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Il castello di Thun

 Il castello di Thun, così come altri castelli, caratterizza in maniera deciso il profilo della cittadine rendendole riconoscibili all'istante.

Questo sorprendente edificio fu eretto alla fine del 12° secolo dai duchi di Zähringen come castello puramente amministrativo, mentre nel 15° secolo i nuovi padroni, i Bernesi, lo ampliarono e lo dotarono di un tetto impressionante. Nella sala dei cavalieri, ancora intatta, si ospitano anche concerti e altri eventi pubblici.

Il babau con il castello alle sue spalle

Il dongione del castello di Thun e la sua silhouette caratteristica, rappresentati nelle cronache di Diebold Schilling nel 1483. Si distinguono le torre agli angoli e le scale esterne della sala dei cavalieri, scale dove é avvenuto il fratricidio di cui parlerò dopo.

All'interno del castello un museo, che come ogni museo presente all'interno di un castello nasconde qualche chicca

La sihlouette di Thun caratterizzata dal castello sulla collina a sinistra e la chiesa sulla destra

Thun al giorno d'oggi, sulla sinistra la città vecchia ai pedi del castello, si intravedono anche i ponti in legno

Bottino della battaglia di Grandson (1476)

In questo castello ho trovato un pezzo del quale vado particolarmente ghiotto: i bottini di guerra. In particolare si tratta anche questo del bottino delle guerre di Borgogna, in particolare una tappezzeria catturata dopo la battaglia di Grandson nell'accampamento di Carlo il temerario.
I bottini erano esposti con fierezza in luoghi facilmente accessibili a tutti. Così anche la tappezzeria riportante le insegne di Carlo il temerario é stata esposta nella chiesa di Thun dal 1476 (stesso anno della battaglia). Con la riforma protestante del 1528 furono portate dalla chiesa al municipio, con due  preziosi rivestimenti d'altare provenienti dalle chiese della città.
Considerati a torto parte del bottino dei Borgognoni, questi due paliotti sfuggirono alla distruzione della Riforma. Solo nel XIX secolo si scoprì la loro funzione originale

Le misure originale misurava più di 8 metri di larghetta e rappresentava i stemmi araldici dei burgundi in tre esemplari. Il frammento conservato é composto di 4 parti

La reliquia dei 10000 martiri

Conservata a Thun dal 1463, si tratta di ossa umane circondate da strisce di seta

Questa reliquia fu fissata allo stendardo di Thun in occasione della battaglia di Dornach del 1499. La leggenda dei "diecimila martiri" risale all'epoca delle crociate. Il giorno che celebra i cavalieri deceduti per la fede cristiana é il 22 giugno, lo stesso giorno della battaglia di Morat



Bandiera della città di Thun.

Questa bandiera fu portata il 22 giugno 1476 alla battaglia di Morat, in essa c'era raffigurata una stella nera. Dato il grande impegno portato nella battaglia ai thuner fu concesso di trasformare la stella nera in stella d'oro, che é ancora quella attualmente utilizzata.


Pannello centrale delle serie araldiche

1596 olio su legno

In origine, il dipinto mostrava, sopra lo scudo della città di Tun, un "Bern-Rych" tenuto da due leoni, una composizione costituita dall'aquila imperiale posta su due scudi bernesi, rivolti l'uno verso l'altro. I scudi imperiale e bernese furono in gran parte distrutti da un decreto durante la Repubblica Elvetica del 1798, così come l'iscrizione sul bordo inferiore del quadro.
Il mauaux (antico documento legislativo) del consiglio di Thun descrive con precisione il compito delle autorità, che dovevano rendere invisibili le insegne bernesi



Il fratricidio del 1322

Nel 1322 le lotte per il potere portarono al leggendario fratricidio di Thun dove Eberhard II vi fece assassinare il fratello. Assassinio avvenuto nella scalinate esterna a una torre,. 

 Nel 1313, i fratelli Hartmann II ed Eberhard II di Neu-Kyburg si sottomisero al feudo dei duchi d'Asburgo-Austria e rinunciarono alle loro pretese sugli antichi possedimenti kyburghesi a Zurigo e in Turgovia. In seguito, Eberhard II uccise il fratello nel cosiddetto "fratricidio di Thun" per entrare in possesso dell'eredità. Per garantirsi la sicurezza, si alleò con Berna, vendette a quest'ultima la città, il castello e l'ufficio esterno e la riprese in feudo.

La scena del crimine

Prima di lasciare la cittadina faccio un salto nelle viuzze della città vecchia, la sponda delo fiume é molto piacevole e i ponti in legno conservano quell'atmosfera dei tempi che furono.


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