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Casa Bethlehem di Svitto

Ci sono i classici, e poi, per chi sa non accontentarsi e continua a rovistare qua e la ci sono le piccole grandi chicche. Mettiamola così, sarebbe come ascoltare un CD musicale di 12 tracce e fermarsi alla nr.2 perché la hit, quella mandata alla radio fino allo sfinimento. Metterla in modalità repeat fino alla noia, fino a togliere il CD, talmente sazi da non degnarsi di ascoltare le altre tracce. 
C'é invece chi ascolta una prima volta tutto il CD, senza fermarsi, e sono proprio coloro che scoprono le piccole chicche nascoste.

La casa Betlemme é una di queste, vive all'ombra di Svitto, anche geograficamente é discosta dai grandi classici quali museo dei patti federali, museo nazionale e piazza del municipio

La casa é più vecchia della confederazione e solo questo é motivo di interesse.
Già a guardarla da fuori si percepisce che ci troviamo davanti ad un reperto che trasuda storia da ogni cavicchio.


A Svitto esiste ancora oggi un edificio - chiamato Casa Betlemme - il quale fu costruito nel 1287 ed  è considerata la più antica casa in legno d'Europa. Gli archeologi ne hanno studiato il legno. Hanno così stabilito che gli alberi per la sua costruzione erano stati tagliati nel 1287. Nei secoli successivi l'edificio venne ristrutturato più volte, ma la sua forma originaria è ancora riconoscibile.



Una famiglia benestante è nel bel mezzo dei lavori di costruzione di una casa in legno a due piani.
Il legno viene dalla foresta locale. Con l'aiuto dei maestri carpentieri, la casa prende forma.
La famiglia è probabilmente orgogliosa della sua nuova e confortevole dimora dal design moderno per l'epoca, una casa in legno con una pianta pratica.
La famiglia, di cui non si conosce il nome, spera che la sua casa duri a lungo e serva anche alle generazioni future.

Appena varcato l'uscio a colpire sono gli odori, gli odori intensi, di chiuso, ma non quel chiuso a cui siamo abituati, un chiuso diverso, sempre e comunque pungente

Il destino ha voluto che la casa Bethlehem non solo sopravvivesse agli effetti devastanti del tempo, come un incendio che nel XVII secolo distrusse gran parte del paese, ma anche a scontri come quelli che portarono alla demolizione della casa ancora più antica Nideröst (del 1176), che si trovava non lontano da lì, sia stata smantellata e dal 2001 sia conservata in un magazzino.

La casa ha due piani. Inizialmente comprendeva almeno sette stanze e una cucina con il focolare aperto, la quale arrivava fin sotto il tetto. Attraverso abbaini il fumo usciva all'aperto. La cucina si trovava nella parte posteriore dell'edificio ed era separata dalle camere da letto e di soggiorno, poste nella parte anteriore. Così il fumo non penetrava nelle camere. Gli stanzini vicini alla cucina erano probabilmente dispense e locali per la servitù. La casa possedeva due portici. In uno si trovava un gabinetto. Nella parte anteriore della casa c'erano finestre, nella parte posteriore stretti abbaini che si chiudevano con assi.


Finestre e abbaini erano piccoli, così come la porta d'ingresso, in modo da impedire il più possibile l'uscita del calore. Non si sa se in origine Casa Betlemme avesse una stufa. Certo è che non era una casa colonica, ma un edificio signorile. Si suppone che qui abbiano vissuto famiglie ricche e influenti.

Pace e prosperità

Svitto è un comune rurale in cui la pace e la continuità hanno portato prosperità per molti secoli. La casa Bethlehem fa parte di un gruppo di 12 case storiche del cantone. Sono tra le più antiche del loro genere in Europa. La maggior parte di queste case è ancora abitata oggi.

Oggi queste case possono sembrare semplici case coloniche dall'esterno, ma all'epoca solo i ricchi potevano permettersi di costruire case così complesse e confortevoli
La popolazione più povera viveva in capanne di legno molto più semplici, che sono scomparse da tempo.


I primi abitanti della casa Bethlehem erano forse benestanti, ma sicuramente dovevano lavorare sodo. Si guadagnavano da vivere principalmente con l'agricoltura, integrata dal servizio militare e da ruoli amministrativi nella città.

Anche se la maggior parte delle stanze sono piccole e basse, ancora oggi queste case sono abitate: ecco il segreto della longevità di queste abitazioni.
Queste case sono sopravvissute al passare del tempo perché sono sempre state abitate e ben utilizzate. Quando una casa non è più abitata, inizia a scomparire

Il borgo di Svitto, chiamato «Kilchgassen» ai piedi dei Mythen visto da ovest. Incisione su legno nella cronaca della Svizzera di Johannes Stumpf, 1548 (Zentralbibliothek Zürich).
La più antica rappresentazione di Svitto mostra il borgo prima del grande incendio del 1642. Al centro si scorgono la chiesa parrocchiale di S. Martino e il cimitero, circondato da un imponente muro. A destra della chiesa, sulla piazza del mercato (o piazza principale), si trova il palazzo del Consiglio di tre piani, menzionato la prima volta nel 1314. Le franchigie del Paese di Svitto erano conservate nella torre (in primo piano), che ospitava l'archivio e la prigione.

