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Strada dei banchi e lago di Sabbioni

La strada dei banchi per un airolese é un classico, anzi un must. È la strada che corre in alto sul fianco della montagna lungo tutta la valle Bedretto. È esattamente l'equivalente della strada alta, quella della "famosa canzone" di Nella Martinetti, ma dall'altro versante della valle Bedretto.

Oggi in aggiunta un bonus, che si rivela una perla che impreziosisce e di molto il giro, una deviazione al lago di Sabbioni.

La strada dei banchi

La strada dei banchi rispetto all strada alta presenta delle differenze sostanziali, ha molta poca ombra, é molto meno frequentata e all'apparenza potrebbe risultare più monotona. Per buona parte la strada é costituita da una carrabile che serve per collegare le varie alpi, poi ad un certo punto diventa sentiero, più precisamente in vista dell'arrivo del riale di Ronco che presente l'unico vero e proprio strappo del percorso.

Come dicevo la strada dei banchi é un must per un Airolese, in pratica questa strada porta ai piedi della bellissima catena che si vede da buona parte delle finestre del paese di Airolo rivolte verso ovest: parlo dell Fibbia, del Lucendro, del Rotondo ecc.

Poi per chi come me, la finestra della stanza da letto da proprio su queste montagne diventa il primo quadro di ogni mattina e ci si affeziona proprio come Heidi si affezionò alla vista delle montagne dalla sua stanza-fienile..

Con la strada dei banchi ad un certo punto ci si ritrova faccia a faccia con questi colossi, sembra di andargli in braccio, é un rapporto molto intimo.

Pizzo e passo Lucendro

Ci sono vari punti in cui si può partire per imboccare questa strada: il più comodo e rapido é senz'altro la fermata dell'autopostale all'imbocco della galleria dei banchi. Altre possibilità sono quelle di partire dal Panorama poco sotto ma che include già una salita da non sottovalutare oppure partire dal passo del San Gottardo, al quale va però aggiunto un ora di cammino per arrivare all'imbocco della strada.

Il percorso é quasi tutto piano (tranne l'attraversamento del Riale di Ronco e se si decide di fare il lago Sabbioni) e una delle prime montagne a cui ci si ritrova in braccio é una delle due cime che contraddistinguono il profilo della valle: il pizzo Lucendro.

 Pizzo Lucendro a sinistra mentre si vede benissimo la parte terminale del sentiero che porta all'omonimo passo

Alpe di Cavanna

Il sentiero é lungo ma molto piacevole, specialmente se fatto di promo mattino in cui la temperatura é ancora fresca. Come detto va tenuta in considerazione la quasi assenza di ombra per i primi 10km, mentre l'acqua si reperisce più facilmente.

Dopo aver passato alcune alpi il sentiero curva nuovamente e di colpo ci si ritrova al momento clou, il più spettacolare della giornata, sotto alle grandi sorelle del massiccio

Trovarseli così vicini mentre per il resto dell'anno le si osserva così da lontano fa sempre un certop effetto

Avanzando ci si trova poi all'imbocco di una valle che porta verso di loro, la si vede facilmente perché in corrispondenza di una fontana (nominata la fontana dell' allora sindaco di Bedretto Diego Orelli), il nome della valle é Val Cassina dei Sterli. Qui é anche il punto di partenza se si vuole abbandonare il sentiero verso il lago di Sabbioni, vedi in seguito.

Uno dei miei posti preferiti, relativamente facile da raggiungere. La fontana che "butta molto" da un ulteriore senso di benessere.

Riale di Ronco

Poco dopo aver lasciato l'alpe di Cavanna la strada diventa da carrabile e sentiero, il motivo é semplice stiamo per incontrare l'unico vero ostacolo geologico della giornata: il Riale di Ronco

Mio zio mette sempre un certo spauracchio per il suo attraversamento, é vero che ci sono anni in cui il riale butta molto, ma é già da diverso tempo che i punti di attraversamento sono fissi e la parte che butta di più é sormontata da un comodo ponticello in legno.

Questa foto illustra bene la situazione, sulla destra il riale di Ronco mentre sulla sinistra si può intravedere il sentiero che sale a zig zag, parte in una sassaia per risalire la costa. Questo, oltre al lago dei Sabbioni se si decide di farlo, é il punto più impegnativo della giornata.

