qualche volta “Comitato autonomo”, qualche altra “Gli amici di Boffalora”, o altra ancora “Comitato spontaneo” si dava da fare per organizzare le Feste di Sant’Anna nell’ampio parco del Boffalorino

Ora viene da chiedersi: come mai “Urani”? Qual è la vera origine del nome di questo gruppo di allegri compagni? Differenti sono le tesi a tal riguardo; noi però non esitiamo ad abbracciarne che una sola: quella che mette in relazione il nome di “Urani” con la rappresentazione del famoso spettacolo del Guglielmo Tell, dato per la prima volta proprio nel 1932 dalla locale Società Filodrammatica “Delectando beneficat”.

Filodrammatica particolarmente attiva, che nel 1930 aveva messo in scena un’interessante versione in formato ridotto de “I promessi sposi” al Politeama e, visto l’enorme successo, ritenne di passare a uno spettacolo assai più impegnativo quale appunto il Guglielmo Tell di Schiller. Essendo troppo piccolo il Politeama per la grandiosità delle scene che si volevano allestire, fu creato un grande apparato scenografico con un vastissimo palcoscenico

Lo spettacolo fu rappresentato la prima volta nel 1932, come già detto, e, visto l’enorme successo, replicato nel 1934. Ed è proprio il primo attore della compagnia Riziero Muscionico che sull’Almanacco di vita chiassese del 1979, così spiegava “Perché si chiamano Urani”. “Quando ai primi di giugno del 1932, le prove del GUGLIELMO TELL erano ormai entrate nel vivo, fu necessario reclutare un buon numero di giovani volonterosi che si prestassero a creare il contorno di popolo e armigeri che la scena richiedeva. Le prove di assieme e di massa si tenevano nel vasto salone che fu l’Albergo Colonne in un’atmosfera entusiasta e festosa. 

Una sera si trattò di organizzare i gruppi che rappresentassero i tre Cantoni di Uri, Svitto e Untervaldo per la scena del giuramento del Grütli. Durante la discussione, Dante Camponovo (Danton), come avesse ricevuto un improvviso pizzicotto, balzò in piedi e, scegliendo un gruppo di persone fra i tanti suoi amici del rione di Boffalora, esclamò: – NOI FACCIAMO IL GRUPPO URANO! – Quando poi alcuni altri giovanotti domandarono di aggregarsi al gruppo, Dante, con voce decisa, rispose: – Ah no cari, voi non siete del nostro quartiere, NOI SIAMO URANI E SIAMO DURI… andate in un altro Cantone, se volete! – E così fu! Nelle susseguenti prove e nelle numerose recite (ben 7) davanti a migliaia di spettatori, gli URANI rimasero sempre compatti e disciplinati, svolgendo onorevolmente il compito loro affidato.

Cosiì in un clima di amicizia che la giovinezza ancor più rinsaldava, nacquero gli URANI e così rimasero nel passato e nel presente “GLI URANI QUELLI D’URI”.

ACASI

Più prevedibile (ma tutt'altro che scontata) invece l’associazione di suonatori di corni delle Alpi della Svizzera italiana


ACASI è attiva dal 2015 quando con una cinquantina di cornisti dal Ticino ha partecipato prima al padiglione Svizzero di Expo 2015 e poi al concerto in Piazza del Duomo a Milano dove erano presenti 420 suonatori di corno delle alpi svizzeri. Il Ticino era il terzo Cantone Svizzero per presenza di cornisti!

In azione a Biasca

Questo evento ha creato molto entusiasmo portando ad aumentare il numero di coloro che, nella Svizzera italiana, si sono appassionati a questo strumento tradizionale.

Attualmente ACASI conta ca. un’ottantina di soci ed è presente su tutto il territorio della Svizzera Italiana. Siamo fieri di essere l’Associazione Corno delle Alpi della Svizzera più numerosa. 

Sarà per la tradizione, la storia, ma a vederli con l’occhio medievale mi tornato alla mente epiche imprese dei nostri picchieri sui campi di guerra europei

Il mercatino annesso

Come a Mollis una gustosa parte di queste feste é il mercatino annesso, si tratta di vari sponsor ed espositori ticinesi che cercano di approfittare dell'evento per promuovere i prodotti più disparati. Malgrado il mercatino di Biasca sia infinitamente più piccolo rispetto a quello di Mollis riesco a trovare un paio di elementi perlomeno curiosi

Degna di nota il disegno sulla maglietta di questo orsetto

Trovo piuttosto divertente la bancarelle delle zucche nostrane, quando sappiamo bene che il soprannome preferito che diamo ai nostri amici d'oltralpe é "züchin".