Nuova vita

È inevitabile che case così antiche siano state in parte modificate nel corso dei secoli, con ampliamenti o ristrutturazioni. Con il passare del tempo sono cambiate le esigenze abitative e le nuove generazioni hanno adattato le case ai propri desideri.
Ad esempio, sono state rimosse o ricostruite pareti interne, è stato aggiunto un nuovo piano sopra la cucina aperta o è stata ampliata un'ala. Di solito le prime cose a cambiare sono state le finestre, ma con qualche indicazione su cosa cercare, anche un occhio inesperto può ancora oggi capire dove si trovavano quelle originali.

Nonostante questi cambiamenti, finché la struttura dell'edificio, le pareti e le travi di sostegno sono rimaste intatte, gli esperti possono capire da quando viene il legno usato per la costruzione.

La casa Bethlehem, vecchia quanto Notre Dame a Parigi, è oggi considerata la più antica casa residenziale in legno ancora conservata. Tuttavia, nell'Europa orientale, gran parte del patrimonio edilizio antico non è mai stato studiato per determinarne l'età, quindi forse esiste una concorrenza finora sconosciuta per la casa di Svitto.

Case spostate

Le case medievali di Svitto non solo sono state modificate e ricostruite nel corso del tempo, ma molte sono state probabilmente smontate più di una volta e ricostruite in un altro luogo.
Lo spostamento delle case non era insolito nel Medioevo e fino all'inizio dell'età moderna. All'epoca facevano parte dei beni mobili. Nel XVI secolo c'erano persino imprenditori che costruivano case in un luogo per venderle e poi trasferirle immediatamente.

Smontare una casa e ricostruirla altrove era più economico e richiedeva meno tempo rispetto alla costruzione di una nuova casa. A volte le famiglie portavano con sé la loro casa quando si trasferivano per lavorare in un altro luogo.

Se una casa veniva distrutta da un incendio, i proprietari a volte ne compravano un'altra in un altro posto e la ricostruivano sul loro terreno. Lo sappiamo da fonti scritte e in parte grazie a scavi archeologici. Uno studio nel Cantone di Appenzello ha concluso che circa il 20% delle vecchie case in legno era stato spostato.

Per ora la casa Bethlehem non deve temere di essere trasferita, ha il suo posto fisso sul terreno dell'Ital-Reding-Hofstatt e permette ai visitatori di fare un viaggio nel tempo in un passato lontano.

Stemmi nella Casa Betlemme

Le tavole di legno con gli stemmi di Rudolf Reding, Heinrich Lilli, Wolf Dietrich In der Halden e Bernhardin Zukäs prima facevano da divisorio tra il portico aperto sul lato sud e la stanza aggiunta in seguito. Finora non si è riusciti a capire dove fossero originariamente posizionate le quattro tavole di legno. Forse erano parte di un vecchio rivestimento della parete sud della stanza.

Stemma famiglia Reding

Gli stemmi intagliati sono sicuramente opera di qualcuno che non era molto bravo con il coltello da intaglio. 
Sia il motto «Ich halts mit» (Io sto con) che la data 1569, ripetuta tre volte, fanno pensare a un evento familiare, che però non è stato ancora capito. La stessa data è incisa anche sullo Srubenbüffer.

Albero genealogico del Landammann Dietrich In der Halden, Svitto (1512-1583)

In der Halden -Famiglia di Svitto (Altviertel), menzionato dal 1404 e oggi estinta. Mai molto numerosa, nel XV secolo divenne una delle famiglie dirigenti di Svitto. Dietrich, Landamano, compare all'epoca della Vecchia guerra di Zurigo. Anche suo figlio Dietrich il Giovane fu Landamano. Konrad (​morto nel 1513 presso Novara), sposato con Elsbeth Kätzi, figlia del Landamano Ulrich Hunno (Kätzi), fu proprietario della tenuta agricola di Brüel a Svitto (1512). 
Membro del Consiglio, Paul fu balivo nel Rheintal (1528-30). Alla sua morte, il già citato Konrad lasciò il figlio Dietrich, di appena un anno. Dalle seconde nozze della sua vedova con un certo Zukäs nacque Martin Zukäs, landscriba e balivo, che nel 1544 abitò nella casa Bethlehem, di proprietà degli I., costruita nel 1287 nel luogo in cui più tardi sarebbe sorta la dimora di Ital von Reding.

Stemma in der Halden

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