Un titolo accattivante, soprattutto per un minuscolo villaggio adagiato sui fianchi della piana d'Uri.
Sembra incredibile che un raggruppamento di abitazioni sia oggetto addirittura di una seconda parte.
Ebbene si, perché dopo la mia prima visita mi erano completamente sfuggiti dettagli tipo il resto di un castello in pieno centro.
Ma procediamo con ordine nella linea temporale. Il castello.
Johann von Attinghausen
Come udito a chiare lettere durante la conferenza sulla storia della Leventina un d’Attinghausen protesse la valle nel 1331.
Le rovine della fortezza di Attinghausen
Delle leggi legate al trasporto di merci porteranno all’aggressione di alcuni abitanti della val d’Orsera da parte dei leventinesi, come risposta ci sarà una discesa degli svizzeri, urani ma anche i zurighesi eccetera, in Leventina nel 1331 per punire i leventinesi. Bruceranno tutti i villaggi fino a Faido.
Praticamente una vendetta ma anche per mostrare che comunque Uri, se vuole, può evidentemente entrare. Johann von Attinghausen interviene per limitare i danni perché gli urani avrebbero continuato ben oltre Faido.
L'economia si basava essenzialmente sull'agricoltura e sull'attività alpestre; l'artigianato (tra cui la lavorazione del legno) aveva un ruolo modesto. Il servizio mercenario (Napoli, Francia, Spagna) e l'emigrazione (per esempio nella Sierra Morena) costituivano un'alternativa alla vita nel villaggio.
Il von Attinghausen ha un interesse di carattere commerciale, si occupa di servizio mercenario ma anche di traffici commerciali e mercanti di bestiame. Quindi a lui interessa che il San Gottardo funzioni.
Johann fu tra i primi a promuovere i traffici sul San Gottardo, concludendo un accordo doganale con Milano (1338). Personaggio politico di spicco, nel 1350 partecipò alla sistemazione dei confini fra Uri e Svitto.
E veniamo quindi il castello, obiettivo della visita esplorativa odierna
La fortezza di Attinghausen
Sembra quasi incredibile che le rovine, poste esattamente alle spalle del famosissimo ristornate dove vien servito il polletto al cestello, mi sia sfuggito
Il castello di Attinghausen è stato fondato in un complesso fortificato risalente al 1100 circa. La torre fu costruita intorno al 1200, il palazzo e le mura di cinta circa 50 anni dopo. Il castello fu abbandonato intorno al 1370.
Benché i rapporti di Johann Von Attinghuasen con il popolo urano fossero piuttosto tesi, la ricerca recente respinge l'ipotesi che la fortezza di Attinghausen sia stata assalita e distrutta dal popolo.
Prima carta conosciuta della Svizzera. (dettaglio) Disegno a inchiostro di china acquerellato, 1496 ca. (Zentralbibliothek Zürich). In basso al centro si vedse la città di Zurigo, altre città facilmente distinguibili Zugo, Lucerna, Svitto, Glarona. Nel cerchio iol castello di Attinghausen. Si noti che il sud é rivolto verso l'alto
Le ultime indicazioni di un edificio (ancora) imponente si trovano a metà del XVI secolo. Nella seconda metà del XIX secolo, il numero di mura si ridusse notevolmente. Un primo restauro avvenne nel 1897/98. Nel 1979 l'edificio fu sottoposto a indagini archeologiche, messo in sicurezza e documentato, così come nel 2011/12.
Stato del castello nella prima metà del XIX secolo secondo F. X. Triner | In: Meyer, Werner / Obrecht, Jakob / Schneider, Hugo - Die bösen Türnli: Archäologische Beiträge zur Burgenforschung in der Urschweiz [Contributi svizzeri alla storia culturale e all'archeologia del Medioevo, vol. 11] | Olten/Friburgo in Brisgovia, 1984 | p. 7
Proprietari
I fondatori del castello di Attinghausen non sono noti.
Intorno al 1240, i baroni von Schweinsberg-Attinghausen, emigrati dall'Emmental, rilavarono la costruzione e costruirono il castello, oggi ridotto a rovine, con il mastio, gli edifici agricoli e residenziali e le mura di cinta.
I baroni von Attinghausen sono una delle famiglie più importanti dell'epoca della fondazione della Confederazione e sono la famiglia nobile più potente di Uri. I rappresentanti più importanti furono i cavalieri Werner II e Johannes. Un altro ramo della famiglia abitava nella vicina torre residenziale di Schweinsberg.
Il Landamano è quasi ininterrottamente nelle loro mani dal 1294 al 1357. In possesso di una stazione di sosta e di un dazio imperiale a Flüelen, promuovono il traffico alpino attraverso una politica dei passi su larga scala, che trova il loro sostegno politico nella Confederazione degli otto cantoni.
Dopo la morte di Johannes von Attinghausen (ca. 1358/59) la famiglia scompare e la potente fortezza viene presto abbandonata.
Altra vista delle rovine
Posizione
Le rovine del castello, che misurano circa 25 x 30 metri, si trovano su una collinetta rocciosa in posizione centrale: sulla principale via di transito che dal lago di Uri conduce al passo del San Gottardo e sulla salita al passo del Surenen in direzione di Engelberg. I signori del castello controllavano così le più importanti vie di comunicazione.
Archittetura
Il cuore del complesso è costituito dalla torre di 11,6 x 11,6 metri, che in passato aveva un ingresso rialzato.
Probabilmente la torre un tempo era alta almeno 22-25 metri.
A sud-est si trova un palazzo a tre stanze al piano terra.
Ricostruzione della fortezza presente al muso di storia di Altdorf
Sono rimaste una finestra ad arco a tutto sesto e tre feritoie. Le mura del castello delimitano strettamente l'area residenziale. La porta del castello si trova a ovest ed era larga solo 1,3 metri.
L'ex fossato circolare e l'elevazione del Vorbyrg a nord-ovest sono appena percettibili.
A - Cortile, B - fossato, C - torre, D - palazzo
Reperti
Nel corso degli scavi del 1897/98 e del 1979 sono stati raccolti numerosi reperti, oggi esposti nel Museo storico di Uri, ad Altdorf, ed è stato redatto un catalogo dei reperti. Esso comprende i gruppi tematici armi, economia domestica, artigianato, abbigliamento e componenti edilizie.
La maggior parte dei reperti è stata classificata e fornisce la base per datare il castello nelle due fasi principali di costruzione intorno al 1100 e dal 1200 al 1250.
Il reperto più significativo è un elmo (elmo a conchiglia) risalente al 1370 circa. È forgiato in un unico pezzo.
La parte frontale mostra un campo visivo semicircolare. La visiera è mancante, ma è ancora presente un'archetto. Fori e rivetti testimoniano la presenza di un rivestimento in pelle. Nella sommità è presente un foro a cui un tempo era fissato il cimiero.
L'elmo e un modellino delle rovine nel museo di storia a Altdorf
Commenti
Posta un commento