Oggi é proprio un invasione. Organizzatori e associazioni a parte sono le persone di madre lingua tedesca a farla da padrone. Come sempre trovo un punto positivo in tutto questo: alla griglia i tedeschi difficilmente si scostano dal classico btratwurst o luganighetta, le costine sono quindi assicurate

Potenziali occupazioni per colleghi problematici e/o col QI piuttosto modesto inspirate dalla festa di lotta svizzera

Conoscete persone con un QI particolarmente basso? Magari lavorano addirittura con voi e da anni vi state spremendo le meningi per trovargli un lavoro adatto alle loro misere qualità? Una di quelle mansioni per cui difficilmente vi contatteranno in continuazione per chiedervi delucidazioni e/o asserendo che non sono in grado di portarla a termine? Non volendo mancare di rispetto a chi ha eseguito queste operazioni durante la festa,  propongo tre attività identificate durante la giornata odierna e applicabili a questo genere di personaggi.

Nell'arena

Rastrellatore

Presenti due tipologie: lo spostatore che riporta verso il cerchio i trucioli che fuoriescono dai lati e lo spianatore che come dice la parola rende omogenea la superficie del truciolato. 
Per entrambi le operazioni servono il dono dell’equilibrio e l’abilità di tenere in mano un rastrello. Il movimento con questo attrezzo dovrebbe venire abbastanza automatico. Se così non fosse, trattandosi di un lavoro di squadra, si possono copiare le gesta dai colleghi.


Si dovrebbe anche essere anche al riparo da eventuali reclamazioni per la pesantezza del lavoro, essendo questa attività di breve durata con grandi intervalli di pausa tra una rastrellata e l’altra. Insomma, come abbiamo appreso poco tempo fa potremmo infine affermare:

T'ö bè mia büté la mèdri par mundè u rassiöisc, non ti sfiancherai mica - lett. non avrai il prolasso uterino per ripulire il truciolato

Valutazione finale

(Non si fa distinzione tra rastrellatore raccoglitore e rastrellatore spianatore)

Complessità: 2
Sforzo fisico: 2
Skills particolari: stare in equilibrio su truciolato 
Compenso: adattato in base alla tipologia del lavoro

Ruota display

Attività questa decisamente di nicchia ma di grande utilità.
Essendo i display indicanti i dati dei combattimenti privi di automatismi che ne garantiscano il movimento, si necessita della forza umana per ruotarli e renderli visibili al pubblico pagante che gremisce l’arena.

A sinistra durante la più complessa operazione di modifica delle cifre, 
a destra durante il classico roteare che caratterizza il lavoro

La rotazione del display é facilitata dalla presenza di un volantino per aumentare la presa sul palo, ma per i più impavidi si può eseguire l’operazione girando direttamente il tubo portante. Il lavoro richiede una rotazione costante ma può essere eseguita anche stando seduti e se proprio non ce la si fa più si può prendere la drastica decisione di cambiare braccio. Non sono indicate velocità di rotazione particolari quindi l'addetto può ruotarle a sensazione senza particolari stress aggiuntivi.

Gli affari si complicano se poi all’operazione di roteare il display si aggiunge quella di modificare le cifre su di esso. Occorre prima di tutto capire che cifre vanno riportate e in secondo luogo cambiarle in modo corretto. Questo supplemento di skills sarà sicuramente riconosciuto a livello economico.
Per non andare incontro a sovraccarichi di lavoro si consiglia di andare step by step: iniziare con la roteazione dei display e poi, magari dopo una fase di test, assumersi la responsabilità di cambiare le cifre.