Pian secco

Dopo una buona ventina di cammino, nella quale si attraversa ancora il riale di Gallinoso ed un altra valle che porta direttamente a Cioss Prato, si arriva nel pianoro appena sotto la capanna di Pian Secco. Mi sono sempre domandato se é questo il pianoro che da il nome a tutta la zona. Ufficialmente sulla cartina siamo sull'alpe di Rotondo

Zona alpe di Rotondo 

Ancora uno sguardo indietro

La zona nell'alpe di Rotondo é bella, spaziosa, gli scorci sono da sogno, tra una vegetazione poco fitta e qualche ruscello si presta bene ad una pausa all'ombra, da che ricordo da quando faccio questo sentiero ho sempre preferito sostare qui che nella vicina, ma più rumorosa ed affollata capanna.

Infatti alla fine di questa semiradura il sentiero sale di nuovo un pochino per poi intravedere all'improvviso tra le piante la capanna recentemente ristrutturata

Capanna Pian Secco

Dalla capanna ci sono almeno altre tre possibilità: avventuirarsi verso il Gerenpass, procedere verso il laghetto delle Pigne oppure scendere a valle verso All'Acqua. La strada dei banchi per me finisce qui, anche se in realtà penso finisca prima del Riale di Ronco. Sono 13 km relativamente piani e piacevoli che si possono fare in poche ore.

13 km di puro piacere

Il lago Sabbioni

Sulla cartina avevo già notato il laghetto dei Sabbioni; il solo nome e l'ubicazione hanno sempre rappresentato per me una grande curiosià, più volte mi sono immaginato il posto e il percorso per raggiungerlo; e forse qui sta la particolarità; non esiste un sentiero che porta al lago, questo implica diverse cose: lasciare il percorso ufficiale é una caso che faccio mal volentieri, specialmente in zone che non conosco, dall'altro lato sono sicuro che molti altri facciano lo stesso ragionamento e che quindi il luogo sarà scarsissimamante frequentato, questo anche tenendo in considerazione che il versante é già molto meno trafficato che quello dall'altra parte della valle.

Guardando la cartina e ascoltando le indicazioni dello zio che al laghetto ci é già stato il percorso migliore é quello di lasciare il sentiero in corrispondenza della fontana "che butta bene" in località Cascina degli Sterli. La prima parte sale tra innumerevoli piante di mirtilli e qualche sasso, la pendenza non é mostruosa.

Salendo dalla val Cassina dei Sterli e l'alpe di Cavanna, da anni mi chiedevo cosa ci fosse la sopra, oggi le risposte

Più avanti conviene risalire la piccola vetta quota 2204 in un punto che a vista sembra comodo, nella conca dietro si può ammirare il lago Bacio, o quel che ne resta.

Il lago Bacio, la meta finale é ai piedi della montagna che si vede sulla sinistra

Mancano ancora poco più di 100m di dislivello per arrivare a destinazione, salendo lo sfondo non manca di meravigliare

Verso il lago di Sabbioni

Ad un tratto si percepisce che si sta per arrivare a qualcosa, il ruscello scorre vicino e si intuisce la presenza di un pianoro poco sopra, poi di colpo si aprono le tende su un meraviglioso scenario alpino

Cliccare sull'immagine é d'obbligo part 1. Panorama 180° o meno che ben rappresenta la zona completa con il lago tutto a destra

Cliccare sull'immagine é d'obbligo part 2. L'acqua di sorgente ha dei colori irresistibili, devo assolutamente venire a contatto  

Ulteriori commenti sono inutili part 1

Ulteriori commenti sono inutili part 2

Difficilmente dimenticherò questa giornata, le emozioni provate sono state molto intense, sapere che nessuno sarebbe sbucato all'improvviso, il classico pensionato con la bicicletta elettrica, mi ha fatto sentire per un attimo questo posto tutto mio. Sono esattamente dove vorrei essere, da dove parte il richiamo che ogni estate mi porta su queste montagne, questi posti che fanno parte in maniera intensa della mia vita. Si, é un posto perfetto dove far spargere le proprie ceneri.

Per la discesa il consiglio é quello di seguire lo stesso percorso dell'andata senza andare a prendere rischi inutili. Oggi per la prima volta infatti ho assaporato uno dei tanti inconvenienti di lasciare un sentiero, mentre che per la salita si ha una buona visione del pendio per la discesa in posti anche leggermente esposti non si ha la visione di "cosa c'é sotto", di come sia il pendio.

Percorso dalla fontana fino al lago di Sabbioni, si nota sul percorso il lago Bacio

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