L'ultimo oggetto che vedo prima di lasciare il museo si storia di Svitto é anche quello che mi lascia più piacevolmente sorpreso. Nell'ultima stanza (stanzina a dirla tutta) infatti vengono trattati i miti svizzeri, bistrattati fino a quel momento a favore di una più realistica "le cose in realtà sono andate così", dove ci si occupa, tra le altre cose, di dare una motivazione diversa, e un po' meno mitica sui motivi che hanno portato tra gli altri al patto del Grütli.
Ma torniamo alla chicca che offro in tutta la sua schiettezza e semplicità così come l'ho letta, arricchita da giusto due righe di testo
Rigi da me visitato in un affollato pomeriggio, montagna comunque carica di fascino e facilmente adottabile come ombelico del mondo
Ma torniamo alla chicca che offro in tutta la sua schiettezza e semplicità così come l'ho letta, arricchita da giusto due righe di testo
Albrecht von Bonstetten, ecclesiastico e umanista originario di Einsiedeln, disegna la prima carta della Svizzera nel 1479. In mezzo alla Confederazione, collocata a sua volta al centro dell'Europa, troviamo il Rigi, la «regina delle montagne». Bonstetten eleva la vecchia Svizzera a Gerusalemme europea.
Albrecht von Bonstetten, Superioris Germaniae Confoederationis Descriptio, 1479, riproduzione. Originale: Bibliothèque nationale de France, Parigi.)
Vista dal Rigi durante la mia visita
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