Valutazione finale

Complessità: Roteatore 1 / Numeratore 3
Sforzo fisico: Roteatore 3 / Numeratore 1
Skills particolari:
Roteatore: Stare seduti su una sedia senza perdere l'equilibrio capire quando cambiare braccio in caso di dolore.
Numeratore: conoscere la numerazione dei numeri arabi 0-1-2-3-4-5-6-7-8-9.  Essere abbastanza alti per raggiungere il display 

Compenso: Numeratore sicuramente superiore rispetto al roteatore

Mascotte

In realtà potrebbe essere divertente approcciare per brevi istanti varie tipologie di personaggi. Ad un esame più approfondito domande come “fa caldo lì dentro?” ripetute a raffica potrebbero risultare in brevissimo tempo piuttosto monotone se non papabili di mobbing. A questo va aggiunto il fatto che dentro fa effettivamente molto caldo. 

I lati positivi sono sicuramente quello di non dover sfoggiare sorrisi stampati in quanto la mascotte stessa l'ha stampato in faccia. 


Il ruolo di mascotte potrebbe essere poi mostrato come motivo di orgoglio sul curriculum vitae o oggetto di vanto durante le operazioni di corteggiamento

Valutazione finale

Complessità: 2
Sforzo fisico: 5 (resistenza al calore, moduli SUVA sono previsti prima di intraprendere questa attività)
Skills particolari: Guardare verso l'obiettivo, magari alzando i pollici, quando qualcuno vi chiede di scattare una foto (vedi esempio sopra) 
Compenso: adattato in base alla tipologia del lavoro

Istruzioni per i lottatori

Per passare a cose più serie ecco importanti informazioni inerenti la lotta vera e propria.

Generale 
La festa di lotta svizzera si svolge secondo il regolamento tecnico della Associazione federale della lotta Svizzera (ESV). Ci si aspetta un comportamento corretto e dignitoso da tutti i partecipanti.

Ingresso in conformità (secondo il Regolamento Tecnico Art. 2 Para. a.)
I lottatori devono arrivare in tempo e secondo l'abbigliamento prescritto per l'appello. I lottatori che arriveranno in ritardo o sono vestiti in modo inadeguato possono essere esclusi alla festa.

Abbigliamento (secondo il Regolamento Tecnico Art. 2 Para. b.)

Lottatori alpigiani:
• Camicia resistente, colorata ma non sgargiante (niente camicie di moda o fantasia), pantaloni lunghi scuri senza elastico in fondo alle gambe dei pantaloni.

Lottatori ginnasti:
• Maglietta bianca con maniche corte e pantaloni bianchi lunghi senza elastico in fondo alla gamba.

L'abbigliamento deve essere appropriato, pulito e privo di iscrizioni e pubblicità (regolamento sulla pubblicità).

A differenza dei giocatori di hockey su ghiaccio, i lottatori di Schwingen di solito non indossano protezioni per i genitali. Le eccezioni confermano la regola. Finora non sono stati segnalati casi di gravi lesioni agli organi riproduttivi.

Il rito della fontana. Una fontana deve sempre essere presente nell'arena. Qui i lottatori prendono refrigerio e si caricano per l'incontro

Premio d'onore unificato
I lottatori riceveranno personalmente il premio d'onore al tavolo dei doni.
Essendo un premio d'onore ogni lottatore è in dovere di ringraziare, per iscritto, il donatore del premio.

Premiazione
La premiazione con la consegna delle corone avrà luogo alle 18:00 nelle palestre. Tutti i lottatori che dovranno ricevere le corone sono pregati di indossare un abbigliamento adeguato: i lottatori alpigiani con la giacca tradizionale (Sennenchutteli) e pantaloni scuri; i lottatori ginnasti con pantaloni bianchi lunghi, maglietta bianca con maniche corte e con il nastro da ginnasta. Il punto di ritrovo sarà all'entrata principale del tendone.

Regole della lotta Svizzera

Le seguenti spiegazioni sono intese come un piccolo suggerimento affinché i visitatori della festa possano seguire meglio gli eventi sul sito del concorso.

Lottatori con pantaloni chiari: primi in ordine alfabetico (es. Albertoni Antonio).
Lottatori in pantaloni scuri: secondo in ordine alfabetico (es. Zannoni Zeno).


Un combattimento inizia con una stretta di mano per indicare che il combattimento deve essere condotto in modo pacifico ed equo. L'arbitro supervisiona la presa in modo che entrambi i lottatori siano nella stessa posizione di partenza.

L'incontro (gara) si apre con "Gut"
L'incontro (gara) viene interrotto con "Halt" 
L'incontro (gara) è valutato vinto con "Gut".
L'incontro (gara) pareggio con "Fertig".

Un incontro è considerato vinto quando entrambe le spalle del concorrente perdente
toccano la segatura.
Se un concorrente giace nella segatura dalle natiche alla metà delle scapole, ha perso così come il concorrente che giace nella segatura dal collo alla metà delle scapole.


Una vittoria è valida solo se il lottatore vincente (che attacca) tiene la "presa" con almeno una mano sui pantaloni oscillanti.
"Pareggio" termina un incontro se nessun risultato valido viene raggiunto durante il tempo stabilito.
Il massimo dei voti può essere assegnato in casi eccezionali, cioè per lotte particolarmente attraenti.
L'unica eccezione è la ultima gara, che finisce sempre con un punteggio di 10.00 per il vincitore e 8.75 per il perdente. Il giudizio viene effettuato esclusivamente dai tre arbitri.

Posizione poche volte osservata durante la giornata

Infortunio

Inevitabile, in un continuo di combattimenti senza sosta.
Quello che colpisce maggiormente é il comportamento dell’avversario che l’ha atterrato che gli é stato al fianco tutto il tempo e si preoccupa di aiutare nel trasporto nella barella, in 120 e rotti anni di calcio non ricordo di aver visto una scena simile

Dietro senza cappellino l'avversario che molto sportivamente aiuta nel trasporto del ferito

Chiusura

Salto la parte di premiazione semplicemente perché non ne prendo parte. Voglio però chiudere con un immagine notata quando ero ormai lontano dalla festa. Zommando le varie foto il sorriso di questo signore vale più di mille parole. Sul momento non me ne sono reso conto perché non l'ho notato ma stavo passando il momento più intenso di tutta la giornata.


Viva le tradizioni svizzere, viva la Svizzera!

Commenti

Post popolari in questo blog

Insulti e similitudini in dialetto di Airolo

La globalizzazione sta standardizzando tutto, siamo in balia di un appiattimento generale, insulti compresi. Quelle belle chicche di nicchia, sortite da personaggi estremamente arguti e salaci rischiano di andare perse. E sarebbe un peccato, perché almeno gli insulti possono essere riutilizzati con una certa frequenza. Quotidianamente. Ma farlo con una certa estrosità non ha prezzo, insulti talmente fini ed elaborati che potrebbero nemmeno essere capiti dai destinatari. Un rischio che va corso. Assolutamente. Detto questo mi permetto di snocciolare una serie di affermazioni, rigorosamente di Airolo e dintorni,  da sfoggiare nel momento giusto, imperativamente, la gente va insultata con regolarità, il rischio é quello di perdere questo meraviglioso patrimonio.  Leggere e propagare Mocciosi che ciondolano sulla via principale di Airolo, sanababicci Difetti fisici (dalla nascita, malattia o dall’invecchiamento) U pèr un ğatt tirò fò d'um büi : é malconcio, fa pietà; letteralmente...

Tradizioni molto svizzere

Dopo anni di tentennamenti decido finalmente di partecipare ad un avvenimento che nella Svizzera tedesca é assolutamente irrinunciabile: la festa federale che si tiene ogni tre anni. Oggi saró circondato da svizzeri che fanno cose molto svizzere. Moltissime tradizioni svizzere in questo disegno creato appositamente per la festa federale 2025, se volgiamo cercare il pelo nell'uovo manca l'Hornuss La prima cosa che noto già nell’avvicinamento sul treno é il consumo di birre in lattina con conseguente coda davanti alle toilette, questo anche se ci troviamo a primo mattino I più impavidi sortiscono dagli zainetti i bicchierini da cichett e brindano a non meglio identificate entità. Il lieve aroma di schnapps alle prugne si diffonde nell’area del vagone. Seguono racconti gogliardici accompagnati da grasse risate. Purtroppo non conosco bene l’idioma svizzerotedesco e non riesco a percepire se il genere di sense of humor degli allegri compagni di viaggio farebbe sganasciare pure me....

Anima di donna dannata scovata!

Due anni! Due anni per trovare questo misterioso ed unico quadro nel suo genere in terra ticinese. O almeno che io sappia. Anonimo l’autore mentre il titolo che lo accompagna recita “ anima di donna dannata ”. Purtroppo é andata persa la fonte dove ho preso questa informazione così come una foto piuttosto sfuocata dell'opera. Impossibile trovare il quadro in rete. Non restava che trovarlo in carne e ossa.  Oggi con grande piacere lo schiaffo bellamente dietro il mio faccione sotto qualche riga di testo introduttivo con tanto di indicazione nella didascalia di dove si può ammirare.  Così come a Parigi ci si selfa davanti alla torre Eiffel ad Ascona lo si fa davanti ad anime dannate Toh! “Anima di donna dannata», tela di autore anonimo della prima metà del Seicento (Ascona, Museo parrocchiale presso l’oratorio dei santi Fabiano e Sebastiano ). P.S. E fattelo un selfie ogni tanto...si cazzo! Oggi si! Mi sembra di essere il cacciatore che si fa fotografare con il cervo subito dopo...

Mosé Bertoni

C'é una piccola sala nel museo di Lottigna, resta staccata dal complesso principale del museo, una piccola sala che per eventi sfortuiti (si con la "s" davanti) sono riuscito a vedere solo di sfuggita. Però quello che sono riuscito a assaggiare nei pochi momenti mi ha affascinato. Il classico ometto nato in un piccolo villaggio in una valle discosta per poi costruirsi una vita tutt'altro che scontata. Un personaggio amante delle tradizioni svizzere e dei principi anarchici, una combinazione piuttosto bizzarra per non dire incomprensibile. Si capisce fin dai primi momenti che si ha a che fare con un personaggio di nicchia, degno di un approfondimento. Mosè Bertoni verso il 1910 Foto F. Velasquez, Asuncion (Coll. priv.) Mosè Bertoni non è un uomo comune. Giovane irrequieto, dai molteplici interessi, impegnato politicamente tra i liberali innovatori e vicino all'anarchismo, a 27 anni decide di «dare un calcio a questa vecchia Europa» . Non è neppure un emigrante comu...

Strada dei banchi e lago di Sabbioni

La strada dei banchi per un airolese é un classico, anzi un must. È la strada che corre in alto sul fianco della montagna lungo tutta la valle Bedretto. È esattamente l'equivalente della strada alta, quella della "famosa canzone" di Nella Martinetti, ma dall'altro versante della valle Bedretto. Oggi in aggiunta un bonus, che si rivela una perla che impreziosisce e di molto il giro, una deviazione al lago di Sabbioni. La strada dei banchi La strada dei banchi rispetto all strada alta presenta delle differenze sostanziali, ha molta poca ombra, é molto meno frequentata e all'apparenza potrebbe risultare più monotona. Per buona parte la strada é costituita da una carrabile che serve per collegare le varie alpi, poi ad un certo punto diventa sentiero, più precisamente in vista dell'arrivo del riale di Ronco che presente l'unico vero e proprio strappo del percorso. Come dicevo la strada dei banchi é un must per un Airolese, in pratica questa strada porta ai pied...

Curon sul lago di Resia

Diciamo subito che io sappia non esistono altri Curon per cui si necessita aggiungere la precisazione “sul lago di Resia”. La scelta di aggiungere l’indicazione del lago é per facilitare la messa a fuoco del lettore. Se poi vogliamo esagerare sarebbe bastato dire “dove c’è la chiesa sommersa ed emerge solo il campanile." Sarebbe poi bastato aggiungere due foto del caso, da due angolazioni diverse e chiuderla lì, verso nuove avventure. Ma sarebbe stato “facile”, superficiale e maledettamente incompleto. Se il campanile compare un po’ ovunque, sulle portiere dei veicoli della municipalità agli ingombranti souvenir (vedi sotto) un motivo ci sarà.  Il classico dei classici. Il motivo per cui il campanile figura un po' ovunque non é legato all’aspetto “wow” che questo edificio immerso in uno scenario idilliaco suscita alla prima vista, come se si trattasse di un opera artistica moderna. C’è dell’altro. Basterebbe porsi semplici domande, ad esempio come si é giunti a tutto questo? U...

Kyburg e la vergine di Norimberga

Il tempo passa ma per la vergine di Norimberga presente al castello di Kyburg sembra non incidere, ache se poi vedremo che qualche ritocco l'ha necessitato pure lei. Che poi se ne possano dire finché si vuole ma la vera superstar del castello del castello di Kyburg é lei, proprio come aveva ben visto chi l'acquistò proprio per questo scopo «Vergine di ferro» I visitatori del castello si aspettavano sempre di vedere armi storiche e strumenti di tortura.  Appositamente per loro venivano realizzate delle «vergini di ferro». Matthäus Pfau acquistò il suo esemplare nel 1876 in Carinzia per mettere in mostra «il lato più oscuro del Medioevo».  A quel tempo, le forze conservatrici cercavano di reintrodurre la pena di morte, che era stata abolita poco prima in Svizzera. Attrazione turistica È risaputo che la Vergine di ferro fu inventata nel XIX secolo. Non vi è alcuna prova che in una simile cassa dotata di lame e con una testa di donna sia mai stata uccisa o torturata una persona....

Da Campo Valle Maggia a Bosco Gurin - parte II - Da Cimalmotto al passo Quadrella

Sbuco su Cimalmotto dal sentiero proveniente da Campo Valle Maggia verso mezzogiorno. Non mi aspetto di trovare spunti storici altrettanto avvincenti che a Campo, sarebbe impensabile in così pochi ettari sperare in tanto. Eppure.... Vista da Cimalmotto in direzione di Campo Valle Maggia di cui si intravede il campanile in lontananza Ci sono due elementi geologici che caratterizzano questa parte della valle: la frana che domina la parte inferiore e il pizzo Bombögn che sovrasta la parte superiore. Campo Valle Maggia e Cimalmotto sono l'affettato di questo ipotetico sandwich Chi visita Campo e le sue frazioni con occhio attento non può non rimanere esterrefatto dal contrasto fra la bellezza paesaggistica della zona e la ricchezza dei monumenti storici da un lato e la desolante povertà demografica dall’altro. I motivi sono diversi: innanzitutto Campo, al momento dell’autarchia più dura, era uno dei comuni più popolati della Valmaggia (nel XVIII superava i 900 abitanti; nel 1850 erano...

Da Campo Valle Maggia a Bosco Gurin - parte I - Campo Valle Maggia

Ci sono ancora molti angoli di Ticino che mi sono sconosciuti. In alcuni in realtà ci sono magari stato ma così tanti anni fa e cosi per poco tempo che é come se non ci fossi mai stato. I villaggi di Campo Valle Maggia e Cimalmotto sono due di questi. Analizzo più volte la cartina topografica cercando di immaginarmeli, non cerco foto in rete, voglio tenermi la sorpresa di scoprirli direttamente sul posto. La piccola autopostale che prendo a Cerentino porta una famigliola tedesca, un altra donna, presumibilmente anch'essa tedesca e me. L'ambiente é stretto, quasi opprimente, una pausa prolungata ad un cantiere prolunga la convivenza. Non vedo l'ora di scendere e liberarmi. Sono quasi sicuro che tutti gli altri siano diretti al capolinea: Cimalmotto. Io invece mi fermo prima a Campo Valle Maggia. Il motivo é semplice, anzi sono due: Ho visto e letto in rete di case signorili nel paese appartenute ai Pedrazzini. Sulla mappa sono riportate una sfilza di cappelle, sono quasi cer...

Death tour 2024

O charoigne, qui n'es mais hon,  Oui te tenra lors compaignée? Ce qui istra de ta liqueur,  Vers engendrés de la pueur De ta ville chair encharoignée.' « O cadavere che non sei più uomo, / Chi ti terrà ora compagnia? / Ciò che uscirà dal tuo liquore, / Vermi generati dal fetore / Della tua vil carne incarognita». P. DE NESSON, Vigiles des morts; parapbrase sur Job, cit. in Antologie poétique française, Moyen Age, Paris, Garnier, 1967, vol. II, p. 184. Je n'ay plus que les os, un squelette je semble Décharné, démusclé, dépoulpé... Mon corps s'en va descendre où tout se désassemble «Sono tutt'ossa, sembro uno scheletro / Scarnito, snervato, spolpato... / Il mio corpo scenderà dove tutto si dissolve». P. DE RONSARD, Derniers vers, sonetto I, Oeuvres complètes, ed. P. Lau-monier, Paris, Silver et Le Bègue, 1967, vol. XVIII, parte I, pp.176-177. I vermi che mangiano i cadaveri non vengono dalla terra, ma dall'interno del corpo, dai suoi «liquori» naturali: Chascun co...